La capitale Canavanese, entra a far parte del Patrimoni dell’UNESCO, aggiungendosi alla già numerosa lista dei patrimoni italiani.
Ivrea venne fondata nel V secolo a. C. dai Salassi e il suo nome di origine era Eporedia, probabilmente derivato dalla divinità celtica Epona. Il nome potrebbe essersi creato dalla contrazione della parola epo (cavallo) e reta (carro a quattro ruote), che la indicava come una strategica stazione per il passaggio di carri equini. Nei secoli il nome venne latinizzato dai romani fino ad arrivare a quello che conosciamo oggi.
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La vera ascesa della città si ebbe nel XX secolo, quando fu protagonista del nuovo sviluppo industriale. Nel 1908 Camillo Olivetti fondò la prestigiosa fabbrica di macchine per scrivere e questo non fu solo un progetto industriale ma anche socio-cultura.
La fabbrica Olivetti fu il vero motore della città che conobbe il suo periodo più florido tra gli anni Trenta e Sessanta. La struttura urbana, e la costruzione degli edifici, furono ad opera dei più talentuosi architetti e urbanisti italiani. La città fu travolta da un flusso innovativo di cui si faceva promotore il Movimento Comunità, una corrente culturale nato nel 1947 in Piemonte, che poi diventò un partito politcoi di orientamento unitamente socialista e liberaldemocratico. Ivrea dunque fu un centro di grande fermento dal punto di vista sociale, industriale e architettonico
Tanti sono i luoghi di interesse della città, a partire dalla Piazza Nazionale, rinominata tale in ricordo del partigiano qui impiccato nel 1994. Piazza del Duomo, dove sono stati rinvenuti resti romani nelle parti più antiche della chiesa che fanno pensare ad un tempio preesistente. Il Santuario di Monte Stella, un luogo devozionale posto su una collina che risale al 1672, e proseguendo si arriva alla Cappella dei Tre Re del 1220, la tradizione vuole che sia stato San Francesco a suggerirne la costruzione. E ancora il Ponte Vecchio e il Castello delle tre Torri, emblema della città, fatto costruire da Amedeo VI di Savoia nel 1357. Senza dimenticare il Museo all’aperto di architettura moderna (MAAM), nato con l’intento di valorizza l’eredità di Olivetti che portò alla città, oggi patrimonio dell’UNESCO, innovazione e avanguardia.
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