La modernità propria di Villa Torlonia

A spasso nel parco di Villa Torlonia mi colpiscono i nomi dati agli edifici: Capanna Svizzera, Casina delle civette, Limonaia, Technotown.

La passione di creare

Giovanni Torlonia, affidatosi alla mano di Giuseppe Valadier, tradusse l’antica proprietà agricola dei Pamphilj in residenza reale, realizzando così il Casino Nobile, e il Casinò dei Principi. Con la stessa propulsione, Alessandro Torlonia, erede di Giovanni, proseguì i lavori, seppure, con una visione più stravagante. Diede le fondamenta alla Capanna Svizzera, che oggi ospita uno dei tre musei di Villa Torlonia, alla Casina delle Civette  e risistemò il verde in stile romantico. Nonostante oggi non siano più aperti al pubblico fece costruire la Serra, la Torre Moresca e il Caffè-House.

Nei sotterranei.

Esiste una proprietà visibile e una proprietà  invisibile, nascosta sotto il Laghetto del Fucino, nei Sminterrati e sotto il Piazzale esterno del Casino Nobile.

I bunker antiaerei, designati da Mussolini a ricoveri durante gli attacchi aere, infatti, esistono ma sono chiusi al pubblico. Eccetto che in alcuni rari casi di eventi a essi legati.

E allora Pirandello?

Il Teatro di questa residenza ospita fino al 14 Gennaio Il Caso Pirandello, una mostra che celebra il terzo italiano Premio Nobel per la Letteratura, attraverso documenti inediti, lettere e testimonianze fotografiche, registrazioni audio, video rarissimi conservati dall’Istituto Luce e i costumi di scena della Sartoria Tirelli che hanno vestito le sue commedie.

La rarità di questa mostra è il Pirandello pittore e che pochi conoscono. I suoi quadri sono di notevole fattura, slegati dal personaggio Pirandello, slegati dalla sua carriera artistica. Con molta probabilità e a detta dei critici, qualora non avesse conosciuto la fama con il Teatro l’avrebbe di certo incontrata durante un’esposizione pittorica. Il talento non inganna.