Vacanza in Città

Fes, una Medina disarmante del Marocco

Il Marocco, Fes e tutte le altre Città Imperiali non sono un itinerario per dormienti. Bisogna osservare e ascoltare quello che arriva dalla strada e dal deserto, mangiare lentamente il cibo che racconta la povertà di una terra e restare muti di fronte ai muli che trasportano imballi di mattoni pesanti, cercare di accettare la grande distanza tra occidentalità e metodi arabi.

photocredit: Emanuela Gizzi

Un viaggio di pancia e di riflessione.

La ricchezza di un viaggio sta nel mezzo. Il Marocco è una specie di cammino mistico e attraversarlo significa addentrarsi nelle cicatrici di questa terra, nel suo ventre bucolico, abbracciare una madre indegna e in alcuni momenti perversa; sfidare il deserto e poi abbandonarsi all’oasi, perdersi nei souk e poi ritrovarsi nei villaggi, tra i pescatori e poi tra gli incantatori di serpenti.

Dall’alba al tramonto si assiste a uno stratificarsi di ambre, ori, violacee mattinate, incandescenti orizzonti.

Poi arrivi a Fes.

La guardi dall’alto di una collina dirimpettaia, e rimani pietrificato dalla globalità del suo costruito, non ci sono spazi tra un abitato e l’altro, appare come possono apparire i presepi in creta, un blocco di case e casupole in cui ti chiedi se è possibile vivere o se, invece, dietro le facciate si nascondano appartamenti lussuosi e tappeti volanti.

Una volta davanti alla Porta della Medina di Fes, non ho più ritrovato la stessa città vista dall’alto, grandiosa e artistica. Lì, in quelle vie ossute, ombreggiate da stuoie e cannucciati, da tettoie improvvisate, da drappi sfilacciati, mi sono persa dietro il mio stesso naso.

Photocredit: Emanuela Gizzi

Fes è un sinuoso ed enigmatico centro storico che va spogliato, che deve essere aperto come si aprirebbe il vaso di Pandora e che non è permesso lasciarsela passare sotto i piedi con sufficienza solo per distrazione: si perderebbe il senso e il significato della storia di un popolo. Si tralascerebbe la sua immensa umanità. I volti pazzeschi che meritano di essere ritratti da un pittore o da un fotografo, quella luce polverosa che disegna linee pulviscolari; e le spezie, coni di spezie di cui mi immaginavo i sapori solo perché il colore corallo di una, o quello verde elettrico di un’altra, erano prepotentemente attori di un marciapiede.

Si tralascerebbero i suoi odori. Di carni macellate su cui si annidavano le mosche; di frutta lucida che ho visto solo nei cartoni animati; delle capanne di Shebbakia, piccoli dolci, come bugie o stracci, cosparsi di miele ed accatastati l’uno sull’altro, presi d’assalto da nubi ronzanti di api.

Photocredit: Emanuela Gizzi

Si tralascerebbero i colori. Quei monili d’argento e quelle babbucce manufatte che rivestono intermittenti i lunghi muri esterni dei negozi. Quelle donne fasciate da abiti neri, funeree fino agli occhi, fino, cioè, a quell’unico spiraglio che invece ci rivela una bellezza ancestrale e sguardi famelici; quegli uomini scarni, il cui spirito prevale sulla fisicità, quindi forti, impudenti ma con occhi da diavoli.

Tutta questa stravaganza nel Souk mi ha intossicato lo sguardo ma non lo spirito.

Quando sono uscita, il sole brillava alto, ho avuto bisogno di due minuti per riabituarmi a tanta luce.

photocredit: Emanuela Gizzi

Poi ci sono stati altri Souk nel corso del viaggio ma nessuno era Fes.

La Medina di Fes ha qualcosa di straordinario: di intoccabile e allo stesso tempo, talmente è vivace, di necessariamente palpabile. Ho sempre avuto il desiderio di toccare ogni spezia, volto, gatto ozioso o piede sporco di terra.

L’atmosfera antica di questa Città Imperiale non passa inosservata, anzi, è disseminata prepotentemente lungo le vie strette e lambisce ogni forma o figura che incontra con una tale drammaticità che sembra quasi essere il risultato di un’iniezione di luce custodita nei secoli e rigeneratasi autonomamente per essere tramandata agli eredi universali. O a noi, semplici visitatori.

Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici. Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente! Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)

GRATIS!!! SCARICA LA APP DI MOONDO, SCEGLI GLI ARGOMENTI E PERSONALIZZI IL TUO GIORNALE

La tua opinione per noi è molto importante.
Ora anche su Google News, clicca qui e seguici


Potrebbe interessarti anche:
Condividi

Ultimi articoli

Da sud a nord, da Catania ad Amsterdam: il fascino del contrasto tra mediterraneo e Nord Europa

Viaggiare è uno dei modi migliori per scoprire nuove culture, immergersi in paesaggi mozzafiato e…

14 Ottobre 2024

Spiagge nascoste dell’isola del Giglio: ecco gli angoli di paradiso poco conosciuti

L'isola del Giglio, appartenente alla Toscana, è una perla del Mar Tirreno che offre ai…

12 Agosto 2024

Carrara Studi Aperti: non solo botteghe ma anche visite guidate e passeggiate in e-bike

La nuova edizione di Carrara Studi Aperti mira alla riscoperta del territorio ai piedi delle…

6 Giugno 2024

Scoprire la Sicilia in barca a vela: quali sono le tappe imperdibili

Se si pensa all’estate, tra le mete italiane in cima alla wishlist c’è la Sicilia:…

19 Aprile 2024

Studenti all’estero e visti: la situazione attuale e gli scenari futuri

Studenti all'estero e visti: la situazione attuale e gli scenari futuri in Olanda, Australia, Canada…

3 Gennaio 2024

Parcheggio a lunga sosta: vantaggi e servizi offerti

Viaggiare è una delle attività più belle e gratificanti che possiamo fare. Che si tratti…

30 Novembre 2023