La città di George Town si inserisce a metà di un viaggio che esplora la costa occidentale della Malesia. Un luogo che unisce fascino e degrado, una realtà che sembra essere stata ibernata nel passato ma che cerca di risorgere proiettandosi verso la modernità. Cosa vedere a George Town in Malesia?
Cosa vedere a George Town, la città che non ti aspetti
Non potevo escludere dal mio itinerario di viaggio un posto come George Town, una delle città più particolari dell’isola di Penang. Il suo stile coloniale si mischia alle numerose culture che popolano la Malesia creando una fusione molto affascinante.
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Anche qui come a Kuala Lumpur e nel resto del Paese la diversità etnica e culturale è un motivo di vanto, insieme alla convivenza pacifica e al rispetto reciproco. La componente inglese è comunque molto forte nell’architettura, Penang ha vissuto molti anni di dominazione britannica, e George Town è stata così battezzata proprio in onore del re Giorgio III. Ad oggi è una delle mete turistiche più gettonate ed il suo centro storico è patrocinato dall’UNESCO dal 2008.
Il centro storico della città si divide dal resto rimanendo all’ombra di un antico splendore ormai in stato di abbandono. La prima cosa che colpisce infatti sono i bellissimi palazzi in stile coloniale, colorati e pieni di finestre a ricordare il fasto ottocentesco, la nascita della città e la dominazione inglese.
Ora la maggior parte di queste abitazioni sono abbandonate nella parte sopra, mentre al piano terra si trovano negozi, ristoranti o B&B, come ci ha raccontato il loquace guardiano notturno della nostra GuestHouse. Gli imprenditori, che prima avevano tanto investito nella città, l’hanno abbandonata lasciandola al suo destino.
La street art di George Town, Malesia
Per uscire dal grigiore di un passato ormai in decadenza, ma comunque affascinante, George Town si è trasformata in un museo a cielo aperto. Ecco cosa vedere a George Town: opere di street art invadono le vie, dai murales più maestosi a quelli più nascosti tra i vicoletti. E’ possibile attraversare la città seguendo un percorso che unisce tutte le opere di artisti come Ernest Zacharevic, Volchkova o Kenji Chai. Molti di questi murales potrebbero essere definiti tridimensionali, con prolungamenti reali dei soggetti raffigurati.
Il turista dovrà fissarle bene nella mente, o con uno scatto, perché i monsoni, le intemperie e lo sgretolarsi del cemento stanno cancellando piano piano la street art di George Town. Molti infatti vengono sostituiti con dei nuovi dipinti e il numero degli artisti, provenienti da tutto il mondo, cresce sempre di più.
Tutto questo rende unica George Town, a tratti malinconica, cupa e grigia, e a tratti piena di colori e di vita, con il fantasma del periodo coloniale che non l’abbandona mai, ma che la rende affascinante.
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