Coober Pedy è una realtà australiana situata nella parte meridionale di questo Paese. Talmente esteso da essere quasi considerato come un continente. Per la precisione si trova in una zona desertica a nord di Adelaide. E’ nota in tutto il mondo per una serie di motivi. Il primo e sicuramente meno interessante. Si tratta di una città che ha fatto dell’estrazione dei minerali la propria forma di sostentamento economico principale fin dalla sua fondazione. La seconda, decisamente più interessante. Riguarda invece lo stile di vita degli abitanti, i quali vivono per la maggior parte una vita di natura sotterranea. Non solo perchè impegnati a lavorare in miniera, ma anche per le particolari condizioni climatiche. Può sembrare incredibile e per certi versi lo è, ma Coober Pedy è una città sotterranea.
La zona in cui oggi sorge Coober Pedy è stata per centinaia di anni abitata dagli aborigeni. I quali erano però sostanzialmente nomadi, considerando le difficoltà nel costruire un insediamento stabile nel deserto. I primi abitanti che si stanziarono in quella che oggi è conosciuta come la più importante città mineraria dell’Australia provenivano dal Vecchio Continente, i quali per cercare di sconfiggere il caldo torrido che caratterizza la zona ebbero un’idea decisamente originale. Quella di costruire una città letteralmente sotto terra, per potersi giovare di una temperatura non solo più bassa, ma non soggetta ad escursioni termiche troppo forti tra il giorno e la notte.
La città, che venne fondata sul finire del 1800, era un tempo nota nell’ambito dell’Australia come il “campo opalino dello Stuart”. Il riferimento era a John McDouall Stuart, che è stato il primo esploratore proveniente dal Vecchio Continente a mettere piede nella zona meridionale dell’Australia.
Coober Pedy, il nome della quale deriva dall’unione di due parole aborigene che stanno a significare “uomo bianco” e “buco”, venne scoperta agli inizi del 1900 da un adolescente di nome Willie Hutchinson, che si imbatterono in questa affascinante città sotterranea per puro caso, mentre erano impegnati nella ricerca d’oro e altri metalli preziosi nell’Australia meridionale.
Una volta scoperta, la città divenne ben presto meta di molti in cerca di lavoro e di reduci dalla Prima Guerra Mondiale, i quali decisero di dedicarsi alla vita nelle miniere. Tuttavia la vita, specie nei primi anni, fu tutt’altro che semplice per quanti avevano deciso di stabilirsi a Coober Pedy. Un’altra data molto importante per la città fu il 1920. Fu infatti in quell’anno che assunse quello che è ancora oggi il suo nome. Negli anni ’30 e ’40 del secolo scorso la città si ritrovò a fare i conti con una crisi mineraria che la mise quasi in ginocchio e solo nel 1946 le cose migliorarono.
Dagli anni ’60 Cooper Pedy è diventata una vera e propria città mineraria. Tramutandosi anche, per la sua particolare struttura, un vero e proprio luogo di attrazione che tutto il mondo invidia all’Australia. Le miniere di opale l’hanno resa uno dei centri economici più importanti dell’Australia meridionale e quasi il 100% della produzione di opale, la pietra che viene estratta ancora oggi dalle miniere di Coober Pedy, arriva da qui. Senza dubbio una delle maggiori attrazioni di questa città, oltre il suo essere stata costruita sottoterra, sta nel fatto che gli abitanti sono davvero un grande esempio di integrazione, visto che arrivano letteralmente da ogni parte del mondo. Si potrebbe pensare che in questa città sotterranea manchino i servizi di prima necessità ed invece vi è davvero tutto ed è stato trovato anche lo spazio per hotel e strutture ricettive.
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Tra le attività più interessanti da svolgere a Coober Pedy vi è poi la visita ad una miniera abbandonata, che racconta letteralmente la storia di questa città così particolare ed unica nel suo genere, che è capace di attrarre turisti e viaggiatori da ogni parte del mondo grazie al suo fascino.
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