Bali e la spiaggia dei surfisti
Ho fatto diversi viaggi in quest’ultimo periodo, dalla visita culturale nei più bei borghi d’Italia ad escursioni di un paio di giorni. Il vero viaggio dell’anno è stato quest’estate, in giro per l’Indonesia e la Thailandia.
E’ stata una esperienza bellissima, fondersi nelle varie culture e modi di vivere di queste due nazioni. S’incontrano persone con religioni e modi di fare completamente differenti l’uno dall’altro che girano a spalla a spalla con un rispetto unico, con la voglia di socializzare e aiutarsi reciprocamente.
Vivono la quotidianità sempre con il sorriso stampato in viso. Questo, è quanto mi ha trasmesso questo posto. Paesi, sotto diversi punti di vista poveri ma ricchi di spiritualità e voglia di vivere. Educati e gentili, pronti ad aiutare chiunque.
Uluwatu Beach Cave, il paradiso nascosto dei surfisti
La prima tappa arrivato a Bali, è stata Uluwatu, meta per eccellenza di surfisti provenienti da tutto il Mondo. Nelle spiagge si sente parlare ogni lingua. Si possono trovare surfisti scrutare l’oceano aspettando l’onda giusta, magari sul tramontare del sole. Ragazzi, ragazze sorridenti con capelli al vento e pelle scottata, fotografi con grandi obbiettivi, pronti ad immortalare il surfista più bravo. Gruppi di ragazzi che incitano i meno bravi tra una birra e l’altra. In pratica un posto surreale. Sembra una di quelle scene da film anni 70/80 dove si raccontano storie di surfisti. Stiamo parlano della meravigliosa spiaggia di Suluban Beach Cave.
Uluwatu è una delle zone più particolari, per chi ama l’avventura, il mare, il senso di libertà, un paradiso per tutti i surfisti. Per dormire, trovi di tutto, dalla Guest House, a grandissimi resort con piscine a sfioro su costiere che si affacciano sul mare. Addirittura molte persone dormono anche in spiaggia, senza che nessuno gli rompa le scatole.
Vi consiglio di muovervi con lo Scooter
Il mezzo di trasporto migliore per muoveri in questo posto è lo scooter. Molti di questi sono attrezzati con una struttura attaccata al telaio per poter trasportare le tavole da Surf.
Sconsiglio vivamente di noleggiare auto. Le strade sono strettissime, la guida è a sinistra e in sostanza regna l’anarchia. Si supera in ogni posto, dietro la curva, sull’incrocio, sulle strisce pedonali quando si trovano. In pratica se non si è abituati si rischia di farsi male. Non preoccupatevi se senti suonare in continuazione, non è per maleducazione, è il loro modo di avvisare, quasi come se fosse un saluto. Questo riguarda gran parte dell’Indonesia.
Gasoline in bottiglia
Un’altra cosa molto curiosa, sono le stazioni di rifornimento. Le aree dove mettere la benzina le trovi soltanto nelle grandi strade di collegamento, mentre all’interno di questi villaggi, paesi e strade secondarie è più facile trovare sul ciglio della strada, scaffali in legno, con allineate bottiglie in vetro contenente carburante. Il prezzo è leggermente superiore e varia a secondo della più o meno distanza dal grande distributore.
Uluwatu Temple
Un attrazione e un lookout, da non perdere assolutamente è Uluwatu Temple. Un meraviglioso tempio induista costruito sulla scogliera a picco sul mare. Si raggiunge il tempio attraverso una scalinata che costeggia la scogliera. L’entrata è costituita da un portale in pietra, finemente intagliato che conduce a un ampio spazio centrale. Sulla sinistra si trovano alcuni santuari dedicati a Nirartha.
Al centro c’è il portale di pietra a forma di Monte Meru, la montagna cosmica induista. Alla sommità del portale sono presenti tre pinnacoli ed una testa di Kala, un demone che ha la funzione di allontanare gli spiriti maligni. La zona circostante al tempio è abitata da centinaia di scimmie, famose per importunare i turisti.
Non resta che dire che, Uluwatu a Bali è stato uno dei posti più affascinati e particolari che ho mai visto. Un vero paradiso di surfisti.
Continuate a seguirmi, vi continuerò a raccontare le mia esperienza di questo mio lungo viaggio.
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