Negli ultimi anni, le città di Mantova e Sabbioneta hanno vissuto una rinascita dal punto di vista culturale ed artistico, diventando Patrimonio dell’Umanità nel 2008 grazie al lascito dei Gonzaga. Non è perciò un caso che nel 2016 Mantova sia stata nominata Capitale italiana della Cultura, anche grazie al Festival della letteratura che si celebra annualmente.
Mantova: Patrimonio dell’Umanità.
I siti degni di una visita nella città di Mantova sono innumerevoli: circa trenta luoghi religiosi tra cui una sinagoga. Circa cinquanta dimore storiche come la Casa del Mantegna e Palazzalo Ducale. Il Ponte di San Giorgio e il Ponte dei Mulini. Le nove torri, il Teatro Bibiena e le varie piazze disseminate per tutta la città. Tra cui Piazza Sordello, Piazza Virgiliana e Piazza Broletto da cui parte l’omonima via.
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Sabbioneta: Patrimonio dell’Umanità.
Sabbioneta, distante circa quaranta chilometri dal capoluogo di provincia mantovano, è un esempio perfetto di città rinascimentale, voluta sempre dai Gonzaga. Anche qui non mancano certamente luoghi da visitare, come il Teatro Olimpico, Palazzo Forti, la Galleria degli Antichi. La Chiesa del Carmine e quella di Santa Maria Assunta, Piazza Ducale, la Chiesa dell’Incoronata e la cinta muraria.
Mantova e Sabbioneta: patrimonio da gustare!
Un altro importante patrimonio della zona è sicuramente la gastronomia, che presenta alcuni elementi che risalgono al tempo dei Gonzaga. Come gran parte della cucina lombarda, anche questa deriva dalla tradizione contadina. Essendo zona di confine con l’Emilia Romagna, l’influenza di entrambe le regioni si riscontra nei piatti tipici, soprattutto negli insaccati. Il salame mantovano, la coppa e la pancetta spesso accompagnati dallo gnocco fritto e dalla focaccia. Ma anche nei primi piatti, quali gli agnolini, i maltagliati e i vari tipi di tortelli. L’influsso lombardo si riflette invece nei numerosi risotti, come quello alla pilota col salame, quello con le rane e quello coi saltarei, ovvero dei gamberi di fiume.
Dolci tipici e vini.
Tra i dolci non si può non nominare la famosissima torta sbrisolona e la mantovana. Grazie alla vicinanza con il Lago di Garda, il mantovano risente degli influssi sul clima, permettendo la coltivazione di molte varietà di uva da cui si ricavano pregiati vini, come il Lambursco, il Cabernet, il Pinot Grigio e il Tocai Italico.
Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina: Patrimonio dell’Umanità.
Spostandosi a Nord della Lombardia, al confine con la Svizzera, possiamo trovare una ferrovia proclamata Patrimonio dell’Umanità sempre nel 2008. Si tratta della ferrovia renica che copre la tratta dell’Abula e del Bernina. Ciò che rende speciale questa ferrovia sono le rotaie, grande esempio d’innovazione ingegneristica e architettonica risalenti all’inizio del secolo scorso. Il percorso è disseminato di valli e montagne di grande importanza naturalistica, ma soprattutto dalla grande bellezza.
Tutta la zona della Valtellina che attraversa è ricca di luoghi d’interesse, come Livigno, Bormio, Santa Caterina Valfurva. Madesimo, Chiesa Valmalenco, Aprica e Valgerola.
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La cucina valtellinese: patrimonio da gustare!
Dopo tante gite ed escursioni, vale la pena sedersi a tavola per gustare i piatti tipici della cucina valtellinese. Anche in questo caso, essendo una zona di confine tra diverse province e addirittura tra due nazioni diverse, la gastronomia presenta una ricca commistione. Da provare sono sicuramente i pizzoccheri e la polenta taragna. Mentre per i secondi primeggia la carne di selvaggina, come il cervo e il capriolo. Più delicata al gusto è sicuramente la slinzega, da accompagnare con uno dei numerosi formaggi, come lo scimudin, il casera e il bitto. Infine, se ancora avete fame o se volete concedervi una merenda, tra i dolci più rinomati c’è la bisciola.
Dato che non si tratta di piatti leggeri, vi servirà un bel digestivo per aiutarvi. I distillati più rinomati sono l’Amaro Braulio e la Taneda di Bormio, realizzati con le erbe della flora alpina.
Dopo un pasto del genere è meglio tornare a camminare!
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