Il lago Atitlàn si può definire il lago più bello del mondo come fece l’esploratore tedesco Alexander von Humboldt, il primo straniero importante che ne ammirò le bellezze.
Il Lago Atitlàn
Lo scrittore britannico Aldous Huxley ha scritto così: “il lago di Como, mi sembra, tocchi il limite del pittoresco, ma l’Atitlan è come il lago di Como con abbellimenti supplementari di numerosi vulcani immensi. Davvero eccezionale.”
Il lago Atitlàn si può così definire uno dei laghi più belli del mondo, che sorge sugli altipiani del Guatemala a più di 1500 metri di altezza. È nato all’interno di un cono vulcanico e attorno a sé altri tre vulcani lo circondano, vista proprio la sua natura qui si possono trovare anche acque termali. È il più profondo dell’America Centrale misurando una profondità massima di 340 metri.
Il lago è caratterizzato da acque colorate, tanto che è anche conosciuto come il “lago dei sette colori”, gli stessi Maya lo chiamavano “il luogo dove l’arcobaleno prendere i suoi colori”.
Ad un paio di ore dalla Città di Guatemala, il lago offre davvero molto ai suoi visitatori. La bellezza di questo luogo si espande tutto intorno con i 7 villaggi principali nelle vicinanze dello specchio d’acqua: Panajachel, Santiago Atitlan, Santa Catarina, San Pedro la Laguna, Santa Cruz, Palopò, San Marcos e San Antonio. Una volta attraversato il lago con una barca si possono visitare tutti i paesi circostanti dove poter fare escursioni, scalare il Vulcano San Pedro o la Nariz del Diablo, una particolare formazione rocciosa che assomiglia ad un naso che si affaccia sul lago. In particolare nel paese di Santiago de Atitlán, si trova il Maximón, una statua che raffigura un dio pagano delle popolazioni indigene di Atitlán, caratterizzato da un grande sigaro in bocca. Gli abitanti del villaggio ospitano ogni anno a turno la statua nelle loro case, e questo è considerato un grande onore.
La cultura Maya è predominante nella maggior parte delle comunità lacustri, Panajachel, ma sono numerosi i turisti che negli anni sono stati attirati da questo posto incantevole. Sin dagli anni ’60 molti hippies si traferirono in queste zone, superati gli anni difficili della guerra, il numero di visitatori è sempre aumentato facendo diventare il turismo una delle risorse principali dell’economia di questo luogo.
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