Conosciuto come il castello più infestato d’Italia, il Castello della Rotta è la destinazione ideale per tutti gli amanti del paranormale. Qui giungono numerosi studiosi e curiosi a motivo delle numerose foto che ritrarrebbero spettri che si aggirano fra le sue stanze e fra le pertinenze.
Castello della Rotta, il luogo più infestato d’Italia
A una decina di chilometri da Moncalieri, sorge sui resti di una piazzaforte romana del V secolo il Castello della Rotta. L’edificio definitivo, così come è ancora adesso, fu costruito tra il 1452 e il 1455. Nei primi anni del secolo scorso il castello della Rotta si trovava in stato di abbandono e questo, oltre al fatto che si trova in un posto isolato e che a lungo è stato un possedimento templare, favorì il sorgere di leggende paranormali sul suo conto.
Oggi il castello è una residenza privata e non si può entrare all’interno.
Le apparizioni nel Castello della Rotta
A detta degli esperti, il Castello della Rotta è il più infestato d’Italia. Durante i restauri, negli anni ’80 venne rinvenuto lo scheletro di un cavaliere armato con anche il cavallo. Da allora, in tanti hanno visto apparire il fantasma del cavaliere aggirarsi nei dintorni del castello.
Tra le varie apparizioni misteriose, i racconti parlano di fantasmi di frati, suore, nobili, soldati e cavalieri, tutti morti in situazioni tragiche e sventurate. L’apparizione fantasmatica più notevole è una processione di tutti questi spettri, ogni anno, nella notte fra il 12 e il 13 giugno.
E’ stato inoltre avvistato il fantasma di una giovane fanciulla, sposa del signore del castello. Essa, rea d’essersi innamorata di un cavaliere templare sarebbe stata gettata dal marito dalla sommità della torre.
E ancora…
Si racconta poi del fantasma di un certo Frate Guglielmo. Reo d’aver commesso vari delitti tra cui omicidio, sevizie ed abuso carnale, fu murato vivo all’interno di una nicchia aperta nel muro nelle viscere del castello.
In talune notti, specialmente d’inverno, molti abitanti di Moncalieri affermano di vedere il fantasma di un bambino aggirarsi nel cortile del castello, il quale sarebbe morto, secondo la leggenda, perché travolto da una carrozza.
E’ stato più volte avvistato anche il fantasma della nutrice del bambino, che il giorno stesso della sua accidentale morte, decise di togliersi la vita presa dal rimorso. La poveretta s’aggira ancora per il castello, alla ricerca del bambino che quel giorno non era riuscita a custodire, lasciando dietro di sé un delicato profumo di rose e di gigli.
Curiosi, medium, indagatori del mistero da anni si appostano nelle notti di primavera a caccia di fantasmi. E ogni minimo fumo, luce, movimento viene immortalato e portato a casa come un trofeo.
Oggi il castello è una residenza privata e il proprietario, Augusto Oliviero, un po’ stufo di questo continuo movimento di “vivi” più che di “morti”, avrebbe deciso di intensificare il proprio diritto alla privacy rendendo il maniero sempre più inaccessibile.
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