Rispondere a questa domanda sarebbe come scoprire se sia nato prima l’uovo o la gallina e, almeno finora, ogni teoria e ogni ipotesi è comunque opinabile.
Il filosofo ateniese Platone parla di questo continente perduto che colloca oltre le Colonne d’Ercole e, quindi al di là del mondo conosciuto. Una delle tante leggende afferma che Atlantide si trovasse proprio sull’Oceano Atlantico. Fu sommersa da un cataclisma e che le isole Canarie rappresentano l’unica porzione di terra non sommersa di quel continente. Sempre la stessa storia ipotizza che il progredito popolo che l’abitava, trovò riparo in parte in centro America e dall’altro versante in Africa. Questa ipotesi sarebbe convalidata dalla costruzione di piramidi tanto in Messico quanto in Egitto.
Atlantide ha solleticato l’idea da parte di molti archeologi dei misteri a compiere delle ricerche che, nel tempo, hanno azzardato scenari per i quali Santorini sarebbe l’unica parte rimasta emersa di quel territorio sprofondato nel mare. Ma non solo. Due biologici hanno scoperto, al largo dell’isola di Bimini nel Mar dei Caraibi, quelli che hanno identificato come i resti di quella civiltà perduta. Quelli che appaiono delle pietre ad una prima vista, comporrebbero invece una vera strada delineata da fila di pietre bianche che è stata battezzata come ‘Bimini Road’ che per circa ottocento metri si snoda lungo una linea perfettamente retta che curva solo verso la fine. La strada è realizzata con delle pietre di origine calcarea dalla forma rettangolare che, seppur erose dal mare, possono considerarsi come dei veri manufatti e non come un prodotto della natura.
Gli appassionati di misteri ufologici trattano il tema ‘Atlantide’ sotto una differente ottica per la quale non pare essenziale sapere dove si trova questo continente perduto bensì tutto quello che c’è ‘oltre’.
Secondo studiosi anche accreditati, la versione è che Atlantide vide l’inizio della civiltà dell’uomo che fu indotta da modifiche al Dna da parte di extraterrestri che stimolarono l’evoluzione di quell’ominide che abitava il pianeta.
A questo, una volta divenuto ‘umano’, furono impartiti insegnamenti circa l’origine della vita e varie nozioni di matematica, astronomia, medicina e scienza al fine di far progredire velocemente l’essere umano che, a quel punto, considerava le relazioni con gli ‘abitanti celesti’ come qualcosa di normale.
Poi, un cataclisma spazzò via l’intera civiltà evoluta di Atlantide e il suo territorio e solamente pochi superstiti furono in grado di salvarsi su delle navi, sulle quali avevano radunato quanto potevano custodire (arca?) e raggiunsero due terre opposte come il Centro America e le coste dell’Africa.
Qui, i superstiti ebbero modo di continuare a far sopravvivere solo alcuni degli insegnamenti ricevuti dagli extraterrestri, introducendo la civiltà sia in Messico che in Egitto. Conoscenze queste, gelosamente custodite che però si sono smarrite nel corso dei secoli, appannandosi sempre di più fino a divenire solo delle leggende.
Si potrebbe così spiegare la ragione dell’approfondito studio del cielo da parte dei Maya e degli Egiziani, il loro modo di edificare le piramidi. Potrebbero essere solo dei ricordi ancestrali di un loro passato mai dimenticato completamente. Tanti misteri che ancor oggi appaiono irrisolti. La pila elettrica di Dendera ad esempio e via dicendo.
Tutti i popoli hanno leggende che personalizzano un grande diluvio che avrebbe distrutto e modificato gran parte del nostro pianeta. Così come tutti i popoli parlano di esseri venuti dallo spazio su delle navi volanti ad insegnare il verbo.
C’è di che pensare al fatto che Atlantide sia realmente esistita e che il suo popolo abbia raggiunto un livello di civiltà tale che, forse, noi ancora dobbiamo guadagnare.
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