Il “Sentiero nella Roccia”, così è conosciuto il cammino tra Sanzeno e l’eremo di San Romedio attraverso un canyon nella Val di Non. Un sentiero scavato nella roccia colmo di magia.
San Romedio – La storia dell’eremo
Romedio era il discendente di una ricca famiglia bavarese del IV e il V secolo. Possedeva un castello nei pressi di Innsbruck e le saline nella valle dell’Inn. Quest’uomo dopo un pellegrinaggio a Roma donò tutti i suoi averi alla Chiesa e si ritirò in eremitaggio proprio tra le grotte della Val di Non. Per ricordare la vita ritirata del santo, l’eremo è stato situato proprio su una delle rocce che lo ospitarono. La Chiesa dedicata a San Romedio è stata costruita intorno al 1000 proprio nel luogo in cui era stato sepolto il Santo. La struttura è stata realizzata con le pietre portate dai pellegrini che andavano pregare sulla tomba di San Romedio.
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Oggi all’interno del santuario è possibile ammirare diverse opere risalenti al XV, XVI e XVII secolo. Ci sono affreschi dedicati alla Madonna col Bambino, l’Ultima Cena e i 4 Evangelisti. Ci sono anche altre immagini riguardanti i dodici apostoli, l’Annunciazione e l’Assunzione della Madonna. Il 15 di gennaio si festeggia San Romedio, ma ogni estate si celebra l’Estate Romediana: un evento che accoglie manifestazioni culturali e musicali.
Il Sentiero nella roccia
Per arrivare al Santuario di San Romedio è stato realizzato un percorso molto particolare. Il Sentiero nella roccia, infatti, è un percorso pedonale completamente intagliato nella roccia. Il passaggio è stato realizzato lungo il Canyon che attraversa la Val di Non in Trentino. Questo cammino conduce i turisti da Sanzeno, un comune della provincia di Trento, al Santuario di San Romedio. Il Sentiero nella roccia ha inizio presso il Museo Retico di Sanzeno e attraversa una montagna, che cade a picco fino alla fine del canyon. Il percorso prosegue lungo una passerella da cui si può deliziare della vista sui profumati meleti che rendono famosa l’intera valle. Il sentiero si snoda attraverso gallerie scavate nella roccia, boschi, prati e stradine asfaltate. Il percorso è particolarmente affascinate, ma non pericoloso. È un’ottima idea per una passeggiata con la famiglia, anche per i più piccoli. Il punto più adrenalinico lo si incontra all’inizio, dopodiché sarà tutto un succedersi di viste meravigliose.
San Romedio e la leggenda dell’orso
Il santuario di San Romedio, inoltre, nasconde una piccola, ma grande, sorpresa. All’interno del parco circostante l’eremo abita un orso ospite e simbolo del Santuario. L’orso, infatti, è il protagonista di una leggenda che lo vede al fianco di San Romedio. Questa leggenda racconta che il Santo volendo incontrare Vigilio, Vescovo di Trento, per ricevere la sua benedizione si recò verso il suo cavallo. Romedio, però, trovò l’animale steso a terra dopo essere stato attaccato da un orso che lo stava divorando. Senza pensarci due volte San Romedio si rivolse all’orso imponendogli di portarlo a Trento dato che per colpa sua aveva perso il mezzo di trasporto. Quindi il Santo senza batter ciglio gli ordinò di accucciarsi per potergli mettere le briglie e l’orso per miracolo ubbidì. San Romedio, dunque, raggiunse Trento in groppa all’orso. Oggi il Santuario ospita un orso in onore dell’animale che accompagnò il Santo. Ma la presenza dell’orso ha anche un altro significato. Infatti dal 1958, il Santuario di San Romedio, in accordo con il WWF, ospita gli orsi che vengono tolti da sistemazioni pessime (come circhi o alloggi poco consoni) evitandogli così una fine tragica.
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