Erano gli anni ’20 quando, su terreni non proprio salubri, si insediarono gli sfrattati del centro di Roma, quando Mussolini stava sventrando il Borgo per dare vita a Via della Conciliazione. Fu così che, a Tor Marancia nacque una specie di ghetto con 40 abitazioni chiamate “case rapide” perché tirate su in pochissimo tempo. Le case erano composte da una sola stanza, i pavimenti erano in terra battuta ed i servizi igienici erano in comune. Nel 1948, con la legge De Gasperi sul risanamento delle borgate, si costruiscono i primi veri edifici e poi il resto delle attuali case popolari che l’anno scorso hanno letteralmente cambiato facciata grazie a Big City Life, un progetto che consta di 22 murales monumentali ideato da 999Coontemporary, finanziato da Fondazione Roma e dal Campidoglio e patrocinato dall’VIII Municipio.
Ed è grazie a Big City Life che attraverso l’arte ha dato una nuova vita al Viale di Tor Marancia, creando il primo museo condominiale al mondo. Un museo all’aperto, che espone opere di grandi dimensioni di 22 artisti internazionali ed è più frequentato di altri musei di arte contemporanea della capitale. Il progetto parte con il primo muro a maggio 2014: Seth e il Bambino Redentore.
Ogni opera, inoltre, ha a che fare con una qualche storia legata a quella specifica palazzina. Con oltre 700 litri di vernice e poco meno di 1000 bombolette spray, gli artisti che hanno partecipato al progetto hanno ricolorato le case popolari del comprensorio, realizzando delle vere e proprie opere d’arte e dando vita ad “uno straordinario museo a cielo aperto”, come venne definito dall’allora Sindaco di Roma Ignazio Marino
Da quando a Tor Marancia ci sono i murales, c’è un flusso di visitatori, turisti, troupe televisive e cinematografiche e di fenomeni curiosi. E, anche se l’ingresso è libero, questo via vai di curiosi e visitatori porta guadagno alle 500 famiglie che, da generazioni vivono nelle case popolari dell’Ater. Grazie agli introiti del museo condominiale possono finalmente pagarsi le spese familiari.
Alcune delle opere sono:
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