Quello di Corinto è un canale interno che mette in comunicazione le acque territoriali del Golfo di Corinto e quello del Golfo di Salamina. Come tale è sottoposto interamente alla sovranità della Grecia. Gestito interamente da una società privata di trasporti navali. Per attraversare il canale si deve obbligatoriamente pagare un pedaggio. Le navi percorrono questo tragitto a velocità ridottissime e soprattutto a senso unico, regolato da semafori.
Il mar Ionio ed il mare Egeo si uniscono in un canale
Quella del canale di Corinto ha una storia di uomini e del loro innato desiderio di superare gli ostacoli che a volte la natura ci mette difronte. Una storia iniziata il VI secolo d.C. e terminata nel 1893. Nell’antichità Corinto era una delle città più importanti del Mondo antico. La sua posizione geografica, sulla costa nord-orientale del Peloponneso, l’estremo punto della lingua di terra che unisce la penisola alla terraferma e che separa il mar Ionio dal mar Egeo. Era un importantissimo centro navale, commerciale e culturale.
La lungimiranza di Nerone
Era il 44 a.C. quando Giulio Cesare intraprese gli studi, per lo scopo di agevolare il passaggio tra occidente ed oriente. Per problemi militari i progetti furono accantonati e ripresi successivamente da Nerone. Gli scavi vennero inaugurati 1800 anni dopo, quando l’Ingegnere ungherese Daujats studio nel 1882 il progetto del Canale. Fu adottata proprio la strategia dell’Imperatore romano, un taglio di 6300 metri di lunghezza e 26 pozzi della profondità di 10 metri ciascuno ritrovati durante i lavori definitivi. Sono la maggiore testimonianza della serietà del tentativo di Nerone. Era il 28 novembre del 67 d.C. quando una pala d’oro fu dato il primo colpo nella terra. Gli scavi arrivarono a 3300 metri di lunghezza e 40 di larghezza, poi Nerone dovette abbandonare a fare ritorno a Roma per sedare l’insurrezione del Generale Servio Suplicio Galba.
Inizio dei Lavori
Aprire un varco per facilitare il passaggio da occidente ad oriente e accorciare la navigazione di 400 km è un’idea che ha sempre fatto gola a diverse dominazioni passate. Ci provarono gli ottomani, i veneziani ma la mancanza di adeguate tecnologie e le difficoltà nel realizzo è stato sempre un mancato avvio dei lavori. Bisogna attendere la conquista dell’indipendenza dai turchi, perché la Grecia torni ad occupare il canale di Corinto. Dopo infiniti finanziamenti il 23 aprile 1882 alla presenza di Re Giorgio I di Grecia, iniziarono i lavori. Anche dopo il fallimento della società costituita ad hoc per l’appalto, la gigantesca macchina messa in moto per realizzare il canale, 12 milioni di metri cubi di terra e roccia estratti, 2500 i lavoratori impiegati, non si ferma, proseguendo sotto il controllo della Società del Canale di Corinto di Andreas Syngros. Nel 1893 completa i lavori. Lungo 6346 metri, 24,6 largo e 21,3 metri sotto il livello del mare.