La Polinesia Francese è un Territorio d’Oltremare della Repubblica Francese che comprende un centinaio tra isolotti corallini e vulcanici e isole molto fertili nel Pacifico orientale. Si tratta degli ex-Stabilimenti Francesi d’Oceania, di cui fanno parte gli arcipelaghi tropicali della Società, delle Isole Marchesi, delle Isole Gambier, delle Isole Australi (con Rurutu e Tubuai) e delle Tuamotu. Dal 1931 è stata inserita anche l’isola di Clipperton, nota anche come Isola de la Pasion, il cui sottosuolo è ricchissimo di fosfati.
Nata nel settembre 1958, la Polinesia Francese ha per capoluogo Papéete, nell’isola di Tahiti: qui si trovano la residenza dell’assemblea territoriale e del governatore. In base alla Costituzione Francese questo Territorio d’Oltremare è rappresentato con un membro all’Assemblea Nazionale e uno al Senato. L’isola di Tahiti corrisponde da sola a un quarto abbondante della superficie dell’intero territorio aggregato. La popolazione dell’isola è per il 64% composta da Francesi, che rappresentano circa un terzo del numero complessivo degli abitanti. Anche la colonia cinese è numerosa.
La principale risorsa della Polinesia Francese è il turismo, proveniente soprattutto dagli Stati dell’Oceania, dalla costa orientale degli Stati Uniti e dall’Europa. Sono molto forti i legami con la Francia e questo fatto ha un notevole impatto sui collegamenti. Solo 67 delle 118 isole e isolette sono abitate e lo scalo più importante è rappresentato ovviamente da Tahiti. A Papéete fanno capo diversi servizi regolari di navigazione marittima e aerea. Infatti sono numerose le isole che ospitano degli aeroporti, ma solo l’Aeroporto Internazionale Faa’a (a pochi chilometri dalla capitale) ospita voli per altri continenti e non effettua soltanto collegamenti interni. Le tratte sono da e per la Nuova Zelanda, la Francia e i più importanti Paesi dell’Unione Europea, l’Australia e gli Stati Uniti. Qui i collegamenti interessano soprattutto la città di San Francisco.
Tahiti è una destinazione turistica ideale in qualunque periodo dell’anno perché l’isola è interessata da un clima tropicale stabile. Le medie sono di 26°, mentre quella dell’acqua va dai 26° ai 28° in base alla stagione. Se si è cittadini UE e se si soggiorna meno di 90 giorni, non occorre richiedere un visto turistico, tuttavia bisogna presentare il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Quando si transita negli Stati Uniti nel corso della tratta aerea diventa necessario anche il permesso Esta.
I collegamenti per Tahiti dall’Italia (con partenza da Roma e Milano) sono assicurati dalla compagnia di bandiera Air Tahiti Nui con voli via Parigi CDG. In alternativa si possono effettuare scali intermedi ad Amsterdam e Los Angeles. Le coincidenze sono garantire anche da Air France e Alitalia, mentre da Parigi CDG partono fino a 7 voli alla settimana per Tahiti. Air Tahiti Nui effettua tratte anche da e per Tokyo e Auckland. La compagnia nazionale Air Tahiti si occupa invece dei collegamenti interni alla Polinesia Francese attraverso voli a corto raggio. Si parte dall’Aeroporto Internazionale Faa’a per raggiungere 47 isole polinesiane.
Bora Bora è una delle isole della Polinesia Francese più amate: fa parte dell’arcipelago delle Isole Sottovento, che insieme a quello delle Isole del Vento compone le Isole della Società. Come accade per tutte le altre isole diverse da Tahiti, il viaggio avviene soltanto dopo lo scalo a Papéete. Una volta scesi all’aeroporto internazionale si prende un volo Air Tahiti per Bora Bora oppure per un’altra delle magnifiche isole della Polinesia Francese. In alternativa si può optare per una tratta marittima, scegliendo tra le varie compagnie di navigazione.
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