CulturaSalvador De Bahia, l'anima nera del Brasile

Salvador De Bahia, l’anima nera del Brasile

Autore del contenuto

Tra le città più importanti del Brasile, San Salvador de Bahia de Todos los Santos prende il nome dall’insenatura scoperta da Amerigo Vespucci nel 1501. Baia de Todos los Santos. Fondata nel 1549 da Thomé de Souza, inviato da Giovanni III di Portogallo, è la capitale dello Stato brasiliano di Bahia. Sorge nella parte orientale del Paese, sulla penisola che chiude la baia omonima.
Il faro di Salvador De Bahia. Photo Credit: Bahiamar Hotel
Salvador De Bahia nacque come capitaneria reale e sede di vescovato. Nel 1624 fu conquistata dagli Olandesi e ripresa dai Portoghesi l’anno seguente. A partire dal momento della sua fondazione divenne la capitale delle colonie portoghesi in Brasile e lo rimase fino 1763, quando Rio de Janeiro divenne la sede del governo locale. In ogni caso non perse il suo ruolo di primo piano come centro di colonizzazione e di traffici. Infatti divenne capitale del distretto e dello Stato di Bahia.

La struttura della città

Il centro storico di Salvador De Bahia, visto dal basso. Photo Credit: Dreams & Travel…by Greg: Brasile

Salvador De Bahia si caratterizza per i suoi edifici storici che ne testimoniano l’importanza attraverso i secoli e il fatto si essere una delle città più antiche del Brasile. Oltre ai palazzi governativi, sono presenti numerosi conventi e chiese di notevole bellezza e grande impatto decorativo. Sono degni di nota anche gli istituti scientifici e l’università. Il quartiere degli affari (Comércio) si trova sulla zona costiera. Quello residenziale si estende sulle colline interne e presenta un aspetto più moderno. Proprio per il fatto di essere stata la più importante piazza commerciale del Brasile per due secoli e per ricoprire ancora un ruolo di primo piano nell’esportazione e nell’importazione di merci di vario genere. Salvador De Bahia è il capolinea delle principali ferrovie di penetrazione nell’entroterra dello Stato. Al tempo stesso è una meta turistica molto amata e il luogo di partenza per la scoperta dell’interno.

Cosa vedere a Salvador De Bahia

Pelorinho, centro storico di Salvador De Bahia. Photo Credit: Lady and the Tramper

La località più importante di Salvador De Bahia è il Pelourinho. Centro storico cittadino, che si caratterizza per essere davvero fenomenale. Si tratta di un World Heritage Site dell’UNESCO in quanto è il centro storico coloniale più grande di tutta l’America Meridionale. E’ stato restaurato con cura e rispettando lo stile architettonico. Viene chiamato anche Cidade Alta perché si trova sulla collina dominante il quartiere commerciale costiero. L’ascensore Elevador Lacerda collega, insieme al Plano Inclinado Gonçalves, le due aree cittadine. A dominare il quartiere è il suggestivo Largo do Pelourinho. E’ la piazza più fotografata di tutto lo Stato di Bahia e nei secoli scorsi era il luogo dove gli schiavi venivano venduti all’asta. La Piazza Terreiro de Jesus è il punto di ritrovo per i danzatori di Capoeira, turisti, residenti e venditori ambulanti, mentre la pittoresca Rua das Portas do Carmo è ricca di negozietti coloratissimi. Tra le chiese, tutte in stile coloniale portoghese, non si può mancare di visitare la Cattedrale e quella barocca del Convento São Francisco.

La cultura afro-brasiliana

Donne in vestiti tradizionali. Photo Credit: Mondi e Viaggi

Salvador De Bahia si distingue da tutte le altre città del Brasile perché è il cuore della cultura afro-brasiliana. Infatti in tutti i quartieri storici e in particolare nel Pelourinho sono ancora visibili la presenza e l’influenza della cultura africana. Non bisogna dimenticare che furono decine di migliaia gli schiavi africani a essere portati in Brasile come manodopera nelle piantagioni. Bahia era il centro di smistamento e di vendita. Le culture tribali locali sono state trasportate e fuse nel tessuto locale fino a dare vita a manifestazioni uniche. Ad esempio la Capoeira, lo stile di lotta degli schiavi, riprende le antiche danze rituali dell’Angola. Invece le cerimonie del Candomblé fanno rivivere i canti yoruba dell’Africa Occidentale.



Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici. Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente!
Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)

GRATIS!!! SCARICA LA APP DI MOONDO, SCEGLI GLI ARGOMENTI E PERSONALIZZI IL TUO GIORNALE



La tua opinione per noi è molto importante.
Commento su WhatsApp Ora anche su Google News, clicca qui e seguici



Potrebbe interessarti anche:





Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici. Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente!

Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)



La tua opinione per noi è molto importante.
Commento su WhatsApp
Ora anche su Google News, clicca qui e seguici



Potrebbe interessarti anche:

Iscriviti alla nostra newsletter gratuita

Rimani sempre aggiornati sugli ultimi approfondimenti.
Lascia il tuo indirizzo mail, seleziona i tuoi interessi e ricevi gratuitamente sulla tua casella di posta la prima pagina di Moondo con le notizie più interessanti selezionate per te.