Gli incroci più caotici del mondo. Dove si trovano?

Sono diverse le caratteristiche di una località che restano nella mente delle persone che lo visitano, da particolari pietanze culinarie a paesaggi mozzafiato.
Tuttavia non sono rari i casi di paesi che si contraddistinguono per la caoticità delle strade che li attraversano. La strada è infatti uno dei fulcri della vita cittadina e dalle sue particolarità può essere dedotto molto circa le abitudini di vita al suo interno.
Famoso è ad esempio il caso di New York. La grande mela è infatti una città urbana le cui ampie strade straripanti di caratteristici taxi gialli ed incroci caotici attraversati da migliaia di persone, sono entrate nell’immaginario collettivo in maniera decisamente efficace.

Ma quali sono, a tal proposito, gli incroci che hanno ottenuto fama mondiale, per possedere una caoticità tale da scoraggiare anche gli autisti più preparati ad affrontarli?

incrocio di Shibuya, a Tokyo. Hot Credit: Interni Magazine
Vediamo i casi più eclatanti.Particolarmente noto è innanzitutto l’incrocio di Shibuya, a Tokyo.
Esso è costituito da sei passaggi pedonali circondati dagli alti grattacieli, che caratterizzano la grande metropoli giapponese, particolarmente conosciuta anche per la vita frenetica dei suoi abitanti e la sovrappopolazione.
Questa freneticità è facilmente deducibile osservando le numerose riprese dall’alto che nel corso degli anni sono state realizzate su questo incrocio. Così suggestive da essere anche parte di numerosi documentari che le rappresentano in riprese velocizzate per dare un’idea del passare del tempo.
Il riversarsi di persone paragonabili a migliaia di formiche appena sui semafori appare la luce verde è infatti uno spettacolo decisamente suggestivo.
L’incrocio di Shibuya compare addirittura in molti siti di consigli turistici come tappa da visitare. Anche perchè nello stesso luogo è presente la famosa statua del cane Hachiko.L’incrocio di Shibuya, pur noto nell’immaginario collettivo per il sovraffollamento, è regolato da semafori e dunque si può considerare relativamente sicuro. Le tempistiche dell’attraversamento pedonale e quello delle auto sono infatti ben scandite e le auto procedono regolari allo scattare del verde.

Ben altra storia è invece l’incrocio al centro di Meskel Square ad Addis Abeba.

Questo incrociò è infatti totalmente privo della classica segnaletica luminosa, avvalendosi unicamente dei segnali di precedenza. per altro ben poco utili nel caos generale di auto e camion che attraversano a tentoni.
Eppure incredibilmente, almeno da quanto si evince da molti dei video anche qui famosi in rete, le auto che vi viaggiano riescono a regolarsi da sole riuscendo (almeno la maggior parte delle volte) ad evitare incidenti che sembrano inevitabili!

Incrocio di Ho Chi Minh e di Hanoi, Vietnam

Incrocio di Hanoi, Vietnam. Hot Credit: Il Cartello

Molto simili come stile all’incrocio di Meskel Square sono inoltre sia l’incrocio di Ho Chi Minh city che quello di Hanoi, entrambe località del Vietnam. Troviamo infatti la completa mancanza di semafori ed il riversarsi di vetture in balia del caso, sebbene questi due incroci possiedano la particolarità di essere attraversati principalmente da motociclette. Un effetto visivo risultante che è dunque molto diverse da quello dell’incrocio etiope.

 

[travel]

 

“Magic roundabout” di Swinton, a Londra

Magic roundabout di Swinton a Londra. Hot Credit: Wired

Di tutt’altra natura è poi la “magic roundabout” di Swinton, a Londra. Il nome sta letteralmente a significare “rotonda magica” e non è difficile intuirne la motivazione.
Quest’opera stradale così contorta da sembrare creata appositamente per disorientare i guidatori è infatti composta da sei minirondò che vanno a comporne uno più grande.
Va specificato come i rondò siano in realtà una caratteristica tipica delle strade inglesi. Non sono altro che incorci al centro dei quali è posto un cerchio a cui bisogna girare intorno.
Tuttavia una loro combinazione così complessa è davvero inusuale. Soprattutto vista con gli occhi di uno straniero come quelli di un italiano, che non solo non è abituato ai rondò ma possiede anche una guida sinistra!

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