In un piccolo villaggio tra le montagne della Cina sorgono case a forma di fungo abitate da persone che non superano il metro e mezzo di altezza. Non è un luogo immaginario nato dalla fantasiosa mente dei fratelli Grimm, questo posto esiste davvero. Si tratta di un villaggio a Kunming nella provincia dello Yunnan, a sud della Cina.
La”Città dei Nani”
Questo villaggio si trova nel parco ecologico delle farfalle in Cina ed è popolato solo da persone affette da nanismo. Qui è stata creata una comunità del tutto autosufficiente che si sostiene con il lavoro svolto da tutti gli abitanti. C’è chi coltiva la terra, chi cucina, chi si dedica all’ordine pubblico e alla sicurezza ma soprattutto chi sfrutta le proprie abilità per l’intrattenimento dei turisti, mettendo in scena spettacoli itineranti con costumi ispirati al mondo delle fiabe. Infatti le case sono a forma di fungo, hanno caminetti rosa e scale minuscole. Sembra di trovarsi in un altro mondo!
Un’iniziativa controversa
E’ stato fondato nel 2009 dall’imprenditore cinese Chen Mingjing con «la speranza che, attraverso questo progetto, questo possa diventare il gruppo di nani più prospero del mondo». Un’iniziativa che ha suscitato molto scalpore, questo villaggio sembra quasi un ghetto dove sono confinati 120 abitanti affetti da nanismo, messi in mostra come fenomeni da baraccone.
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Ma la realtà che si sono costruite queste persone gli permette di vivere una vita senza pregiudizi o discriminazioni. In Cina, per chi è affetto da nanismo, è difficile trovare lavoro o integrarsi nella comunità. Qui possono essere loro stessi e tutto è a misura delle loro necessità. “Come persone piccole siamo soliti essere spinti e maltrattati dalle persone grandi. Ma qui non c’è nessuna persona grande, e tutto è fatto a nostra misura” afferma Fu Tien il portavoce della città.
Il peso della discriminazione
Questo posto dai toni fiabeschi è diventato ben presto una meta turistica, suscitando la curiosità dei viaggiatori che si recano a Kunming per vedere la “Città dei Nani”.
“Molti potrebbero inorridire nel vedere trattate in questo modo delle persone, ma questa è la migliore soluzione che il governo cinese ha trovato per affrontare il problema”, sostiene un rappresentante della città.
Nonostante queste persone abbiano scelto autonomamente di allontanarsi dal resto della comunità e vivere in questo villaggio, l’intera faccenda ci fa capire come sia ancora pesante la discriminazione nei confronti della diversità.
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