Roma una città che di per sé è avvolta nel mistero, di leggende metropolitane se ne sentono molte, ma una colpisce al cuore. Sai di chi è Il fantasma che si aggira a Castel Sant’Angelo? Ecco la storia di Beatrice Cenci.
Il fantasma di Castel Sant’Angelo
Castel Sant’Angelo è uno dei simboli più importanti ed imponenti della città di Roma. Questo edificio, lungo l’arco dei secoli ne ha visti di eventi più o meno drammatici. Passeggiando lungo il ponte del castello e per i suoi corridoi e stanze, possiamo sentire la potenza della storia e degli eventi svolti all’interno dell’edificio. Castel Sant’Angelo, difatti, è stato testimone di tanti eventi che hanno segnato la storia del nostro paese, tanto da far nascere attorno ad esso miti e leggende tramandate da generazione in generazione.
Una di queste leggende riguarda una fanciulla vissuta in un’epoca in cui le donne non avevano molta voce in capitolo. Questa ragazza si chiamava Beatrice Cenci ed era una graziosa fanciulla segnata da una grande tragedia e vissuta alla fine del Cinquecento. Beatrice è la figlia di Francesco Cenci caduta in una trappola che l’ha trasformata nel simbolo dell’ingiustizia.
Attorno alla morte della ragazza c’è da sempre un velo di mistero, sia su come si siano svolti realmente i fatti, sia intorno alla morte della ragazza ed a ciò che accadde poi! Infatti, secondo alcuni, ancora oggi, a distanza di oltre 500 anni, lo spirito di Beatrice appare tutti gli anni la notte tra il 10 e l’11 settembre, camminando lungo ponte S. Angelo con la propria testa sottobraccio.
La storia di questa ragazza ha colpito molte persone, anche nel campo artistico, tanto da ispirare opere come quelle di Guido Reni, P.B. Shelley, A. Dumas e Stendhal.
Il fantasma di Castel Sant’Angelo: la vera storia di Beatrice Cenci
Beatrice Cenci, passata alla storia come vittima dell’ingiustizia, era la figlia di Francesco Cenci, un nobile dal temperamento violento e dalla condotta assai immorale. Questo comportamento poco consono, spesso, gli ha causato problemi con la giustizia papalina. I Cenci vivevano nella capitale, in un palazzo della metà del XVI secolo, situato nel Rione della Regola. Il palazzo era stato costruito sulle rovine di un precedente fortilizio di epoca medievale.
Francesco Cenci, padre della povera Beatrice, si era trasformato in un vero incubo per i suoi familiari, i quali in più occasioni avevano tentato di denunciarlo alle autorità, ma senza alcun risultato. Beatrice e la matrigna Lucrezia, prese dalla disperazione progettarono l’assassinio dell’uomo, con la complicità dei fratelli Giacomo e Bernardo, il castellano Olimpio Calvetti ed il maniscalco Marzio da Fioran detto il Catalano.
Il corpo di Francesco Cenci venne ritrovato il 9 settembre 1598, con il cranio sfondato, nell’orto della rocca di famiglia di Petrella Salto, in Abruzzo. Durante il processo alla famiglia di Beatrice, l’intera popolazione di Roma si schierò dalla parte della ragazza, conoscendo anche chi fosse realmente il padre. Ma il tribunale papale volle dare una pena esemplare, torturando e giustiziando tutti. Compresa la povera Beatrice che dopo essere stata vittima della crudeltà del padre, lo è stata anche dell’ingiustizia degli uomini.
Beatrice Cenci fu giustiziata per decapitazione la mattina dell’11 settembre 1599 sulla piazza di Castel S. Angelo. Da allora il suo fantasma, nella notte in cui ricorre questo anniversario, vaga per il ponte antistante il castello ricordando a tutti l’ingiustizia subita.
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