Un’alluvione, uno scenario apocalittico ed un uomo che ha salvato la propria famiglia ed ogni specie animale. Ma com’era realmente l’Arca di Noè? Ora possiamo scoprirlo grazie ad un imprenditore e falegname olandese: alla scoperta dell’Arca di Noè di Dordrecht.
La storia dell’Arca di Noè è un racconto della Bibbia, precisamente del Vecchio Testamento. Il racconto narra la storia di Noè un uomo onesto e servile che ha eseguito ciò che gli aveva detto Dio. Noè ha costruito l’Arca in vista di un tremendo diluvio. L’Arca era così grande che ci sono entrati tutte le specie animali insieme a tutta la famiglia di Noè. Una volta terminato il diluvio l’Arca si è fermata sul monte Ararat. Incuriositi, molti uomini tra cui storici, ricercatori, archeologi o semplicemente persone attirate dall’Arca, sono andati alla sua ricerca nelle zone indicate nella Bibbia senza avere mai un vero riscontro. L’Arca di Noè, tra storia e leggenda, affascina molti, tra piccoli e grandi. In particolare ha affascinato un uomo di origine Olandese che ha ricostruito l’Arca seguendo le indicazioni dei racconti.
A Dordrecht, un paese dei Paesi Bassi, lungo la Maasstraat, c’è un uomo che ha voluto ricreare l’Arca di Noè. Johan Huibers, un imprenditore e falegname della zona ha voluto ricreare l’arca di Noè seguendo dettagliatamente le indicazioni scritte nel racconto biblico. L’arca è di circa 20 mila metri quadri e sono stati utilizzati diversi tipi di legni particolari: faggio e pino. All’interno dell’arca di Huibers si trovano diverse statue di coppie di animali “selvatici e pericolosi ”a grandezza naturale, come i leoni o i coccodrilli. Mentre le razze più comuni, come pecore, asini, o le galline, sono vere per la gioia di tutti i più piccoli. Inoltre, una delle sale interne all’arca, l’imprenditore l’ha destinata a sala cinema: con uno schermo gigante i visitatori possono godere della visione di “Fantasia” uno dei più famosi film Disney dedicati alla storia dell’Arca.
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Una curiosità: nel 2016 l’arca intraprese il viaggio dall’Olanda al Brasile in occasione delle Paraolimpiadi prima, e delle Olimpiadi dopo.
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