Sono stati girati in questa parte di Marocco, e più precisamente negli Studios della Atlas, film del calibro di Asterix e Obelix, Babele, Laurence d’Arabia, il Gladiatore, Il trono di Spade e svariati altri.
Ci si sente poco accolti nonostante questo respiro internazionale. Ci si sente meno in Marocco e più in una location americana. E’ come se a un certo punto del viaggio io mi ritrovi altrove. Probabilmente ho mancato la parte di Ouazazate che affaccia sul deserto. O probabilmente è solo una tappa diversa dalle altre. Dove perfino la Kasbah, che di solito è il posto più antico, non sapeva di antichità.
So già che Ouarzazate non si ferma agli Studios, anzi, questa località così atipica è soprattutto collegata al nome di Ait Ben Haddou, la tappa che farò domani. Non solo, dunque, un deludente set cinematografico che si può trovare ovunque ma soprattutto una Ksar un villaggio fortificato di estrema rilevanza, corrispondente a un’area quadrata (o rettangolare) cinta da alte mura, all’interno delle quali si trovavano varie case, botteghe, granai e una kasbah che nulla ha a che vedere con quella di Ouarzazate, appartenuta a un signorotto locale.
Un luogo, secondo le varie letture fatte, imperdibile.
E mentre lo immagino provo a scattare una fotografia a un angolo colorito della strada ma gli uomini inquadrati non sono per nulla contenti della mia intrusione. Meglio pensare a cosa mi riserverà il deserto.
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