Creativo, curioso, sempre in cerca di qualcosa da fare o realizzare. Amo gli animali, rispetto la natura e adoro stare all'aria aperta. Amo viaggiare e scoprire posti nuovi, culture e usanze nuove. Quando viaggio preferisco perdermi nella città e vivere ed emozionarmi.
Il Parco Nazionale del “Kilimanjaro” ha una superfice di 756 kmq che ne fanno uno dei parchi nazionali più importanti della Tanzania. Al suo interno si trova anche il massiccio omonimo, che è il più alto del mondo tra quelli che non fanno parte di catene montuose, ed anche il più alto dell’intero continente africano. La vetta posta a 5895 metri sul livello del mare, e costantemente innevata. Una montagna circondata da pianure, dalle quali emerge come una “creatura possente”.
Le tre cime del Kilimanjaro
Nel Parco si trovano tre cime vulcaniche, denominate Shira, Mawenzi e Kibo, ed alle varie altitudini si hanno degli habitat ben distinti tra loro. In basso, compresa tra i 1800 ed i 2700 metri si trova la foresta pluviale. Caratterizzata dalla presenza di alberi del tipo ad alto fusto. Sopra i 2700 metri e fino ai 4000 metri si trova invece la brughiera, con presenza di seneci giganti e delle tipiche eriche. Ancora più in alto, tra 4000 e 5000 metri, il deserto d’alta quota precede le cime innevate con presenza anche di ghiaccio.
Alle falde del Kilimanjaro
Una delle caratteristiche della foresta pluviale è la molteplicità delle specie di piante presenti, circa 1800, tra le quali si trovano bellissime orchidee come la “Impatiens kilimanjari”. Si distingue per i suoi fiori di colore rosso scarlatto. Molto ricca anche la fauna, che vede la presenza di uccelli, 180 specie, e mammiferi, 140 specie. Una combinazione di elementi che si trova solo in questo luogo e rappresenta una delle attrattive principali per il turista che visita il parco.
Il miglior modo per raggiungere il Parco Kilimanjaro è senza dubbio l’aereo, con voli diretti al “Kilimanjaro international airport”, al quale fanno scalo anche molte compagnie europee. In alternativa si può atterrare all’aeroporto di Nairobi e successivamente proseguire in autobus fino ad Arusha, la città più vicina al Parco.
Fare trekking nel parco
Una delle scelte possibili per chi visita il Parco è quella di esplorare la zona, magari con dei trekking della durata di un giorno. Vengono effettuati nella zona dello Shira Plateau. Una ascensione sulla montagna, effettuata lungo la via Manangu, ha una durata di 8 giorni. Le successive altre ascensioni, sicuramente più impegnative. Portano il turista lungo percorsi famosi come la via Lemosho e la via Machame.
Il Chala Lake Crater
Merita sicuramente una visita anche il Chala Lake Crater. Si tratta di un lago, di origine vulcanica, che si trova su un fianco del monte, ed ha una superfice di 4,2 chilometri quadrati e raggiunge una profondità massima di 90 metri. In molti punti del suo perimetro e caratterizzato dalla presenza di alte pareti rocciose che si stagliano sull’acqua quasi in verticale, raggiungendo altezze che superano i 100 metri, e formano un panorama stupendo. Guardando la superfice del lago nei vari periodi dell’anno si nota il cambiamento di colore delle sue acque che virano dal turchese al verde, e al blu profondo. L’alimentazione idrica dell’acqua sembra arrivare dal vicino monte, attraverso dei tunnel sotterranei. In passato ha ospitato anche dei coccodrilli. Oggi però estinti e questo rende più facile l’attività della pesca che viene svolta dalla popolazione locale.
[travel]
La fauna del Kilimanjaro
Come per molti altri posti dell’Africa, anche il Parco Kilimanjaro ha le sue leggende, ed una di queste parla della sparizione, nel lago, di un intero villaggio abitato dai Masai. In tutto il Parco si possono vedere numerose specie di animali, dai branchi di elefanti, presenti nella zona della foresta pluviale, per continuare con i dik-dik, i babbuini, le scimmie colobus e scimmie blu, e i kudu. Passeggiare lungo le rive del lago di Chala è sicuramente una delle emozioni da provare durante una visita al Parco.
Rifuggi “spartani”
Per chi vuole provare il trekking sono disponibili una serie di rifugi, situati sulla montagna a varie altezze, accumunati dal fatto di essere molto “spartani”, e senza un vero e proprio servizio di ristorazione. I pasti vengono preparati da ciascun gruppo utilizzando il cibo portato negli zaini, in una cucina comune. Una esperienza forse un po’ estrema, ma sicuramente eccitante.
Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici.
Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente!
Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)
GRATIS!!! SCARICA LA APP DI MOONDO, SCEGLI GLI ARGOMENTI E PERSONALIZZI IL TUO GIORNALE
Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici.
Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente!
Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)
Rimani sempre aggiornati sugli ultimi approfondimenti.
Lascia il tuo indirizzo mail, seleziona i tuoi interessi e ricevi gratuitamente sulla tua casella di posta la prima pagina di Moondo con le notizie più interessanti selezionate per te.