La storia che porta alla denominazione di paese dei gatti nasce molti anni fa, ma aiuta a comprendere come da un semplice particolare possa nascere una vocazione.
Era il 1756 quando la frazione di Brolo chiese al paese di Nonio di poter avere una sua parrocchia indipendente. A tale scopo, si impegnava a mantenere ed arredare la sua chiesa di Sant’Antonio Abate, saldando tutti gli oneri verso la parrocchia di Nonio. Qualcuno non vedeva di buon occhio questa piccola “rivoluzione” e cominciò a circolare il detto che se Brolo avesse avuto la sua parrocchia, i topi avrebbero indossato il mantello.
La frazione si impegnò e riuscì nel suo intento nel 1767. Quasi per siglare questo avvenimento, sulla porta di una delle autorità fu trovato attaccato un topo con mantello. Un po’ come dire che gli abitanti di quello che sarebbe diventato il paese dei gatti avevano scacciato i topi.
Una leggenda suggestiva o forse un piacevole spunto per decidere, anni dopo, di utilizzare la figura di questo animale così emblematico per dare al borgo un’identità con cui distinguersi.
Le attrattive del paese sono diverse e non si limitano all’ammirazione dei tanti mici presenti per le strade del villaggio che, in realtà, non sono in numero esagerato. Sono però decisamente degne di attenzione e di simpatia. Tante raffigurazioni di gatti, si trovano su mattonelle, dipinti ed altre forme artistiche che decorano stradine e piazze. La piacevole consuetudine di decorare tutto il paese con rappresentazioni feline è aumentata in concomitanza dell’uscita di un libro intitolato, per l’appunto, “Brolo, il paese dei gatti”.
Ancor prima, nel 2006, un monumento raffigurante un micio fu posto in una piazzola nei pressi della strada provinciale. Una sequenza di idee e di iniziative che hanno portato Brolo ad avere una precisa identità. Interessante e capace di fare da sprone alla visita di un territorio tranquillo e rilassante. Adagiato sulla sponda occidentale del lago d’Orta e dominato dal protettivo monte Cregno, 683 metri d’altezza.
Chi visita Brolo, avrà anche modo di godere della visita di un caratteristico paesino piemontese. Legato a piacevoli tradizioni, ricco di cultura e, dettaglio non trascurabile, di una buona cucina.
Tra le attività che si possono praticare nel territorio ci sono le escursioni naturalistiche, che si snodano tra i sentieri del “girolago” e permettono di conoscere le frazioni dei paesi e i boschi di Cesara. Sono semplici passeggiate adatte a bambini e ragazzi, che si immergono nella natura con grande gioia.
Brolo paese dei gatti, quindi. Paese ospitale a cui dedicare un fine settimana rilassante, divertente e sicuramente molto gradito ai più piccoli e agli innumerevoli amanti dei gatti. Pur essendo un animale domestico da millenni, il gatto conserva un fascino ancor oggi intrigante e misterioso.
Alla luce di questa affermazione, quali inattese e stupefacenti emozioni sarà capace di riservare ai suoi ospiti il paese che si definisce come regno dei gatti?
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