In cerca del terzo segreto mi avventuro nei luoghi da visitare a Marrakech, consigliati dalla guida.
Il Marocco mi ha abbandonata
Terzo giorno, devo trovare il terzo segreto tra i luoghi da visitare a Marrakech. Mi siedo all’Argana Cafè, sulla piazza Jamaa el Fna. Mangio la più buona delle omelette.
Potrei entrare nella Mellah, dimora storica della comunità ebraica di Marrakech, oppure nel Koubba Ba’adiyn, un piccolo edificio ispano-moresco, dedicato alle abluzioni, unico sopravvissuto alla distruttiva opera degli Almohadi.
Mi guardo intorno come smarrita, gli occhi che vorrebbero rubare tutto ciò che vedono ma allo stesso tempo molto stanchi di una città così caotica.
Mi avvio verso questi due monumenti storici avvolti nel mistero e, non c’è dubbio, dal fascino indiscusso. Ne resto invaghita ma non esterrefatta.
Il terzo segreto è ancora un segreto
Allora cammino in direzione opposta alla Medina, verso Place de Foucauld. Incrocio un uomo e una donna: lui vestito di bianco, lei completamente avvolta di nero. Non vedo nemmeno gli occhi. Lui mi rimprovera, o così sembra dallo sguardo duro, nel notare che li fisso, in realtà sono intenta a scattare una foto senza portare il mirino agli occhi.
Mi lascio distrarre dai passanti, dalle carrozze, dalla fame. E’ dal primo giorno, da Fés, e poi per tutte le strade del Marocco, che ho sempre avuto questa gran fame, non solo di cibo ma di terra, di orizzonti, di popoli.
Oggi, di nuovo però, Marrakech non mi attrae. Non mi piace nulla e non riesco a schivare di nuovo le scimmie, legate come schiavi, senza diritti, costrette a esibirsi di fronte ai passanti. Inorridisco e fuggo.
Mi cerco altri posti di interesse artistico, il Museo Dar si Said e il Museo di Marrakech, la porta Bab Agnaou e tutti i vicoli che riesco a scovare, mi piace sentirmi libera di girare per la città, non trovo oggi la chiave per accedere a qualcosa di superiore, ma chissà, magari domani si aprirà un portone.