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Paese che vai, bellezza che trovi. Le cinque parti del corpo più sexy nel Mondo

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I canoni estetici che definiscono la bellezza oppure la sessualità sono legati a fattori culturali che cambiano in modo anche radicale da una società a un’altra. Di conseguenza il concetto di bellezza diventa molto relativo e varia non soltanto da un Paese a un altro, ma anche in base alle diverse culture di uno stesso territorio. Ci sono proporzioni e caratteristiche che in una cultura sono indice di bruttezza, mentre in un’altra società sono considerate sexy. In genere si usano come canonici gli standard di bellezza comuni nei Paesi occidentali. Tuttavia esistono società che hanno schemi precisi e completamente diversi su ciò che viene considerato sexy. Ad esempio in Occidente un corpo magro, soprattutto femminile ma anche maschile, è un fattore imprescindibile per essere considerati belli.
Quadro di Botero. Photo credit. Flickr
Tuttavia in Mauritania è vero il contrario. È  il grasso in eccesso a essere considerati sexy. Questo retaggio culturale è dovuto al fatto che si tratta di zone dove la scarsità di cibo è molto forte, quindi il grasso è sinonimo di buona salute e prestigio. Vediamo quindi alcune differenze sostanziali nel mondo per quanto riguarda il concetto di bellezza e di parti del corpo considerate sexy.

Piedi grandi e piedi piccoli

Piede di loto. Photo credit: vanityfair

In Indonesia, sopraattutto nelle zone rurali del Paese e a nord di Sumatra, la sensualità femminile passa per i piedi grandi. Tra i Karo Batak la grandezza di questa parte del corpo femminile è, secondo l’antropologo Geoff Kushnick dell’Università di Washington, indice di adattamento agli usi e costumi locali. Si tratta di un’idea completamente diversa da quella dominante in Cina fin dall’XI secolo, dove i piedi dovevano essere minuscoli per essere giudicati attraenti. Per avere i “piedi di loto” o “gigli dorati” fin da bambine si fasciavano le estremità e si adottavano minuscole scarpe. Da un lato era considerato un simbolo di prestigio e ricchezza (le donne erano impossibilitate a camminare tranne che per piccole distanze, quindi non lavoravano), dall’altro si riteneva che i piedi piccoli rendessero il sesso più piacevole per gli uomini.

I denti storti

In Occidente i denti storti sono un difetto, ma in Giappone sono considerati sexy. Per avere denti non allineati le donne giapponesi arrivano a incollarsi canini finti. A Tokyo, nel quartiere di Ginza, è stata aperta una clinica specializzata che garantisce un sorriso imperfetto e asimmetrico.

La pelle

Uno dei canoni occidentali di bellezza è l’abbronzatura, ma in Oriente (soprattutto in Cina, Corea, Giappone e Thailandia) la pelle chiara o sbiancata è fondamentale per essere giudicata una donna attraente. Si tratta di un fattore estetico fondamentale, quindi si fa di tutto per proteggere la pelle dal sole e mantenerla chiarissima. Sono diffusissimi prodotti e creme per sbiancare l’epidermide, che rappresentano un settore rilevante dell’economia.

Il collo lungo

Collo allungato. Photo credit: Un posto nella valigia di Ilpatelanita – blogger

In Birmania i criteri di bellezza femminile della tribù di Kayan Lahw prescrivono un collo lungo: proprio per questo motivo le bambine indossano, a partire da 5 anni di età, anelli di ottone. Crescendo si aggiungono altri anelli che hanno lo scopo di allungare il collo e abbassare la gabbia toracica e le spalle. Le “donne giraffa” sono considerate più sexy e attraenti, però si tratta di una pratica da seguire a vita perché il collo allungato non riesce più a sostenere la testa senza supporto.

Le labbra sottili

Nei Paesi occidentali le labbra femminili carnose sono indice di sensualità, mentre la tribù etiope Mursi considera sexy quelle allungate e sottili. Sei mesi prima del matrimonio si fora il labbro inferiore e si inserisce un anello aumentandone il diametro con il passare del tempo. Più grande è il cerchio e più sottili sono le labbra e maggiore è la bellezza della donna.



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