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Necropoli Etrusca di Tarquinia, un viaggio nell’evoluzione della civiltà etrusca

La Necropoli Etrusca di Tarquinia è un vero e proprio museo a cielo aperto che racconta la vita e l’evoluzione di popoli vissuti in un’epoca passata, dai quali discendiamo

Necropoli Etrusca di Tarquinia, un viaggio nell’evoluzione della civiltà etrusca

Un luogo ricco di testimonianze storiche ed artistiche che attira in qualsiasi periodo dell’anno appassionati di arte e storia, ma anche semplici curiosi: la Necropoli Etrusca di Tarquinia, posizionata a circa 90 km da Roma ha il privilegio di apparire nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’Unesco. Il complesso archeologico è posizionato lungo la collina dei Monterozzi e si estende per 750 ettari in prossimità del centro abitato. E’ caratterizzato da circa 6.000 tombe, molte delle quali scavate direttamente nella roccia e adornate da decorazioni pittoriche, volte a fornire una testimonianza esaustiva della vita etrusca.

Necropoli Etrusca di Tarquinia, un viaggio nell’evoluzione della civiltà etrusca (www.lagone.it)

Incontro tra presente e passato

Visitando la Necropoli Etrusca di Tarquinia si ha la possibilità di ammirare alcune delle tombe aperte al pubblico, attualmente 14, raggiungibili percorrendo dei corridoi inclinati o dei gradini. Esse rappresentano la riproduzione di case etrusche, mentre gli affreschi che le adornano hanno come tema principale le attività della vita quotidiana durante la civiltà etrusca.

Necropoli Etrusca di Tarquinia, un viaggio nell’evoluzione della civiltà etrusca (http://www.tarquinia-cerveteri.it)

Le tombe più conosciute sono

  • La tomba del Cacciatore, realizzata nel VI secolo a.C. rappresenta l’interno di una tenda da caccia. Guerra e caccia erano considerate le due qualità dell’aristocratico etrusco. Il signore che l’ha commissionata probabilmente quando era in vita, andava a cacciare in campagna, dove usava farsi montare una tenda per riposarsi, per riporre i suoi oggetti, e dove aveva le sue comodità.
  • Tomba delle Leonesse, risalente al medesimo periodo storico è una camera di piccole dimensioni l soffitto è decorato da un motivo a scacchiera. Le pareti sono scandite da sei colonne rosse che danno alla tomba l’aspetto di una stanza aperta. Sul frontone della parete di fondo sono dipinte due leonesse maculate rivolte una verso l’altra. Al centro della parete di fondo, sopra lo stipo per il defunto, vi sono due musici ai lati di un cratere. Alla sinistra di questa scena vi è una danzatrice, mentre sul lato opposto una coppia di danzatori.

    Tomba delle Leonesse, Necropoli etrusca di Tarquinia (http://www.romafu.it)

  • La tomba della Fustigazione è databile intorno al 510 – 500 a.C. e scoperta di recente, nel 1960. E’ costituita da un’unica camera funeraria e deve il suo nome ad una scena in essa dipinta, sulla parete di destra appena dopo l’ingresso. La scena rappresenta due uomini ed una donna. Il primo uomo frusta e sodomizza la donna mentre lei è intenta ad un fellatio alla verga dell’altro uomo. Ma non è l’unica scena a sfondo erotico, infatti sella parete di sinistra sono rappresentati due uomini nudi.

E ancora…

  • La tomba dei Caronti è datata all’anno 250-275 a.C. Nella tomba ci sono due scale che portano a due camere funerarie differenti. Sono rappresentate due porte che simboleggiano il passaggio all’aldilà. Ai lati delle rispettive porte ci sono due caronti raffigurati con la tecnica dell’affresco. I caronti sono alati col mantello, con corna e folti capelli.

    Tomba dei Caronti, Necropoli Etrusca di Tarquinia (wikipedia.org)

  • Tomba dei Fiori di Loto, risale al VI secolo a.C. e scoperta di recente, nel 1962. E’ costituita da una camera rettangolare con soffitto a doppio spiovente decorato a fiorellini. Le pitture sono ben conservate, specie quelle della parete di fondo che mostrano, sui semitimpani del frontone, un leone ed una pantera l’uno di fronte all’altra ed entrambi rappresentati con colori molto appariscenti. In mezzo un fiore di loto rovesciato.
  • La tomba della Caccia e Pesca databile tra il 520 – 510 a.C. e l’anno del suo rinvenimento fu il 1873. E’ composta dal vestibolo e dalla camera funeraria vera e propria. La grande importanza riconosciuta alla Tomba della Caccia e della Pesca si deve in particolare al ricco nucleo pittorico che decora le sue pareti, nelle quali viene dato ampio respiro al tema marino quale luogo di espiazione e interprete del passaggio.

Perché non approfittare del weekend di Pasqua per una gita alla scoperta della civiltà etrusca che ci ha preceduto e che ha lasciato sul nostro territorio numerosi reperti di inestimabile valore?! La Necropoli Etrusca di Tarquinia è un vero e proprio capolavoro del passato.

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