Si staglia su una collina di Reggello, a pochi chilometri da Firenze, un castello maestoso che forse in pochi conoscono, ma che nasconde al suo interno un valore artistico e architettonico inestimabile. E’ il Castello di Sammezzano.
Il Castello di Sammezzano: una meraviglia in pericolo
Il Castello di Sammezzano in Toscana è un gioiello architettonico che purtroppo ad oggi si trova in stato di abbandono. Numerose sono state le iniziative affinché venisse tutelato e rimanesse un patrimonio artistico italiano. Dopo varie vicissitudini legali ora il Castello di Sammazzano è stato inserito da Europa Nostra tra i 12 siti in pericolo in Europa.
Il Castello è opera del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, che ne modificò la struttura preesistente adeguandolo alla corrente dell’Orientalismo che, nell’Ottocento, si diffuse in tutta Europa. Un esempio è la Sala dei Pavoni, un vero e proprio capolavoro artistico. È decorata con diversi tipi di legno colorato, in modo da assomigliare alla fantasia cromatica della coda di un pavone. La sala fu realizzata in stile Art Nouveau ed è caratterizzata da decorazioni a ventaglio, che vanno dal pavimento al soffitto.
Il Castello di Sammezzano orientaleggiante
Tutte le stanze sono state decorate seguendo uno stile orientale, dove i colori e le fantasie eccentriche fanno del castello un’opera unica e sensazionale. Sono una diversa dall’altra e hanno nomi fantasiosi, come la già citata Sala dei Pavoni, la Sala Bianca ispirata a Granada, la Sala dei Gigli e quella delle Stelle, la Galleria delle Stalattiti e la Sala degli Amori.
Il Castello di Sammezzano inoltre è circondato da un parco storico, patrimonio botanico di inestimabile valore. Qui è possibile trovare alcune specie arboree indigene tra cui le sequoie della California.
Il castello è chiuso dagli Anni ’90. Le visite sono solo un paio a l’anno e sono rigorosamente a numero chiuso (circa 800 persone).
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