A Longyearbyen, nelle isole Svalbard in Norvegia, gli abitanti hanno a che fare con i fenomeni più curiosi: qui, per esempio, il sole non tramonta per quattro mesi l’anno e… nessuno può morire.
Qui è vietato morire
Detta così può sembrare strano ma è vero che, da circa 70 anni, in questa località norvegese è vietato morire. Premettiamo che non stiamo parlando di nessuna pietra filosofale o elisir di lunga vita, il motivo risiede nelle bassissime temperature del posto (che possono arrivare anche a -46°), che impediscono una rapida decomposizione dei cadaveri.
La chiusura dei cimiteri
Nel 1917-20 si è scatenata una forte epidemia che ha sollevato il problema del freddo rigido. Dopo 13 anni le autorità di Longyearbyen si accorsero che i corpi delle vittime erano rimasti pressoché intatti. Questo portò a pensare che il vecchio virus, che decimò la popolazione, poteva in realtà non essere mai stato definitivamente debellato. Nonostante nessuno fosse stato nuovamente colpito dal virus, per precauzione, il cimitero nel 1930 venne chiuso.
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Da allora le sepolture sono state vietate e dal 1950 è stato stabilito che morire in città non è consentito. Nel caso di un grave malore le autorità locali provvedono al trasporto del paziente, in aereo, al più vicino ospedale, a circa 2 ore di distanza. Anche far nascere un bambino qui non è semplice, le donne in gravidanza sono obbligate a trasferirsi sulla terraferma circa tre settimane prima della data prevista del parto. Il piccolo ospedale presente sull’isola non è attrezzato e interviene solo in caso di estrema emergenza. Inoltre, si può lavorare fino a tarda età, ma ogni anziano per ricevere la pensione deve per forza tornare sulla terraferma.
Se tralasciamo questa macabra storia, le isole norvegesi regalano panorami mozzafiato, la fredda natura selvaggia attira i turisti a visitare questo posto lontano, facilmente raggiungibile grazie all’aeroporto internazionale di Svalbard.
Una recente serie prodotta da Sky Atlantic, “Fortitude”, si ispirata alla vita sulle Isole Svalbard, anche se in realtà è stata girata in Islanda. Le storie al suo interno però sono state modellate proprio su Longyearbyen e riflette pienamente l’atmosfera di questo incredibile luogo.
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