La Dolce Vita di Federico Fellini è un ritratto e un omaggio spassionato alla Città Eterna degli anni ’60. Roma è protagonista insieme ad Anita Ekberg e Marcello Mastroianni di un film che ha fatto la storia del cinema.
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La bella e sensuale Sylvia passeggia tra le vie di Roma, arrivata davanti alla Fontana di Trevi non esita a immergervi e a danzare tra le sue acque, diventando così una calamita per il giornalista Marcello che le dichiara il suo amore.
Questa è senza dubbio la scena più famosa della pellicola felliniana, divenuta simbolo del cinema italiano e mondiale del XX secolo, nonché patrimonio culturale. Il regista e i suoi attori hanno reso giustizia ad uno dei monumenti più belli della capitale. La Fontana di Trevi infatti si erge maestosa con lo scrosciare delle sue acque e promette ai venturieri un desiderio esaudito in cambio di una monetina da gettare nel fondo della sua vasca.
Iconica e scenografica questa fontana è tra le principali attrazioni della città, impossibile non farle visita. Ma forse non tutti sanno che a pochi chilometri da quest’ultima si trova un altro gioiello romano, il Vicus Caprarius – La Città dell’Acqua, ovvero un sito archeologico nascosto nelle viscere della città riportato alla luce agli inizi del secolo.
Vicus Caprarius – Fontana di Trevi sotterranea
Siamo al centro di Roma, nel rione Trevi, nel tratto urbano che era chiamato Vicus Caprarius e che oggi è calpestato da milioni di turisti che vi si recano per gettare una monetina nella fontana della Dolce Vita. Al di sotto di essa si trova una zona archeologica tutta da scoprire.
Tra il 1999 e il 2001, durante i lavori archeologici di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi, vennero riportati alla luce i resti di un complesso edilizio di età imperiale.
Dopo l’incendio di Roma del 64 d.C. Nerone ricostruì la rete urbana edificando un caseggiato di più piani in cui alloggiavano numerose famiglie. Ci troviamo nella parte nord e l’insula, così veniva chiamata, nel corso del secolo IV venne trasformata in una residenza nobiliare, la storica domus, e il pianterreno venne adibito per l’installazione di servizi igienici. Le pareti furono decorate, le scale rivestite in marmo e i pavimenti abbelliti con meravigliosi mosaici.
Spostandoci ora verso la parte sud troveremo quello che all’epoca fu un enorme serbatoio idrico, il Castellum Aquae, dove confluivano le acque dell’acquedotto romano, ovvero l’Acquedotto Vergine. Venne inaugurato da Agrippa nel 19 d.C. ed è ancora alimentato dalle acque che sgorgano in località Salone di Via Collatina. Ovviamente alimenta anche la sopraelevata Fontana di Trevi e, insieme a lei, anche la Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona e la Fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna.
Con la caduta dell’Impero Romano molti luoghi prima abitati vennero abbandonati e molti dei materiali impiegati in epoca romana vennero riutilizzati in epoca medievale per l’edificazione di nuove dimore.
Indirizzo e orari
L’area archeologica sotterranea del Vicus Caprarius si trova a Roma in Vicolo del Puttarello 25 vicino alla Fontana di Trevi ed è visitabile nei seguenti orari: dal martedì a venerdì h. 11 – 17.30; sabato e domenica h. 11-19.
INTERO: 3,00 €
RIDOTTO: 1,50 € (over 65, Roma Pass, studenti 18/25 anni U.E., insegnanti U.E.)
RIDOTTISSIMO: 1,00 € (ragazzi 14/18 anni)
GRATUITO: under 14, studenti universitari di architettura, conservazione dei Beni culturali, archeologia U.E
PRENOTAZIONE: 1,00€ a persona
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