Oggetti Smarriti, talmente bizzarri che si fatica a crederci

“A me non potrebbe mai capitare!” Solitamente è questa l’affermazione che mi viene rivolta quando racconto l’ultima “malefatta”, di cui sono stato artefice e vittima. Distratto? Diciamo che il termine è fin troppo gentile nel descrivere il mio vivere con la testa tra le nuvole, ma rende l’idea. Il fatto è che io non sono distratto, sono concentrato su altro… 😉

Ovviamente il top lo raggiungo in viaggio, che sia per piacere o viaggio di lavoro per me non fa differenza. Il solo fatto di essere “in viaggio” aumenta il livello di distrazione, pertanto è per me naturale dimenticare libri, giornali, occhiali, caricatore, ma anche… sbagliare treno ed andare a Venezia invece che a Milano!

In tutto questo l’unica consolazione è che non sono il solo viaggiatore distratto della storia. Tanti sono gli oggetti smarriti che  gli “uffici” per reclamarli e riprenderseli sono al collasso. Mentre le conseguenti aste, che vengono bandite per aggiudicarli, forniscono sempre più occasione per fare buoni affari.

Asta aeroporto Milano Malpensa oggetti smarriti. Photo Credit: RepubblicaTV

Oggetti smarriti: la classifica dei più frequenti

Esiste una classifica degli oggetti che più frequentemente vengono smarriti, questa:

  • Occhiali 15,3%
  • Telefono 12,6%
  • Ombrello 12%
  • Sciarpa o cappello 11%
  • Auricolari 10%
  • Cavo caricatore 8%
  • Giacca 7,5%
  • Portafoglio 5,1%
  • Libri 4,9%
  • Cibo 4,4%
  • Regali 3,7%
  • Zaino 2,4%
  • Valigia 1,8%
  • Pc o tablet 1,3%

[travel]

Oggetti smarriti: i più bizzarri

Ma questi sono tutti oggetti “normali”, la vera curiosità sta nel leggere notizie di ritrovamenti di oggetti che possono sembrare assurde, oggetti smarriti talmente bizzarri da sembrare vere e proprie fake news. Ma non è così. Ad esempio si legge di un albero maestro “dimenticato” e mai più reclamato dal suo proprietario all’aeroporto di Barcellona.

Nel 2008 il nuotatore statunitense Brendan Hansen vinse la medaglia d’oro nella staffetta 4×100 ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. Ci teneva ovviamente tantissimo alla sua medaglia, ma questo non bastò per non dimenticarla in aereo. Fortunatamente la trovò il passeggero successivo del vettore, che la raccolse e restituì al legittimo proprietario.

Due oggetti destano però la mia attenzione, spesso sono rinvenute stampelle, a volte addirittura protesi artificiali. Diciamo la verità, questi signori mi battono di sicuro! E ancora, strumenti musicali, libri e, udite udite, sex toys. Ecco su questo ultimo oggetto ho voluto approfondire… ed ho trovato questa informazione, ripetuta su di un’infinità di siti web: “60 reggiseni e 28 sex toys ritrovati dopo il concerto di Vasco Rossi al Modena Park”. La notizia mi ha ulteriormente incuriosito, troppa grazia… La mia mascolinità ha traballato e si è sentita per un attimo persa. Urge verifica…

Per fortuna la verifica ha dato esito positivo, trattasi di fake news. L’italica mascolinità è salva!

Concerto Vasco Rossi – Modena Park 2017. Photo Credit Corriere.it

Attenzione alle Fake News!

Questo un interessante estratto dell’articolo di Marco lo Conte del 04/07/2017 pubblicato su IlSole24Ore.com: “Insomma, il più classico “effetto gregge” studiato dagli psicologi per analizzare le decisioni in materia finanziaria, economica, politica. Di cui cui abbiamo potuto osservare in questo caso una versione doppia: di andata (costruzione della bufala e diffusione virale) e di ritorno (smentita, precisazione, presa di distanza). Fondamentale, perchè la bufala si scateni, l’elemento catalizzante: in questo caso la curiosità di una notizia correlata a un evento di massa che aveva tenuto banco nel corso del weekend (e oltre) sui media nazionali. A questa miccia si è aggiunta la benzina: la necessità di fornire tempestivamente la notizia per “bucare” la concorrenza. Un vincolo che in questo caso si è rivelato un boomerang visto che tra fonti primarie e secondarie nessuno aveva provveduto a effettuare una verifica sulla notizia. Insomma ciò che è credibile rischia facilmente di diventare notizia cioè “vero”, se saltano alcuni passaggi chiave e insostituibili. […] Ma com’è andata a finire questa vicenda? Alcune testate hanno rimosso i tweet, altri hanno depubblicato gli articoli, altri li hanno corretti. Il punto non però è far la lista di chi si è comportato bene o male in questa situazione, quanto sottolineare quali sono i fattori che stimolano il rischio fake news. E, cosa non trascurabile, come il lettore si deve attrezzare per non “bersi” qualsiasi cosa netta in rete e diventi, al contrario, interprete avvertito della realtà. Perchè, a quanto risulta al momento (ore 13:40 di martedì 4 luglio), non esiste alcuna lista ufficiale di oggetti smarriti dopo il concerto di Vasco Rossi a Modena Park”.

 

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Pubblicato da
Alessandro Angelelli

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