CulturaFesta della Madonna di Maggio a Sant'Oreste: tra tradizioni e spiritualità

Festa della Madonna di Maggio a Sant’Oreste: tra tradizioni e spiritualità

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Ogni ultima domenica di Maggio a Sant’Oreste, un paesino situato a 40 km a nord di Roma, va in scena la tradizionale processione della Madonna di Maggio e l’accensione del Monte Soratte. I nostri compaesani mettono anima e cuore nella riuscita della festa, momento di vicinanza collettiva e di forte collaborazione che dà l’esempio ai giovani del paese.
In questo articolo, esploreremo la storia della processione, gli addobbi del paese, le particolarità dell’evento e le deliziose specialità culinarie che rendono questa festa così unica.

Storia della processione e tradizioni della Festa della Madonna di Maggio

La storia della processione della Madonna di Maggio risale al 1814 quando Don Luigi Peligni, dopo essere stato arrestato dai francesi perché oppositore del regime napoleonico, tornò a essere uomo libero. Decise di avviare una predicazione dedicata al culto della Madonna e lo fece anche nel nostro paese. La processione si snoda per le strade del paese, accompagnata da preghiere, canti e momenti di raccoglimento. È un momento di comunione e di riflessione per la comunità, che si unisce nel nome della fede e della devozione verso la Madonna. Uno dei momenti più toccanti è la benedizione dei bambini, in cui i più piccoli vengono presentati alla Madonna per ricevere la sua protezione e benedizione. La processione è anche accompagnata dalla presenza di bande musicali locali che suonano melodie tradizionali, creando un’atmosfera solenne e coinvolgente. Durante la festa, sono organizzati momenti di preghiera, messe solenni e momenti di condivisione tra i fedeli.

Addobbi del paese di Sant’Oreste ed atmosfera festosa

Durante la Festa della Madonna di Maggio, il paese di Sant’Oreste si trasforma in un tripudio di colori e profumi. Le strade sono adornate con ghirlande di fiori, bandiere colorate e luminarie che creano un’atmosfera festosa e gioiosa. Le case e le chiese sono addobbate con cura, con altari dedicati alla Madonna e composizioni floreali. L’intera comunità partecipa all’allestimento degli addobbi, creando un senso di appartenenza e coinvolgimento collettivo.

Specialità enogastronomiche della Festa della Madonna di Maggio

La Festa della Madonna di Maggio non sarebbe completa senza le specialità enogastronomiche tipiche della zona. I visitatori possono deliziarsi con piatti tradizionali come la porchetta, il pane casereccio, i formaggi locali e i dolci tipici. È anche possibile assaggiare vini locali e liquori artigianali, che aggiungono un tocco di autenticità alla festa.

La particolarità dell’evento: il Monte Soratte si infiamma nella notte

Quando la processione arriva nei pressi della Porta di S. Silvestro (Porta Valle), inizia l’accensione dei fasci di canne tradizione che venne inserita nei programmi della festa dal 1858 dando inizio alla fiaccolata questo offre uno spettacolo unico ed esaltante. Non finisce qui, dopo la quasi completa accensione della montagna è il turno dei fuochi artificiali a offrire uno spettacolo folcloristico e suggestivo che rimarrà indelebile nella memoria di chi assiste. È un momento in cui la comunità si riunisce per condividere un momento di fede e di comunione, creando un senso di appartenenza e di unione.

Curiosità: inno della festa della Madonna di Maggio

Per l’occasione è stato creato un inno che viene intonato durante la risalita dalla cappella di Sant’Antonio e durante le messe della giornata. Segue il testo.

Salve o cara Madonna di Maggio,
o dolcissima Madre Celeste,
la più bella di tutte le feste
Sant’Oreste la dedica a te
d’archi e luci dai mille colori
del paese è addobbata ogni via
come un cuore che t’ama o Maria,
il Soratte si infiamma per te

o Regina noi ti imploriamo
di pregare tuo figlio Gesù,
da ogni male ci tenga lontano
e ci insegni ad amare di più
e tra musiche e canti di gioia
quando ormai sta scendendo la sera
madre accogli la nostra preghiera
dona al mondo la pace e l’amor (x2)


Articolo a cura di: Viola Salustri e Angelica Corinaldesi



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