Il Centro storico di Roma, o meglio la Città Eterna è sicuramente tra le città simbolo della cultura italiana in tutto il mondo. Ogni via e ogni angolo possono rivelare testimonianze della sua storia millenaria. Non stupisce quindi che sia annoverato come Patrimonio dell’Umanità dal 1980.
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Il Centro storico di Roma, compreso tra le mura aureliane e le mura gianicolensi, ovvero a destra e a sinistra del Tevere, racchiude circa 25.000 luoghi d’interesse divisi in 22 quartieri. La zona dei sette colli comprende le testimonianze dell’epoca romana. Come i Fori, le Terme di Traiano e la Domus Aurea. Mentre spostandosi a Trevi si può ammirare l’omonima Fontana oltre a Palazzo Barberini e al Palazzo del Quirinale. Altri luoghi simbolo della politica italiana sono Palazzo Chigi e Palazzo Montecitorio nel quartiere Colonna, assieme a Palazzo Madama a Sant’Eustachio.
Tra le piazze più conosciute del Centro storico di Roma ci sono Piazza di Spagna e la famosissima scalinata recentemente restaurata. Piazza del Popolo, Piazza Navona e Piazza Della Chiesa Nuova con il Teatro di Pompeo. Al Celio si trova il simbolo della città, ovvero il Colosseo. Così come l’Arco di Costantino e la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Una zona più recente ma comunque importante è San Saba, dove si può visitare il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, la Casa di Augusto e il parco in cui si trovano.
Formano parte di questo sito Unesco anche le cosiddette proprietà extraterritoriali della Santa Sede. Ovvero i luoghi che non si trovano in Vaticano ma che restano comunque di proprietà di questo piccolo Stato, come deciso nei Patti Lateranensi. Dopo la Basilica di San Pietro, San Giovanni in Laterano è la chiesa più importante di Roma, essendo stata la prima Cattedrale della Città Eterna grazie a Costantino. Fu sempre questo imperatore a volere la costruzione della Basilica di San Paolo fuori le mura. Anche se ben poco resta del progetto originale, andato distrutto in un incendio. La Basilica di Santa Maria Maggiore è conosciuta per i numerosi mosaici realizzati tra il V e il XIII secolo.
La gastronomia romana, come nella maggior parte della cucina italiana, rispecchia le origini popolari legate alla tradizione contadina. In particolare, i piatti più rinomati e anche più gustosi sono i primi e i secondi legati agli scarti della lavorazione animale. Come ad esempio le interiora.
Da provare sono sicuramente i bucatini all’amatriciana, gli spaghetti alla carbonara e quelli cacio e pepe. Gli gnocchi alla semoletta, la gricia e le fettuccine paja e fieno, da insaporire con pecorino romano grattugiato.
Tra i secondi primeggiano l’abbacchio, la trippa, la porchetta, la coda alla vaccinara. Il pollo con i peperoni, i carciofi alla giuda dalla cucina ebraica, i saltimbocca alla romana e il fritto misto di carne e verdura. Per chi ama il pesce, sono sicuramente da provare i filetti di baccalà.
I dolci più conosciuti sono i maritozzi ripieni di panna, le zeppole, la grattachecca per le giornate più afose e la crostata di ricotta, anch’essa ereditata dalla tradizione ebraica e prodotta con formaggio rigorosamente romano. La zona dei colli, anche conosciuta come quella dei Castelli è perfetta per la coltivazione di vigneti. Piatti corposi e gustosi come quelli della cucina romana possono essere accompagnati solamente da vini altrettanto corposi. Il più conosciuto è probabilmente il Frascati. Assieme al Sangiovese e ai numerosi vini dei Colli Albani, tutti con la Denominazione di Origine Controllata.
Per assaporare la cucina tipica romana basterà sedersi in una qualsiasi trattoria del centro storico. Oppure partecipare alle numerose manifestazioni culinarie e sagre che si organizzano durante l’anno, permettendo ai turisti di conoscere ogni angolo della città e della provincia.
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Necropoli di Tarquinia e Cerveteri – Patrimonio Unesco da gustare;
I Trulli di Alberobello – Patrimonio Unesco da Gustare;
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Articolo pubblicato il 27 marzo 2017
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