La ricchezza naturale che la Malesia ha da offrire ad un turista in cerca di paesaggi mozzafiato è indescrivibile. La natura domina anche nelle città più popolose e trafficate, una cornice di un verde acceso non abbandona mai lo sguardo che si perde tra fitte foreste, palme e tualang, alberi altissimi dai tronchi possenti e meravigliosi.
Ma il punto naturalistico principale del paese è sicuramente il Parco Nazionale di Taman Negara, una delle foreste più antiche al mondo con un ecosistema tra i più ricchi e complessi.
Con un tale biglietto da visita non potevo non includere nel mio viaggio in Malesia una visita in questa oasi naturale incontaminata che ha 130 milioni di anni.
Un paradiso all’improvviso
Per raggiungere il Taman Negara ci sono diverse soluzioni, io e i miei compagni di viaggio abbiamo scelto di noleggiare una macchina così da poter assaporare il tragitto e il panorama in tranquillità.
Partiti da Kuala Lumpur siamo giunti a Kuala Tahan, unico accesso alla foresta, dopo circa 4 ore di viaggio. Posati gli occhi su questo scorcio di mondo non abbiamo potuto che rimanerne affascinati. Il piccolo villaggio che precede l’ingresso al parco e che ospita i viaggiatori in guesthouse o hotel, è sicuramente suggestivo. Piccole case modeste circondate da bambini che giocano, galline con pulcini al seguito o oche che passeggiano liberamente per le strade, uomini intenti nei lavori quotidiani, e soprattutto grandi sorrisi pronti ad accoglierti.
Attraversato il fiume che divide il piccolo villaggio dall’ingresso al parco a bordo di una barchetta, ci siamo addentrati nella fauna rigogliosa.
Una passeggiata nel silenzio puro, rotto solo da qualche uccello in volo, o da qualche movimento furtivo tra le foglie che ricoprono il letto del percorso tracciato da una passerella sopraelevata.
Piacevolmente persi nel sentiero ci siamo addentrati sempre di più nel cuore della foresta che vanta una biodiversità tra le più ricche al mondo. Complice il periodo non propriamente turistico per queste zone, abbiamo potuto goderci il panorama in totale solitudine circondati da un enorme mare verde.
Arrivati in cima ad un piccolo promontorio ci siamo concessi qualche minuto di riposo, speso ad osservare il panorama attraverso una finestra tra gli alberi secolari che incorniciavano una vista meravigliosa sull’intera foresta pluviale.
Abbiamo deciso poi di riscendere attraverso un percorso alternativo, abbandonando il sentiero tracciato e andando più all’avventura (cosa che il padrone di casa ci aveva sconsigliato visto che di lì a poco avrebbe fatto notte).
Una vera e propria gincana, tortuosa, ripida e fangosa è stata la nostra discesa verso valle. Impegnativa ma sicuramente molto divertente! Il percorso ci ha portato a costeggiare il corso d’acqua che attraversa e nutre il Taman Negara.
Il nostro primo giorno nella foresta si conclude seduti intorno al tavolo di uno dei ristorantini turistici lungo il fiume, gustando le delizie locali accompagnati da qualche bottiglia di birra fredda per combattere il caldo umido e per rifocillarci.
Risalire il fiume attraverso la foresta
Il giorno dopo ci siamo imbarcati su una delle tipiche barchette di legno di quei luoghi, lunga e stretta, e abbiamo risalito il parco attraverso il fiume roccioso. Un’esperienza unica dove due occhi non bastano per coprire tutto ciò che di meraviglioso abbiamo incontrato lungo tragitto. Emozionante e suggestivo è trovarsi al cospetto di Madre Natura che domina imperiosa queste terre.
Dopo una visita al Lubuk tenor kelah sanctuary, un centro di ricerca e conservazione del pesce kelah, noto anche come mahseer malese, che abita quelle acque. E dopo una breve sosta tra le rocce che irrompono e interrompono il normale corso del fiume, ci siamo diretti verso il piccolo porto.
Abbiamo lasciato il Taman Negara con un spirito rinnovato di nuove esperienze e gli occhi pieni di bellissimi panorami, pronti per la prossima meta.