Un tour enogastronomico della provincia di Roma ricco di sapori

Pensare di organizzare un tour enogastronomico della provincia di Roma è pura follia… qualche mese non basterebbe! Proviamo comunque a dare qualche suggerimento, anche per chi, come tutti noi, potrà concedersi solo qualche giorno.

Tour enogastronomico della provincia di roma

La gastronomia romana si contraddistingue, come nella maggior parte delle cucine tipiche italiane, per la semplicità degli ingredienti e per il loro gusto forte e deciso. Spesso i cibi non sono molto “salutari”, ma sicuramente risultano piacevoli e appetitosi. Per quanto riguarda i primi piatti, la regina indiscussa è la pasta alla carbonara, assieme ai bucatini all’amatriciana, che prendono il nome da una cittadina in provincia di Rieti, Amatrice. Vengono preparati con il cosiddetto quinto quarto, ovvero i resti degli animali macellati dopo che le parti pregiate sono state vendute ai ricchi, assieme a pomodoro, peperoncino, vino bianco e pecorino. Questi due ultimi ingredienti vengono preparati rispettivamente nella zona dei Castelli Romani e a Rocca Priora e li possiamo ritrovare anche nella carbonara, ma associati all’uovo.  Di primi piatti ne abbiamo tanti altri, con una predilezione per gli spaghetti, accompagnati da cacio e pepe, alici nella parte più vicina al mare oppure in sostituzione il tonno, o ancora semplicemente aglio e olio e peperoncino. Inoltre, possiamo assaporare i maccheroni con la ricotta o le minestre di riso in brodo, soprattutto nella città di R Spaghetti alla carbonara, un must della tradizione gastronomica romana (Photo credit: giallozafferano)[/caption]

Tour enogastronomico della provincia di Roma

Proseguiamo il nostro tour enogastronomico a Roma e provincia passando ai secondi piatti, la frittura è una delle migliori espressioni della cucina romana, aspetto che era già stato colto dal poeta francese Paul Valéry. Il più conosciuto è appunto il fritto alla romana, anche detto fritto scelto, composto da frattaglie, carciofi (eccezionali quelli alla “giudia”) e pandorato passati nello strutto. Esiste anche un fritto misto, con ingredienti più pregiati e passati in pastella. Infine, non bisogna dimenticarsi dei supplì, ovvero crocchette di riso ripiene di carne tritata, pollo, funghi e provatura. Aprendole, il formaggio fila e da qui il nome di supplì al telefono.  Per la vicinanza al mare e la lunga tradizione marinara, anche i piatti di pesce non passano certo inosservati, anche se non sono tipicamente romani e numerosi. Per quanto riguarda i pesci di acqua dolce, vanno per la maggiore le ciriole, ovvero le anguille (una volta pescate nel Tevere), cucinata coi piselli, o ancora le seppie coi carciofi, il baccalà in guazzetto e i filetti di baccalà fritti passati in pastella.

I piatti della tradizione romana

Tra i secondi piatti a base di carne, il più conosciuto e tipico è di sicuro l’abbacchio. Si tratta dell’agnellino da latte, allevato soprattutto nell’Agro, ma anche in altre regioni limitrofe, come l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo. Viene cucinato soprattutto in due modi: arrosto oppure alla romana. Nel primo caso, viene fatto allo spiedo, mentre nel secondo è cotto in padella con pepe, aglio, rosmarino, acciughe ed aceto. Inoltre, possiamo provare anche l’abbacchio sbrodettato, ovvero preparato in casseruola con strutto, prosciutto, cipolla, vino bianco e tuorli d’uova. Infine, possiamo anche solo assaggiare costolette o testicciole d’abbacchio, o ancora la coratella, ovvero le frattaglie dell’agnellino cucinate ai carciofi.

Abbacchio al forno con patate (photo credit: gustoblog)[/caption]

Ma un tour enogastronomico a Roma deve necessariamente contemplare anche i contorni, i più conosciuti sono i fagioli con le cotiche, la cicoria trascinata, i broccoletti di rape, i fagiolini a corallo, i peperoni in padella con strutto e cipolla, i pomodorini ripieni di riso, l’indivia, le zucchine marinate e vari tipi di ottime insalate, quali la lattuga, la scarola, la lattughella, la cicoria, la cappuccina e la misticanza, ovvero un misto di varietà d’insalate di campo.

Fagioli con le cotiche (photo credit: romatoday)

Per finire, impossibile non menzionare i pregiati vini, soprattutto quelli ricavati dai vigneti che circondano il Lago di Albano. Ma questo “argomento” merita un approfondimento a parte, vi invitiamo a leggere gli articoli:

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