Tra i tanti imprevisti che possono mandare a monte una vacanza o comunque rovinarla completamente vi è senza dubbio quello che si concretizza nel ritardo o nella cancellazione del volo. Tale situazione fa sentire decisamente impotenti e rischia seriamente di rovinare una vacanza. Tuttavia qualsiasi viaggiatore deve essere ben consapevole del fatto che di fronte ad una situazione del genere vi sono tutta una serie di tutele in ambito UE. Ovvero con voli gestiti da compagnie di paesi dell’UE e non e che partono da un paese dell’Unione Europea per rimanere nei confini dell’UE o anche recarsi in realtà extra UE.
Le norme a tutela dei passeggeri in tema di rimborso per ritardo o cancellazione del volo non valgono invece per i voli gestiti da compagnie extra UE. Che partono da realtà al di fuori dell’Unione Europea. Detto questo, il problema è che non tutti vogliono ritrovarsi ad avere a che fare con la burocrazia. Caratterizzata troppo spesso tra rapporti, tra compagnie di volo ed utenti. E proprio per questo motivo sono nati, in questi ultimi anni, tutta una serie di servizi che aiutano i viaggiatori a gestire i problemi legati al ritardo o cancellazione di un volo.
AirHelp attraverso lo smartphone
Una tra le più note è senza ombra di dubbio AirHelp. Si caratterizza per il fatto di essere una start-up, utilizzabile attraverso smartphone. A quanto pare è in grado di gestire tutte le problematiche legate ad un ritardo o cancellazione di un volo, in modo veloce od efficace. Va detto, prima di proseguire, che nella categoria delle cancellazioni dei voli va ricompreso anche il fenomeno dell’overbooking. Quella situazione tale per cui la compagnia aerea vende più biglietti dei posti effettivamente disponibili a bordo. Quindi, se nessuno di coloro che per primi hanno comprato il biglietto rinuncia, si trova costretta a non imbarcare i passeggeri che hanno acquistato i biglietti in “overbooking”.
Ma quali sono le condizioni per poter chiedere un rimborso o risarcimento?
La prima e fondamentale è che il volo abbia subito un ritardo che vada oltre le 3 ore. Oppure che, ancora peggio, sia stato annullato. Oppure vi si sia concretizzato il fenomeno dell’overbooking. Questa condizione è quella primaria per poter pensare di intentare un’azione contro l’azienda. A tutela dei propri interessi di viaggiatore che si è trovato appiedato quando invece sarebbe dovuto salire sull’aereo.
Ovviamente questa non è l’unica condizione che deve sussistere per poter ottenere un rimborso.
Prima di tutto è necessario che la compagnia aerea vi abbia avvertito della impossibilità di imbarcarvi nei tempi stabiliti meno di due settimane prima della data fissata per il volo. Inoltre bisogna dimostrare che la compagnia aerea è responsabile del disservizio creato. Il che significa che nulla è dovuto al viaggiatore rimasto a terra o il cui volo è partito in ritardo nel momento in cui ciò sia dipeso da situazioni contingenti come sciopero dei controllori di voli, allarmi terrorismo e condizioni climatiche che hanno impedito l’alzarsi in volo degli aerei.
Le normative europee prevedono tre fasce comprese
Per quanto concerne l’ammontare del risarcimento. Va detto che le normative europee prevedono tre fasce comprese tra 250 e 600 euro. La fascia di mezzo prevede un rimborso pari a 400 euro. Per stabilire la somma dovuta non si prende in considerazione il prezzo d’acquisto del biglietto. Ma la distanza che il volo avrebbe dovuto percorrere o che ha percorso. Ma dopo essere partito in ritardo rispetto all’orario stabilito. Per poter procedere al rimborso è ovviamente fondamentale conservare il biglietto aereo. Deve essere esibito insieme alla email attestante la prenotazione del volo.
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Se si hanno questi due documenti basterà munirsi anche di un documento di identità in corso di validità. Si potrà scegliere che strada intraprendere. Si potrà decidere di fare richiesta di rimborso direttamente alla compagnia aerea, tramite il suo sito, oppure affidarsi a servizi come AirHelp, che però hanno ovviamente un costo.