Non è solo una città ma un insieme di stratificazioni, un punto preciso sulla mappa in cui affondano cultura, storia, miracoli, cimiteri macabri e Manifesta 12, questa è Palermo Capitale 2018
Cosmopolita ma tradizionalista
Per celebrare Palermo Capitale 2018 cito Johann Wolfgang von Goethe in una frase che raccoglie l’essenza di una città straordinariamente complessa, ricca di cultura e opere d’arte:
“Non saprei descrivere con parole la luminosità vaporosa che fluttuava intorno alle coste quando arrivammo a Palermo in un pomeriggio stupendo!
La purezza dei contorni, la soavità dell’insieme, il degradare dei toni, l’armonia del cielo, del mare, della terra… chi li ha visti una volta non li dimentica per tutta la vita”
E deve essere stato questo insieme integro e sgretolato di atmosfere a conferirle quest’anno il titolo di Capitale della Cultura 2018 tanto che non si ferma al centro storico ma si incentra sull’Ex Provincia della città, un’area con grandi potenzialità di sviluppo e impiego lavorativo. Da Monreale a Castelbuono attraversando il Centro, verso Bagheria e Cefalù, sul mare, il filo di elettricità, conduttore di un’influenza arabo-normanna ma anche naturalistico-artigianale, collegherà diversi strati di storia, vite e cultura.
Una metropoli che avrà l’opportunità di tirarsi dietro le dimensioni ancora nascoste e trasformare le criticità in elementi innovativi per una migliore tessitura urbana e sociale con particolare attenzione alla cultura e alla legalità, senza trascurare la memoria storica.
La Palermo cosmopolita, al centro di un grande gioco culturale, non è altro che il risultato della sua posizione strategica, degli influssi di passaggio, del suo modo naturale di essere mondo. La famosa Lapide Quadrilingue, custodita nel Palazzo della Zisa, testimonia esattamente lo status di questa città: un crocevia di strade e lingue, di religioni e santi volte a raccontare le tante storie ma anche a divenire documento per i nuovi giovani.
Incrocio di storie
Nella Palermo Capitale 2018 non possono passare inosservati i luoghi storici: dal Palazzo dei Normanni alla Casa Professa, all’Orto Botanico; dal Palazzo Chiaramonte alla Casa del Genio, al Mercato Rionale di Ballarò; dalle Catacombe dei Cappuccini all’Opera dei Pupi, alla Camera delle Meraviglie ai gusti e profumi dello Street-Food. Ma sarà un aggancio altrettanto significativo l’interesse della piattaforma “Manifesta 12”, questa importante biennale nomade internazionale, che affonda le sue radici nella città di Amsterdam e reinterpreta il dialogo tra arte e società al fine di produrre esperienze sempre più innovative e attuali.
Terra di poeti, di scrittori, di grandi set cinematografici, la terra descritta da Wolfgang Goethe, Oscar Wilde, Luigi Pirandello, la terra che ha dato i natali a molti personaggi famosi, tanto per citarne alcuni Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso, Eleonora Abbagnato, Alessandro D’Avenia.
Una terra che non fa sconti a nessuno, è noto, ma che sa recuperare attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta o c’è nato, le fragilità e le bellezze, in un modo diverso, con una luce velata, una magia intrinseca. Per questo è stata creata, on-line, una mappa letteraria della città, un percorso artistico, spesso inosservato, che però fa breccia e fornisce nuovi modi di lettura mentre la si cammina.
Della stessa autrice: