Tra le tante bellezze che l’Umbria ci regala c’è anche la Cascata delle Marmore. Ecco tutto quello che devi sapere su questo dono della natura.
Cascata delle Marmore: dove trovarla
In Italia abbiamo tanti siti naturali dalla maestosa bellezza, tra di essi c’è anche la Cascata delle Marmore. Inserita tra le cascate più belle d’Italia, la cascata si trova nella Valnerina, all’interno del Parco Naturale della Cascata delle Marmore. Il parco è nei pressi della città di Terni, per cui se siete in questa zona non potete fare a meno di andare ad ammirare questa meraviglia della natura.
Il senso di pace che regalano le sue acque tuffandosi attirano ogni anno numerosi visitatori. La cascata è possibile ammirarla da una terrazza antistante, da cui, oltretutto partono alcuni dei percorsi che permettono al visitatore di immergersi completamente nella grotta sottostante. Quindi, attraverso questi percorsi immersi nella natura è possibile ammirare la cascata da diversi punti di vista. Ma non è tutto! È possibile vivere l’avventura della cascata fino in fondo. Per i più temerari, difatti, sono organizzate molte attività tra cui il rafting lungo le acque del parco, attraverso rapide discese che ne garantiscono il divertimento.
Cascata delle Marmore: storia e conformazione
La Cascata delle Marmore è tra le più alte in Europa. La cascata non è sempre stata come oggi si presenta al pubblico, nei secoli ha subito particolari interventi. Lo scopo di detti lavori era rallentare il flusso del fiume Velino che dà origine alla cascata. La storia della cascata inizia addirittura in epoca romana, durante il 271 a.C. più o meno. Infatti, è stato il console romano Manio Curio Dentato ad avviare dei lavori per la costruzione di un canale. Attraverso questo canale dovevano essere fatte defluire le acque del Velino verso il fiume Nera. Questi lavori erano serviti a risolvere dei problemi causati dal passaggio del fiume Velino nella pianura Reatina. Deviando il corso del fiume, quindi, è stata data origine alla Cascata delle Marmore.
Successivamente, sono state apportate ulteriori modifiche ai letti dei fiumi che in tempo di piena causavano non poche problematicità alla popolazione delle zone attraversate dalle loro acque. Intorno alla prima metà del 1400, quindi, l’ingegnere Aristotile Fioravanti ha progettato dei canali attraverso i quali far defluire le acque. Altri lavori simili sono stati diretti da Antonio da Sangallo. Ma l’aspetto della cascata che oggi possiamo ammirare, è stato dato solo dopo gli ultimi interventi effettuati nel 1601 e successivamente nel 1787.
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