Chi non ha mai sognato almeno una volta, di raggiungere un’ isola deserta per vivere un’avventura a metà tra i racconti di Emilio Salgari e la trama del film Cast Away?
E chi, da piccolo, non è rimasto affascinato da un mappamondo, dove i punti più stimolanti erano rappresentati da minuscole isole sperdute nel nulla?
Non è possibile stilare una classifica delle isole più remote al mondo e, soprattutto, come raggiungerle. Vogliamo però indicarvene qualcuna che, forse, rinverdirà il vostro sogno di un tempo.
Il luogo che è geograficamente più distante dalla terra ferma è Tristan da Cunha. Si tratta di un arcipelago a duemila chilometri dalla sperduta isola di Sant’Elena. Vide gli ultimi giorni di Napoleone. Con lo stesso nome dell’arcipelago è l’isola principale e che le è stato assegnato in onore del navigatore che nel 1506 le avvistò per primo. Tristão da Cunha.
Per arrivarci, l’unico mezzo è la nave. Partendo da Cape Town, impiega una settimana prima di giungere a Tristan da Cunha. Territorio d’oltremare britannico insieme all’isola di Sant’Elena e alle isole di Ascensione, conta meno di trecento persone che si occupano di pesca, agricoltura e allevamento.
Per conoscere il territorio europeo più lontano dal Vecchio Continente. Occorre volare in Polinesia Francese, che annovera isole definite paradisiache per la loro bellezza. Il sogno di rotolarvi pigramente su di un litorale deserto, dove della finissima sabbia bianca si getta in un mare limpido dalle mille sfumature, è quanto è possibile godere nella remota Rapa Iti. Un lembo di terra dove la natura incontaminata è ancora l’unica dominatrice. Remota?
Per arrivarci, l’unica possibilità è via mare con una traversata di oltre 50 ore con imbarco al porto di Tahiti.
Altra isola appartenente ai Territori d’oltremare Britannico è Isola Inaccessibile. Il nome è tutto un programma. Attualmente Riserva Naturale, vicina alla già menzionata Tristan da Cunha, la mancanza di porti e di un aeroporto rende talmente problematico l’andarci sempre via nave da Cape Town (ma non c’è regolarità nei trasporti) e, laddove possibile giungerci, confrontarsi con una natura selvaggia ed ostile. Una vera e propria isola deserta. E’ sufficiente pensare che dagli inizi del 1600 fino al 1962, sono stati effettuati diversi tentativi per urbanizzarla ma tutti falliti. Sicuramente un’isola alla ‘Cast Away’.
Per chi non ama l’esotismo delle isole tropicali, deve volgere la sua attenzione su di una piccola isola che si trova nell’estrema punta meridionale dell’Australia a metà strada tra Nuova Zelanda e Polo Sud. Macquarie. Non abbiate paura del traffico, la popolazione non arriva a una trentina di persone costituita da scienziati che operano per la divisione antartica dell’Australia. Anche questa considerata quasi un’ isola deserta.
Non è meta turistica data la temperatura gelida che si trova ma questo non incide sull’importanza del suo valore naturalistico tanto da entrare nei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Per arrivarci? Cominciate a raggiungere Auckland e poi aspettate la partenza di una spedizione.
Strano ma vero, le prossime isole remote sono le Isole di Orba Co e si trovano al centro dell’omonimo lago. Come fanno ad entrare tra le località più remote della terra? Semplice. Si trovano in Tibet a 5200 metri di altitudine. Inospitali all’ennesima potenza per via delle temperature glaciali, le isole di Orba Co mantengono inalterata la natura che le caratterizza da sempre. Le citiamo più come curiosità che come consiglio di viaggio.
Come non includere la cilena Isola di Pasqua? Non perché sconosciuta, bensì perché estremamente selvaggia e difficile da raggiungere. Pochi i voli interni che la collegano con il Cile. Raramente anche da Tahiti. Raramente è possibile arrivarci via mare con navi di grandi dimensioni per via della violenza delle onde che pare fatta apposta per tenere lontani i visitatori. Uno dei sei luoghi più misteriosi al mondo per via delle sue grande statue Moai. Regala un paesaggio naturale e selvaggio che non può che non affascinare il visitatore.
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