Restiamo ancora nel Veneto. Nel precedente articolo abbiamo parlato di Venezia e la sua laguna, specificando le sue bellezze conosciute in tutto il mondo. Ma abbiamo parlato anche dei piatti tipici del posto che ogni visitatore non può farne a meno di gustare.
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Oggi ci spostiamo nell’entroterra veneto: ci ritroviamo a Padova. Il suo Orto Botanico è stato nominato Patrimonio dell’Umanità nel 1997. La particolarità di questo luogo è che si tratta del più antico orto botanico al mondo. La sua fondazione risale infatti al 1545. Nel 2014 è stato ampliato con il Giardino della Biodiversità. Qui possiamo trovare 1300 specie che simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta. Il visitatore ha l’immediata rappresentazione della ricchezza (o povertà) di biodiversità presente in ciascuna fascia climatica. Il giardino non racconta il pianeta dal punto di vista dell’uomo. Ma sposta l’attenzione sulle forme di vita vegetali. Emerge così il ruolo svolto dalle piante nell’evoluzione umana.
La cucina padovana non vi lascerà sicuramente insoddisfatti. Soprattutto se amate i dolci. Infatti, oltre ai piatti di origine veneziana, potete gustare altre prelibatezze. La pinza di pane è un dolce che potremo dire appartenere alla cucina “povera”della tradizione contadina. Gli ingredienti sono farina bianca, farina gialla, lievito, zucchero e uova. A cui si aggiungono canditi, fichi secchi, uva passa, noci, semi di finocchio e se gradita la grappa. E’ anche il dolce usato per la festa dell’Epifania.
La Fugassa è un dolce pasquale della tradizione padovana, diffuso in tutta la regione. Viene confezionata come una colomba o un panettone, ma è tutt’altra cosa. L’impasto è dolce e può essere farcito con vari ingredienti a seconda delle varianti. Tuttavia non manca mai la glassa di zucchero e le mandorle.
Il sugolo o sugoli è un dolce tipico della tradizione antica contadina nato nel periodo di vendemmia. Si usava spremere i chicchi d’uva uno ad uno, staccandoli dai raspi. Adesso il metodo più veloce è usare il mosto d’uva, appena pigiato, prima che inizia la fermentazione!
Ingredienti:
– 1 l mosto d’uva bianca o rossa
– 80 g farina 00
– 60 g zucchero (dipende molto dal tipo di uva)
– servire con cannella o cacao amaro
Procedimento:
Dentro una pentola con il fondo alto o se possibile antiaderente si mette il mosto, lo zucchero e sulla fiamma bassa del fornello si mescola setacciando la farina. Mescolare sempre per circa 40 minuti, quando la consistenza sarà densa.
Versare sullo stampo o stampi e lasciare raffreddare anche a temperatura ambiente.
Servire con una spolverata di cannella oppure cacao amaro,oppure insieme a dei biscotti secchi.
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Continuando il tragitto verso l’entroterra, Vicenza e i dintorni offrono come Patrimonio dell’Umanità le ville palladiane progettate dall’omonimo architetto Andrea di Pietro della Gondola, detto il Palladio. Sono 24 e sono disseminate nella provincia vicentina e in tutto il Veneto. Dando vita a ben otto itinerari diversi a seconda della zona. Simbolo della città sono la Basilica Palladiana, Palazzo Chiericati e il Teatro Olimpico. Inoltre, per chi ama la storia di Romeo e Giulietta, una tappa fondamentale sarà la Chiesa di Santa Corona dove si trovano i resti di Luigi Da Ponte, autore della commedia. Collegata a questa storia c’è Verona, la città degli innamorati. Rientra anch’essa tra i Patrimoni Unesco per la commistione di testimonianze antiche, come il teatro romano e l’Arena di Verona, e le numerose chiese di varie epoche.
Tra uno spostamento e l’altro si consiglia di rimettersi in sesto con i piatti tipici del posto. Da provare di sicuro è il baccalà ovvero il merluzzo essiccato. La preparazione conserva una lunga tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Deve essere pestato e poi messo a bagno, meglio se in acqua corrente, per non meno di tre giorni. Gli ingredienti per la preparazione sono la cipolla, il latte e l’olio.
La sopressa è un salume tipico della provincia di Vicenza. Ogni anno si svolgono manifestazioni dedicate ad essa: una delle più famose è la Sagra della sopressa di Valli del Pasubio. Da accompagnare ai vini dei Colli Berici.
Sui Colli Euganei si trova invece il Laghetto della Costa, ad Aquà Petrarca, dove sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici che lo hanno fatto entrare di diritto tra i Patrimoni Unesco.
Per chi non sa decidere tra mare e montagna può trovare una via di mezzo in Veneto: da una parte le Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità dal 2009 per la grande importanza naturalistica e per la grande bellezza. Dall’altra la zona del Lago di Garda, con la località Belvedere di Peschiera del Garda dove si trovano tre siti palafitticoli di età preistorica risalenti all’Età del Bronzo. Anche in questo caso, oltre all’importanza culturale e archeologica, si tratta di un luogo immerso nella natura, dove passeggiare ma anche dove scoprire qualcosa di nuovo.
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I Trulli di Alberobello – Patrimonio Unesco da Gustare;
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