Diario di viaggioDetta "Gnocca" al navigatore e si ritrova sul Delta del Po

Detta "Gnocca" al navigatore e si ritrova sul Delta del Po

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Convinto di passare una “nottata di fuoco”, apre il navigatore del telefonino e detta “Gnocca” come destinazione, Google lo porta sul del Po!

E’ la storia semiseria che sta spopolando tra i messaggi, le chat ed i social dei cellulari di mezza Italia. Si narra che un ragazzo del ferrarese, dopo aver trascorso una notte in discoteca ed aver ottenuto solo 2 di picche, esasperato, sale in macchina, apre il navigatore e detta “Gnocca”. Poi parte, dopo un’ora si ritrova sul Delta del Po, tanta acqua, poca gnocca!

Busa di Scirocco e Sacca del Canarin (Foto di Daniele Soncin)
Porto Tolle – Busa di Scirocco e Sacca del Canarin (Foto di Daniele Soncin)

Ora che la storia sia vera o meno non fa molta differenza. Il fatto che però giri in Rete da giorni rafforza l’evento e gli da credibilità. Per molti, poichè l’episodio “virtualmente” esiste, è realmente accaduto. Insomma, basta questo perchè sia vero. Io sono curioso e, come sempre, non credo se non vedo, ho fatto la stessa cosa. Apro il navigatore del cellulare e detto: “Gnocca”…

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Da casa mia a “Gnocca” non è proprio una passeggiata… Ma il posto esiste!

Gnocca esiste! E’ una frazione del comune di Porto Tolle, che si trova nel cuore del Delta del Po, ed è completamente circondato dalle acque del fiume e del Mare Adriatico. Come per tutte le leggende metropolitane, un po’ di verità c’è. Ma tant’è, ormai sto’ a “Gnocca”, vediamo che si può fare da queste parti. Ed allora scopro che questo è il regno della molluschicoltura con i suoi “orti d’acqua”.

Cozza di Scardovari DOP.
Cozza di Scardovari DOP. Photo credit: Rovigooggi

Gnocca, esiste davvero!

Da questa fruttuosa convivenza fra l’uomo e l’ambiente derivano apprezzati prodotti come le cozze, quella di Scardovari ha ricevuto il DOP, le vongole, i cefali, le orate, i branzini ed il pesce il azzurro. Altro cardine dell’economia è l’agricoltura, evidenziata da grandi distese di campi in parte coltivati a riso, riconosciuto con il marchio di alta qualità IGP, e con produzioni di eccellenza del famoso Melone del Delta.

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Oggi Porto Tolle può contare anche sullo sviluppo del settore turistico perseguito rispettando con particolare attenzione il paesaggio naturale. Di notevole interesse le spiagge di Boccasette, Barricata, e Conchiglie, distese di sabbia finissima con fondali che degradano dolcemente e l’affascinante natura incontaminata alle foci del fiume, che si può scoprire grazie alle giornaliere escursioni in barca.

Tramonto sulla Sacca degli Scardovari (Foto di Daniele Soncin)
Tramonto sulla Sacca degli Scardovari (Foto di Daniele Soncin)

Porto Tolle

Terra senza una lunga storia, terra sottratta al mare e alle paludi con le grandi opere di bonifica settecentesche ed ottocentesche che prosciugarono gli affioramenti seguiti al “Taglio di Porto Viro”, realizzato nel 1604. Questo è il regno dei grandi investimenti fondiari tesi ad assicurare immensi latifondi agricoli. Ed ancor oggi il paesaggio agricolo, regolare e sconfinato, racchiuso tra imponenti arginature è pressoché intatto. Da allora è cambiato solamente il modo di condurre la terra, frammentata in numerose aziende a conduzione diretta grazie alla riforma agricola del 1950.

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Tramonto sul delta del Po.

Siamo in “terra di confine” tra mare e campagna, lontano da tutto e dimenticato. Ora il paesaggio è dominato, dalla grande centrale elettrica di Polesine Camerini, certamente un terribile cancro sulla pelle della natura, ma che allo stesso tempo garantisce posti di lavoro e tanta energia elettrica. Per il benessere di tutti noi “ricchi” ecologisti.

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Polesine Camerini centrale elettrica

Insomma, sono partito con la “gnocca” in testa, e mi ritrovo a riflettere su “fake news” e l’ipocrisia di chi vuole tutto senza rinunciare a niente.



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