Come siamo e come eravamo. Confronto: tutti al mare negli anni 60 ed oggi

Il mare è sempre stato irresistibile per noi italiani. Popolo di navigatori, santi e turisti della domenica, soprattutto per chi fosse talmente fortunato da abitare ad una distanza ragionevole da invitanti coste e fresche acque.

Tutti al mare anni 60

A metà del secolo scorso, quando il ricordo della guerra cominciava a svanire, lasciando il posto all’impellente necessità di realizzare i propri desideri. La scoperta della gita al mare, oltre a rinvigorire gli animi, regalava l’opportunità di riscatto dalla vita difficile.

Aver tempo e risorse da dedicare a se stessi, alla famiglia, agli amici era un lusso che andava diffondendosi. La spiaggia, quella libera, veniva raggiunta con ogni mezzo. Il treno, la bicicletta, la motoretta e per qualche fortunato anche l’automobile.

Viaggio verso il mare. Tratto dal Film il Sorpasso di Dino Risi

Non essendoci le restrizioni di sicurezza dei nostri giorni, era normale incrociare un’intera famiglia arroccata sul sellino di una vespa oppure un paio stipate dentro a una bianchina. Niente aria condizionata, i piccoli sulle ginocchia dei più grandi, i panieri ricolmi di abbondanti libagioni a profumare l’abitacolo.

Aspettando il treno per andare al mare. Photo Credit: Pinterest – gruppoline.it

In fila per il mare anni 60

Già ci si riconosceva mentre si era tutti in fila. Al mattino presto, in cerca del parcheggio migliore, all’ombra, i bambini organizzavano da soli i loro giochi. Le mamme attente a controllare i costumi delle figlie. Meglio se interi e coprenti, semplici. Se il capofamiglia non disapprovava troppo si poteva azzardare anche il due pezzi, come si era visto al cinema. Mutanda alta e reggiseno bello scolpito.

Costumi anni 60. Photo Credit: Comunità Olivetti Roma – WordPress.com

Le signore non sempre osavano il costume. Meglio la vestaglietta. I piccoli spesso nudi o con le mutande bianche, i ragazzi e i papà con il tradizionale pantaloncino blu.
C’era poi da piantare l’ombrellone. Applicare l’apposita tenda. Stendere i piccoli teli sulla sabbia e cominciare a preoccuparsi che i piccoli non facessero il bagno troppo presto e i giovanotti non si avvicinassero troppo alle signorine.

Pranzo al mare anni 60

Pranzo al mare con frittata e pasta. Photo Credit: YouTube, Sarti del Gusto

Ovviamente a mezzogiorno pastasciutta, frittata, cotolette e cocomero. Tutto annaffiato con del buon vino. Riposino e calma nelle ore più calde. Partita a bocce con il vicino di ombrellone. Spesso anche vicino di casa. Chiacchiere, bagno di mare o di sole, a seconda dei problemi fisici da risolvere, sabbiature, volontarie o forzate, smontaggio e preparazione per il rientro, stanchi ma tanto tanto felici.

Al mare oggi

Oggi è diverso, la giornata al mare o il preferibile week end, sono semplici intermezzi, un assaggio della vacanza vera che ci aspetta a metà dell’estate o fuori stagione, forse in un altro continente.

Spiaggia di Moorea. Photo credit: Booking.com

Sempre bella, ma non così desiderata e attesa com’era negli anni cinquanta. L’abitudine e la routine alle volte ci fanno persino rinunciare. Troppo stress la prova costume, sempre più piccolo e stiloso. Troppo imbarazzo se non c’è stato il tempo di passare dall’estetista, poi troppo caldo. La temperatura dell’acqua troppo fredda, la sabbia troppo bagnata. Ma quando riusciamo a ignorare queste preoccupazioni, sempre ordinatamente in fila, nelle nostre auto private, con le cinture di sicurezza ben allacciate, gli airbag pronti a proteggerci.

Accessori per distrarre i bambini durante un viaggio al mare. Photo Credit: Pinterest, Rücksitz-Organizer mit Tablet-Fach – Rücksitztasche

I bambini assicurati ai seggiolini con il tablet in mano a distrarli dalla noia. I teli giganti e leggeri tutti coordinati nel borsone colorato in compagnia dell’accappatoio simpatico a forma di animaletto e almeno tre tipi di protezione solare, una cesta gigante di giochi da spiaggia, tutto l’armamentario per il cambio bebè, e restiamo in ascolto, è facile sentire la gioia invaderci.

Le sensazioni sono sempre le stesse

Scoprire di aver fretta di arrivare, di affondare i piedi nella sabbia calda e poi correre a riva, senza farsi accorgere, a salutare quel mare che solo ora ci accorgiamo esserci mancato così tanto.

Arriva la sera e siamo senza fiato: abbiamo riso, giocato e respirato l’aria di tanto tempo fa, in fondo niente è cambiato.

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