Nel Medioevo c’erano solo tre luoghi al mondo che andavano visitati almeno una volta nella vita. Gerusalemme, Santiago de Compostela e naturalmente Roma. Per compiere questo pellegrinaggio dall’Inghilterra e dalla Francia si percorreva la via Francigena. Un’efficente rete viaria che conduceva alla Capitale.
È del X secolo una sua dettagliata descrizione fatta dal vescovo di Canterbury Sigerico, ma già se ne parla in documenti del IX secolo. Per due secoli il percorso è spesso cambiato in funzione delle stagioni e degli avvenimenti storico-politici. A partire dal XII secolo si è assestato su una tradizione mantenuta fino ai giorni nostri. Riportata alla luce dopo gli anni ’70 e dichiarata nel 1994 Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa al pari del Cammino di Santiago. Oggi la via Francigena può essere ripercorsa per rivivere questa profonda e affascinante avventura attraverso sette diverse regioni italiane.
Il percorso ufficiale della via Francigena è composto da antiche mulattiere e strade di campagna che non presentano particolari criticità. Non necessitano di preparazione atletica e dunque possono essere percorse da tutti. Esistono delle varianti del percorso. Ma il modo più sicuro e più panoramico per percorrere a piedi i 1000 chilometri che dal Passo del Gran San Bernardo conducono a Roma, l’ideale è seguire la divisione ufficiale in 45 tappe. Spostamenti medi giornalieri di 20 chilometri circa.
La stagione ideale per intraprendere il percorso è quella primaverile o autunnale. I mesi più caldi sono sconsigliati perché alcune tappe offrono scarsa ombreggiatura e pochi punti di ristoro con acqua. Affrontando il pellegrinaggio in piena estate occorre partire molto presto per evitare le ore più calde della giornata. Bisogna portare con sé una scorta d’acqua maggiore, per scongiurare i colpi di calore.
La via Francigena può essere percorsa in bici. In questo caso il percorso è diviso in 23 tappe di circa 50 chilometri ciascuna e differisce leggermente da quello pedonale. Includendo alcune deviazioni su strade asfaltate a traffico leggero, che sostituiscono lo sterrato. Il pellegrinaggio in bicicletta è comunque consigliato solo a ciclisti adulti, allenati e con buona padronanza del mezzo. Data la natura variabile del percorso e del manto stradale, è consigliabile l’uso di una bici ibrida o di una mountain bike.
Se non si ha il tempo necessario per percorrere tutte le tappe o se si vuole fare una pausa, è possibile utilizzare mezzi di trasporto pubblico. Molte località attraversate dalla via Francigena sono servite, infatti, dalla rete ferroviaria nazionale e dagli autobus.
Le tappe sono fondamentalmente organizzate in base ai punti di sosta, e possono quindi essere variate in base ai luoghi scelti per alloggiare. Esistono due tipi di strutture che servono la via Francigena. Quelle di accoglienza pellegrina (ostelli, foresterie di conventi o strutture alberghiere, alcune a basso costo o addirittura a offerta) che si trovano lungo il percorso e sostengono il sito ufficiale. Oppure quelle “Francigena Friendly”, che si trovano massimo a 1 chilometro di distanza dal percorso e applicano prezzi speciali ai pellegrini muniti di Credenziale.
La Credenziale è uno strumento fondamentale per chi intraprende il pellegrinaggio, poiché garantisce l’accesso a tutte le strutture dell’itinerario, fornendo anche agevolazioni e sconti al pellegrino. Timbrata in ogni luogo di sosta, la Credenziale che attesti un percorso a piedi di almeno 100 km e in bici di 200 Km fino a Roma, consente di ottenere il Testimonium, ovvero il certificato di avvenuto pellegrinaggio “devotionis causa”.
Per affrontare il pellegrinaggio con maggiore serenità è bene organizzarsi con grande attenzione, studiando ogni tappa e punto di sosta. È consigliabile rivolgersi a operatori del settore che organizzano sia tour organizzati che viaggi individuali, occupandosi della prenotazione delle strutture, dell’eventuale noleggio dei mezzi, del trasporto bagagli e dell’assistenza lungo il percorso.
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