Sparsi per tutta la penisola, ci sono dei piccoli borghi che conservano un misterioso passato, in cui la presenza di streghe non è soltanto un lontano ricordo… Scopri gli inquietanti borghi delle streghe in Italia.
Borghi delle streghe in Italia: scopri i luoghi più misteriosi del nostro Paese
Valli incantate e montagne isolate, sono alcuni dei luoghi del nostro Paese in cui le streghe sono passate a far visita e in alcuni casi… ci sono ancora! I cosiddetti Borghi delle streghe sono zone del nostro Paese, alcune semi-dimenticate, per le quali si vocifera la presenza di streghe, in passato ma anche nel presente. Andiamo alla scoperta di questo borghi stregati!
Triora, uno dei più celebri Borghi delle streghe in Italia
Accastellato nella Valle Argentina, sulle Alpi Marittime, Triora è un piccolo centro di 355 anime ed è noto per due motivi: il suo tipico pane di grano saraceno e il processo alle streghe che avvenne nella seconda metà del XVI secolo. Alcune donne vennero accusate di essere le streghe artefici delle pestilenze e della carestia, oltre che di cannibalismo verso bambini. Questo piccolo borgo è caratterizzato da numerosi vicoli, archi, case di ardesia e luoghi tetri da evitare al tramonto. Tra le decorazioni vi sono gatti neri, scope, teste di pietra e personaggi misteriosi disseminati ovunque.
Rifreddo e “Le notti di terrore nel Borgo”
Con poco più di mille abitanti, Rifreddo è un villaggio montano che sorge sulle pendici del Monte Bracco. Nel 1495 ospitò un processo alle streghe ed il comune ancora oggi ne custodisce i verbali. Una serie di documenti che rappresentano quasi un unicum nazionale visto che la gran parte dei documenti storici di quell’epoca è andata persa.
In particolare, è descritta tutta la storia processuale che porta alla condanna di alcune donne del luogo in seguito ad un misterioso omicidio ai danni di una inserviente della badessa del Monastero di Santa Maria di Rifreddo. Il processo, con tanto di descrizione di torture, confessioni e la condanna non solo della presunta strega autrice del maleficio, ma anche di tutte le sue complici, presunte aderenti della confraternita delle donne sospettate di andare di notte “ad corrizandum cum aliis maschis“.
Le “Notti di Terrore nel Borgo“ (un percorso teatrale tra le buie stradine di Rifreddo) sono diventate uno dei principali eventi della programmazione turistica cuneese.
Calcata ed il suono inquietante del vento
A circa 50 km da Roma, arroccato su una montagna di tufo, c’è il Borgo di Calcata che domina la valle del fiume Treja. Da Calcata nuova, è possibile raggiungere il borgo soltanto a piedi dall’unica porta che si apre sulle mura. Oltrepassando il portone di accesso si fa all’improvviso un salto all’indietro nel tempo.
Quando c’è vento, nella città e nelle sue vie si sentono suoni strani, che somigliano a canti. Molti dicono che siano le streghe che cantino e che lanciano incantesimi. In più, Calcata sarebbe il centro nevralgico di energie primitive provenienti dal sottosuolo. E’ proprio da credenze del genere che deriva il nome di borgo delle streghe con cui la cittadina è conosciuta.
Striàra del Salento, tra filtri, pozioni magiche ed incantesimi
Striàra o macàra è il tipico termine dialettale pugliese usato per indicare le streghe, ovvero, donne che secondo la credenza popolare, nelle notti di luna piena si trasformavano in spaventose figure vestite di stracci neri si recavano in gruppo in riva al mare o sotto un grande albero di noce per abbandonarsi in interminabili danze e riti spaventosi. Avevano il potere di lanciare il malocchio o di liberare dai sortilegi fatti da altri. Molto abili nel preparare filtri, pozioni magiche, incantesimi per far nascere o tornare l’amore in un amante o addirittura per provocare la morte di nemici.
Un ferro di cavallo, delle forbici aperte o una falce sulla porta di casa o vicino alle culle dei bambini sono gli amuleti ancora oggi usati contro queste donne temibili.