Tra i luoghi che senza dubbio sono capaci di provocare molto interesse, specie n quei viaggiatori che amano scoprire culture diverse dalla propria, si possono annoverare i templi del Kamasutra. Sono un vero e proprio pezzo di storia della cultura indiana. Ha sempre avuto un rapporto particolare con tutte le sfaccettature dell’eros. E una riprova di quanto detto la si può avere visitando il complesso architettonico. Unico nel genere religioso e simbolo dell’induisimo, di Khajuraho. Si trova nei pressi di un piccolo villaggio situato nella parte centrale del subcontinente indiano. Il riferimento è ai 22 templi che sono ciò che resta del complesso architettonico di Khajuraho, nella minuscola realtà rurale di Madhya.
Un tempo i templi erano ben 85, ma anche se oggi il numero è decisamente ridotto, si tratta comunque pur sempre di qualcosa di assolutamente affascinante. Tanto da essere una delle mete predilette da quanti decidono di visitare quella vastissima realtà che è l’India.
Questi templi sono stati costruiti in epoca molto risalente, in un lasso di tempo compreso tra il 950 e il 1050, quando l’India era dominata dalla dinastia Chandela. Oggi i 22 templi rimasti sono ovviamente entrati a far parte del Patrimonio dell’Umanità sotto l’egida dell’Unesco. Sono uno dei simboli più fulgidi dell’eros indiano e del Kamasutra, a cui l’India viene ovviamente sempre accostata, essendone la patria.
Nei templi del Kamasutra che si possono visitare si possono ammirare ed osservare veri e propri racconti di vita quotidiana. Messi in mostra attraverso le sculture, i cui protagonisti sono i guerrieri, i musicisti e, ovviamente, coppie di amanti in preda ad una travolgente passione. Tuttavia le protagoniste indiscusse sono ovviamente le donne e non potrebbe essere altrimenti considerando che si parla di eros. Nei templi del Kamasutra che oggi sono visitabili, le donne vengono sempre ritratte in un modo che all’osservatore più attento potrebbe ricordare le modelle di oggi. Mentre le coppie di amanti, che spesso sono ritratte in zone non troppo visibili dei templi del Kamasutra, si caratterizzano per il fatto di essere ritratte in momenti di intimità, come un abbraccio o un rapporto di natura sessuale. Vero e proprio richiamo al concetto di fertilità.
I templi del Kamasutra arrivati fino a noi sono divisi in tre zone distinte. L’Orientale, la Meridionale e l’Occidentale. Il sito si caratterizza quindi per la presenza di bassorilievi dove sono state messe letteralmente in scena alcune immagini del testo più risalente del Kamasutra, tra cui il sesso di natura tantrica. Inoltre, sempre nei bassorilievi, sono presenti momenti di vita quotidiana legati alla danza e ai sentimenti umani.
Detto sinteticamente di quel che si può ammirare se si volessero visitare i templi del Kamasutra, va spiegato come mai vennero costruiti. Stando ad alcune ricerche storiche molto autorevoli, la costruzione di questi particolari templi andrebbe ricercata nella volontà non solo di costruire qualcosa di architettonicamente stupefacente, ma anche in quella di mettere in pratica un vero e proprio percorso di educazione sessuale da indirizzare ai giovani frequentatori dei templi. Secondo altri, la costruzione dei templi del Kamasutra andrebbe invece ricercata nel tentativo di distrarre il dio dei fulmini.
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Tuttavia, quel che è certo a prescindere dalle motivazione che più di mille anni fa furono alla base della costruzione di questi templi, è che visitarli è un’esperienza sensoriale indimenticabile a tutti i livelli e che anche se non si è troppo avvezzi alla cultura indiana e alla sua grande complessità, non si potrà che emozionarsi nel visitare quel che resta di questi templi del Kamasutra, che non a caso sono tra le attrazioni più visitate non solo di tutta l’India, ma in generale di tutto il continente asiatico.
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