Molti non ne sono a conoscenza, ma nel mondo vi sono ancora diverse tribù, che vivono nei meandri più nascosti della Terra. Sono totalmente avulse da quella che è la civiltà così come siamo abituati a conoscerla. Oggi andremo quindi alla scoperta delle ultime tribù più remote del mondo, che si trovano sparse in quasi ogni parte del mondo.
Il nostro viaggio parte dalla Papua Nuova Guinea, dove si trova la tribù Huli, che si caratterizza per la presenza di circa 150 mila individui. La loro caratteristica peculiare è una capigliatura decisamente originale, visto che tutti hanno capelli e viso dipinti di giallo: tale strana scelta cromatica è fatta per mettere paura alle tribù vicine. Questa tribù, tra quelle più remote del mondo, risulta probabilmente la meglio inserita nella modernità, visto che sono molti coloro che riescono a coniugare tradizione e necessità di vivere una vita moderna.
La nostra carrellata prosegue spostandosi in Mali, dove si trova la tribù degli Arrampicatori che si caratterizza per il fatto di vivere sulla Falesia di Bandiagara. Questa tribù è composta da circa 400 mila persone, che vivono in circa 700 piccoli insediamenti che si dipanano lungo questa impervia formazione rocciosa. Per spostarsi usano delle corde fatte con materiali naturali e il loro futuro è abbastanza fosco a causa dlel’avanzare della modernità intesa come disboscamento.
Si ritorna in Papau Nuova Guinea per scoprire la tribù dei Chimbu, che è tra quelle di cui si hanno meno notizie in assoluto, essendo decisamente chiusa a quasi ogni contatto con la modernità. Le uniche notizie certe riguardano il fatto che trascorrono la quotidianità in valli dal clima mite e che maschi e femmine, a causa di una tradizione millenaria, vivono si nella stessa capanna, ma in zone rigidamente separate.
Il viaggio alla scoperta delle tribù più remote del mondo ci porta quindi in Siberia e precisamente nella Penisola di Yamal, dove vive una tribù di pastori nomadi, ovvero i Nenet. Le ultime statistiche ci dicono che questa tribù al momento si compone di circa diecimila individui e che si sposta periodicamente attraverso questa zona della Siberia, che è grande quasi il doppio della Francia e in cui la temperatura può arrivare anche a 50 gradi sottozero. Questa tribù è assai interessata all’incontro con la modernità, tanto che le sue abitudini sociali ed economiche sono in rapido mutamento.
Ora è il momento di tornare in Paua Nuova Guinea, dove vivono i cosiddetti “Uomini di fango”, che come si può facilmente intuire dal nome sono soliti coprirsi di fango. Il motivo? La convinzione che in questo modo possano essere scambiati per spiriti e così incutere timore alle altre tribù. La loro presenza in questa parte della Terra risale a circa mille anni fa, anche se la loro scoperta da parte del mondo civilizzato è avvenuta soltanto nella seconda metà del XX secolo.
Anche in Namibia si trova una tribù decisamente affascinante, che così come quella che vive in Siberia si caratterizza per uno stile di vita nomade. Gli Himba vivono in abitazioni che ricordano le antichissime palafitte che formano spesso una figura geometrica intorno ad un fuoco che arde ininterrottamente. Un dato curioso ed interessante è la suddivisione in classi sociali: le più agiate sono coloro che possiedono un gran numero di bovini.
L’ultima tappa di questa panoramica decisamente affascinante ci porta in Asia e precisamente in Mongolia, dove vivono i Cacciatori con aquile reali, che da un punto di vista etnico fanno parte della popolazione kazaka. Questa tribù si compone di circa diecimila persone e il loro tratto caratteristico, come si sarà capito, consiste nel fatto di cacciare con l’ausilio di aquile reali. Nella realtà dei fatti i cacciatori con aquila reale al seguito sono poco meno di 300, ma nonostante ciò questa caratteristica rimane il loro tratto distintivo.
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