Viaggio in America del Nord

Cosa vedere a New York

State pensando a un bel viaggio a New York City e non ci siete mai stati, o ci ritornate con amici che non ci sono mai stati, magari avete poco tempo e vi state chiedendo cosa vedere a New York? Ebbene siete atterrati sul post giusto.

Con l’abbondanza di cose da fare, vedere e mangiare, consigli di viaggio, info e curiosità, servono sempre. Ecco quindi i miei spunti e spuntini per visitare la Grande Mela.

Riflettendoci bene, quando si pensa a New York si sta pensando a Manhattan, l’isola dove tutto è cominciato nel lontano Sedicesimo secolo: la New York, NY.

Giusto per dare qualche nota storica. Il primo esploratore europeo a veleggiare nelle sue baie fu il navigatore toscano Giovanni da Verrazzano (Ianus Verazanus o Verrazano, detto “il fiorentino”), al servizio di Francesco I, re di Francia. Era il 1524, 85 anni prima dell’arrivo dell’olandese Hendrick Hudson (1609).

“In termine di leghe cento trovammo un sito molto ameno, posto infra dui piccoli colli eminenti, in mezo de’ quali correva al mare una grandissima riviera, la quale drento a la foce era profonda et dal mare a la eminentia di quella, col crescimento de l’acque quali trovammo piedi octo, saria passata ogni oneraria nave.” (Giovanni da Varrazzano, “Lettera a Francesco”; Dieppe, 8 luglio 1524)

È però intorno alla metà del 1620 che l’insediamento olandese, nato qualche anno prima, iniziò la sua metamorfosi in una vera e propria cittadina situata su di un fazzoletto di terra nella parte sud dell’isola di Manhattan.
Il nome dell’isola pare derivi da “Menating” o “Man-a-ha-tonh” (che in lingua Munsee si traduce come “isola” o “luogo dove raccogliamo legname per archi e frecce”). All’epoca l’area era ancora abitata dai popoli Algonchini e Irochesi, poi esiliati verso le lande canadesi.

Nata come Fort Amsterdam (1625), in seguito fu ribattezzata New Amsterdam; ma è con l’arrivo dei Britannici (ai quali fu ceduta gioco forza nel 1664) che venne rinominata New York, in onore di Giacomo II (già Duca di York).

Oggi è il “borgo” più densamente popolato dei cinque che la compongono – gli altri sono il Bronx, Brooklyn, Queens e Staten Island – annessi tra il 1875 e 1898, e tutti situati dove il fiume Hudson incontra l’Oceano Atlantico.

Una tra le destinazioni più in voga, è conosciuta anche come New York City, NYC, la Grande Mela, Empire City, Fun City, Gotham – questi sono alcuni dei nomi usati per parlare della “città che non dorme mai”.

Da visitare almeno una volta nella vita, la Grande Mela trae il suo carattere cosmopolita dalle migliaia di comunità che vi risiedono e che costituiscono dei piccoli mondi a parte.
È una metropoli con più di 8 milioni di abitanti, 67 milioni circa di viaggiatori e turisti che la visitano ogni anno. Pare si parlino all’incirca 200 lingue, con un patrimonio linguistico che raggiunge quota 700 se si considerano anche gerghi e dialetti.

A questo proposito Whoopi Goldberg (attrice e scrittrice) scrive di quanto avesse imparato nel crescere a New York, durante il suo primo viaggio all’estero (in Germania): “Quella è stata la prima volta che mi sono resa conto di quanto sapessi del resto del mondo e di quanto fossi preparata, solo per essere cresciuta a New York City: ero stata ovunque ancora prima di andare davvero da qualche parte.”

Dicevamo… cosa vedere a New York? È arrivato il momento dei suggerimenti, quindi fatevi un bel caffè (qui se ne beve a litri), sedetevi comodi e buona lettura. Ecco i miei spunti e spuntini – spero utili – per visitare la Grande Mela.

Quando visitare New York e come raggiungerla

Quando visitare New York e come raggiungerla? Sono le domande più frequenti che mi vengono fatte ogni volta che dico che vivo tra la Città Eterna e la Grande Mela.

Quando visitare New York? Sempre!
È chiaro che comunque dipenda dalle necessità del caso. Per viaggi di lavoro, sempre è la risposta esatta, quando si tratta di piacere, allora la stagionalità conta molto.

Quando visitare New York? Sempre! Perché La Grande Mela è sempre una buona idea!

Inverno. Generalmente tra gennaio e inizi marzo fa decisamente “freddino”; nei mesi invernali, se tutto va bene si va dai -3 ai -8 °C, magari con neve, altrimenti le temperature possono scendere anche a -20 °C.
Consiglio utile: portatevi l’ombrello, perché se non nevica allora piove.

Questo però si traduce in una sorta di “bassa stagione”: dalle tariffe aeree alle alberghiere (ma anche gli ingressi ai musei e/o altre attrazioni) è tutto un po’ più economico.

Primavera. Arriva il clima mite e si celebra il disgelo con i newyorkesi che ai primi raggi di sole scendono in strada smanicati, e magari già con gli infradito.
Inizia la stagione dei pic-nic a Central Park, o in qualsiasi altro giardino o parco della città dove ci si possa sedere sull’erba: ogni occasione è buona per trascorrere del tempo all’aperto.

L’estate è la stagione più calda, ma è così in tutto l’emisfero boreale! Ci sono tantissime cose da fare sia al coperto che “al fresco”. Le passeggiate andrebbero fatte lato ombra o con l’ombrello, soprattutto nelle ore più calde.

Naturalmente ci sono anche le spiagge da prendere in considerazione: le destinazioni più popolari, e relativamente facili da raggiungere, sono Coney Island e Brighton Beach, (Brooklyn, NY).
Con una buona mezz’ora in metropolitana da Manhattan a Brooklyn (linee Q, F, D), si può godere di una vera full immersion nella grande diversità e ricchezza di stili di vita degli abitanti di Gotham.

“Vivo a New York City, è così stimolante quando esci che non è necessario avere il televisore in casa” (Jesse Eisenberg)

In autunno le foglie bruniscono e, anche se le giornate si accorciano, si scattano foto meravigliose a Central Park. Si è avvolti da un’arietta fresca che man mano diventa sempre più frizzante, ma il clima resta tendenzialmente mite, permettendo così di trascorre ancora tanto tempo all’aperto.

Da fine novembre a dicembre, si parte con l’avvolgente atmosfera delle festività in arrivo: il giorno del Ringraziamento, (terzo giovedì di novembre) segna l’inizio dei percorsi e performance legate al Natale, Hanukkah e tante altre festività locali. L’inizio inverno è magico, sempre che vi sentiate a vostro agio tra la folla e le temperature più fredde.

Notoriamente le stagioni migliori per godersela appieno sono la primavera (da metà marzo a giugno) e l’autunno (metà settembre a novembre). “Io Adoro l’autunno!

Come raggiungere la Grande Mela

Come raggiungere la Grande Mela? Via aerea, naturalmente. Con voli diretti (e non) dalle principali città italiane, New York City è servita da tre aeroporti internazionali: il John Fitzgerald Kennedy (JFK) e il LaGuardia (LGA) – entrambi nel Queens, NY – ma anche dal Newark Liberty (EWR) nel vicino New Jersey.

Come raggiungere New York? In aereo naturalmente. Ci sarebbe anche la nave, ma questa è tutta un’altra storia…

Scovare biglietti aerei convenienti (a parte una gran botta di fortuna) richiede tempo e pianificazione, vale la pena dedicarcisi un po’.

Io parto sempre con una serie di ricerche fatte su siti come Skiplagged, CheapOAir, Kayak, Expedia, Momondo, Skyscanner. Ma ce ne sono tanti, la lista è lunga.

Per valutare quale, tra questi motori di ricerca, possa riportare l’occasione d’oro – il prezzo più basso per biglietti aerei, prenotazioni alloggio, ecc. – parto sempre con l’esaminare le tariffe in dollari americani (US$) – poi guardo quelle in euro. E, spesso e volentieri, i prezzi in dollari sono sempre i più bassi!
Controllate le offerte in modalità navigazione in incognito e, se dall’Italia, utilizzate un VPN località Stati Uniti.

Consiglio di guardare anche i siti delle compagnie aeree perché, ogni tanto, offrono dei prezzi interessanti per determinate destinazioni o, magari, stanno effettuando delle “offerte lampo”.

Un tariffario più o meno scontato si può scoprire ricercando sia voli last minute (prenotati all’ultimo momento), che tariffe APEX (Advance Purchase Excursion Fares = Tariffe per escursioni con acquisto anticipato), frutto di ricerche fatte con un certo anticipo: dalle quattro alle sei settimane pare sia il lasso di tempo ideale.
Essendo però tariffe scontate sono tipicamente non rimborsabili, non cambiali e altre restrizioni.

Da preferire sono i voli nonstop. Magari costano qualcosa in più ma i tempi di volo sono più rapidi (in media un nonstop dall’Italia dura tra le 8 e 10 ore) e si corrono meno rischi dovuti ai cambi da effettuare in altri aeroporti, incluso quello di scoprire all’arrivo che il vostro bagaglio è da qualche altra parte del mondo.

OK, abbiamo il biglietto, quali sono gli altri documenti indispensabili?

Per visitare gli Stati Uniti bisogna essere muniti di passaporto elettronico con almeno sei mesi di validità al momento della partenza. Ma, poiché vi servirà per la richiesta ESTA (vedi sotto), meglio se ha una scadenza più lunga.

Autorizzazione ESTA (Electronic System for Travel Authorization). Il Sistema elettronico per l’autorizzazione di viaggio verso gli Stati Uniti è rilasciato dal Dipartimento della Homeland Security / Customs and Border Protection (DHS/CBP), e va esibito al check in, altrimenti non si sale a bordo.

L’Italia fa parte del Visa Waiver Program (Programma “Viaggio senza Visto”), quindi tutti i viaggiatori sprovvisti di un visto (che sia di lavoro, di studio, o altro), devono essere muniti di un’autorizzazione ESTA. La si richiede online, è individuale, costa $21 e vale due anni. Ci sono opzioni anche per famiglie e gruppi.

In alternativa all’aereo ci sarebbero le navi. Per chi volesse ridurre il proprio “carbon footprint” e quindi viaggiare inquinando di meno, quelle da crociera ci impiegano dai 7 agli 8 giorni, mentre quelle per trasporto merci, più economiche, arrivano fino a 20 giorni di navigazione: insomma, un viaggio nel viaggio. Ma questa è tutta un’altra storia!

Musei e teatri a New York

Evviva, siamo giunti nell’Empire City. Tra le cose da vedere a Gotham, partiamo con alcune idee circa quali sono i musei e teatri a New York da visitare.
Sono suggerimenti utili sia per chi non c’è mai stato che per i viaggiatori abituali, ci sono sempre tante cose nuove da vedere tra spettacoli, performance o esposizioni.

Prima volta nella Grande Mela? Naturalmente si parte sempre dai saluti:
“Hey there! How ya doing today?” Salve! Come va? vi verrà chiesto continuamente.
Mi raccomando rispondete con un:
“Fine, and you?” oppure “I’m good. How ‘bout you?” bene grazie e tu/lei/voi?
Hello! E good morning si usano di meno, troppo formali pare.

Dall’arte classica, moderna e contemporanea, all’arte cinese, italiana, ispanica ed ebraica, alla fotografia, storia naturale e delle civiltà, ma anche storia dei trasporti e chi più ne ha più ne metta.

Oltre ai musei ci sono anche i teatri con piece classiche, moderne e contemporanee, ma anche musical e varietà.

Insomma, c’è davvero tanto da vedere a New York, ce n’è per tutti i gusti e interessi, bisogna solo decidere cosa, come e quando andarci.

Cosa vedere a New York dipende tanto da quanto tempo avete a disposizione: 1 weekend, 1 settimana, 1 mese, 1 vita. Ma ecco cosa offre Gotham.

Museo o teatro? Interessati all’arte, alla storia, alla scienza, alla natura e/o allo spettacolo, ce n’è per tutti i gusti.

Il Museum Mile

Uno dei posti migliori per iniziare è il Museum Mile (il miglio dei musei). Un chilometro e sei circa della Quinta Strada (Fifth Avenue) straordinario sotto molti aspetti. È un tratto di strada situato nella parte est della città dove, a partire dalla 82nd Street fino alla 110th Street, c’è una sorprendente collezione di alcuni dei musei più noti, come il Metropolitan Museum of Art, o il Guggenheim Museum.

È un percorso da fare nella zona conosciuta anche come la Costa d’Oro per la ricchezza di edifici e case a schiera (ma anche di patrimoni familiari) risalenti alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo.

Il Metropolitan Museum of Art, vale la prima visita. Comunemente chiamato Met (83rd St), fu creato nel 1866 da un gruppo di investitori appassionati d’arte, divenendo sin dall’inizio l’epicentro culturale di New York City, con un patrimonio artistico di fama internazionale. Le sue collezioni, unite all’edificio in stile neogotico che le ospita, sono uno spettacolo tutto da scoprire. Le mura del Met racchiudono 5.000 anni di storia, dai dipinti dei maestri europei ad antiche sculture greche e romane, pregiati tessuti asiatici e mostre di noti stilisti.

A seguire c’è il Solomon R. Guggenheim Museum (89th St), le cui collezioni sono ospitate in un edificio molto particolare, disegnato dall’architetto e scrittore Frank Lloyd Wright. Di ispirazione mesopotamica, i tratta di una ziggurat (o ziqqurat) rovesciata e senza spigoli – che si allontana radicalmente dal tipico layout museale e da ogni altro edificio di New York. Uno dei suoi ultimi grandi progetti, parte della lunga ricerca sull’architettura organica intrapresa tra Ottocento e Novecento.

“Un museo dovrebbe offrire una atmosfera limpida prodotta dalla luce e da superfici cordiali. Telai e pannelli sono sempre stati mezzi per mascherare i quadri e segregarli dall’ambiente annullando relazioni e proporzioni, ecc. ecc.” (Frank Lloyd Wright, 20 gennaio 1944, lettera a Hilla von Rebay)

Tempo permettendo, e sempre lungo il Museum Mile ci sono anche:

  • il Museo dell’Accademia Nazionale e Scuola di Belle Arti (89th St);
  • il Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum (91st St)
  • il Museo Ebraico (92nd St);
  • il Museo della Città di New York (103rd St);
    El Museo del Barrio (104th St);

E per un’esperienza all’aria aperta, si può sempre fare una passeggiata lungo Central Park, un meraviglioso parco tutto da esplorare.

In sostanza, che si sia interessati all’arte, alla storia, alla scienza o alla natura, c’è qualcosa per tutti.

Broadway, of course!

Voglia di teatro? Broadway, of course!

Siamo a Broadway, finalmente si può provare l’emozione di essere seduti nel teatro che si è sempre sognato di poter visitare, giusto prima che le luci si spengano, quando, ancora a sipario chiuso, si sentono i rumori e il vocio del dietro le quinte, l’orchestra che accorda gli strumenti e poi arriva “il La” e su il sipario, si dà inizio alla piece e/o performance. Magico!

Tra le location storiche, a pochi passi da Times Square e il “Theater District” (il distretto dei teatri), ce ne sono molti ancora aperti e funzionanti come:

  • Lo Shubert Theatre (1913). Nato come “New Theatre” a Central Park, Lee Shubert e compagni decisero poi di spostarsi nell’attuale sede sulla 44th (a due passi da Times Square). In scena c’è l’adattamento teatrale del noto film di Billy Wilder “A qualcuno piace caldo”.
  • Lyceum Theater, costruito nel 1903, è uno dei più antichi teatri della Grande Mela, tuttora in attività a Broadway. Nel 1974 è stato dichiarato sito storico, il primo teatro di Broadway a guadagnare questo appellativo. Oggi è parte della Shubert Organization, è sulla 45th St. e 7th Ave.
  • Segue il quasi coetaneo New Amsterdam Theatre dove, a parte essere abitato dai fantasmi, risiede la casa di Aladin e del Re Leone, per gli amanti del musical, grandi e piccini. Si trova sulla 42nd St. e 7th Ave.
  • Ci sono anche il Belasco Theatre (1907) con “Good night, Oscar”; il Winter Garden Theatre (1911) con l’adattamento di “Ritorno al futuro”; il Majestic Theatre (1927) con “Il fantasma dell’Opera”.

Quasi dimenticavo di dirvi che le mise per andare a teatro sono solitamente casual, vagamente più chic se si tratta di una prima.

Dove mangiare a New York

Dove mangiare a New York? Questa è difficilissima da rispondere. Partiamo dal cosa mangiare, naturalmente dipende dai gusti ed esigenze personali, ma sopratutto da quante volte siete già stati a New York.

Le cucine di tutti i continenti sono in qualche modo presenti nella Grande Mela con offerte di carne e pesce, vegetariane, vegane, senza glutine, ma anche opzioni per chi segue diete speciali come keto, paleo, crudista, Halal o Kasher. Le possibilità di mangiare bene nei 5 distretti che costituiscono la città sono tantissime.

Fermo restando che “de gustibus non est disputandum”, a tutti gli onnivori che sono alla loro prima visita della Grande Mela consiglio tre location icone del mangiare newyorkese, dove sia i residenti che i viaggiatori amano pasteggiare e rifocillarsi. Preparatevi a fare la fila per entrare o ordinare.

Ecco a voi i tre classici newyorkesi da provare almeno una volta nella vita: pastrami, burger e franks.

I piatti qui suggeriti sono super calorici, ma non preoccupatevi, camminerete talmente tanto che sono sicura le calorie si vaporizzeranno… almeno in parte.

Ecco a voi i sandwich con pastrami, burger o franks (frankurters / hotdogs), i tre classici di newyorkesi da provare almeno una volta nella vita. Dove assaggiarli?

Il Pastrami Sandwich di Katz’s Delicatessen

Lo so, lo so, è un cognome che al nostro orecchio italico ricorda tanto c*zz ma chi visita New York, prima o poi, scoprirà che il pastrami sandwich di Katz’s Delicatessen è il top. Ovviamente il Deli offre tante altre cose da mangiare.

Il loro panino al pastrami consiste in due fettine di pane (solitamente segale, spalmate con della senape) che provano a racchiudere un’abbondanza di fettine di punta di petto di manzo, di un ostentato color carminio, in crosta di spezie tostate.

Servito tagliato a metà, è talmente alto che ogni boccone è una conquista. I locali lo descrivono come “panino massiccio” – effettivamente è condivisibile, specialmente se accompagnato dai contorni tipici: pickles, un assortimento di cetrioli marinati in salamoia, un’insalatina “coleslaw” e le abbondanti patate fritte. Booom!

Vi ricordate il film “Harry, ti presento Sally”? La scena del famigerato finto orgasmo di Meg Ryan, è stata girata proprio lì e nonostante siano passati più di trent’anni dall’uscita del film, il tavolo della scena e sempre occupato… “I’ll have what she’s having!” (quello che ha preso la signorina)…
Sarà stato il sandwich, l’insalata coleslaw o i pickles? 😉

Nota bene!

  1. Senza glutine – Nope. niente gluten free. Si può chiedere solo la carne, basta ricordarsi però che le contaminazioni abbondano.
  2. Ricordatevi di lasciare la mancia. In questo caso sia a chi vi serve al banco (dai $2 ai $5 almeno, hanno solitamente dei contenitori apposta), che al momento di pagare. In questo caso guardate la cifra corrispondente alla “sales tax” (8.875%) e raddoppiate la somma, altrimenti si corre il rischio di non uscire dal locale.

I Burger di Shake Shack

Arriviamo al Burger di Shake Shack. Un chiosco aperto nel Madison Square Park dallo chef Danny Meyer nel 2001, inizialmente era uno stand di hot dog. Pian piano è diventato un punto di riferimento per un ristoro gourmet, stile fast-casual-chic. Le location sono tante ma i locali ritengono che, se volete godervi appieno il loro panino 100% manzo Angus, allora lo si deve ordinare nella sede storica, tra la 23rd St. e la 5th Ave.

Nel piccolo parco ci sono panchine e tavolini a disposizione, ma anche uno spazio verde dove sedersi per un mini picnic. Il panino è molto sugoso, va mangiato facendo molta attenzione ai condimenti e salse che escono da tutti i lati: si consiglia l’uso del bavaglino.

Per i più temerari, la tradizione lo vuole accompagnato da un denso frullato al gusto di vaniglia, o cioccolato (bianco o nero), o fragola, o cookies e panna.

Nota bene!

  1. Senza glutine – Di solito c’è l’opzione con il pane gluten free, altrimenti ve lo servono su della lattuga. Contaminazioni “à gogo”.
  2. Ricordatevi di lasciare la mancia a chi vi serve al banco (hanno solitamente dei contenitori apposta): dai $2 ai $5 almeno.

I Franks di Gray’s Papaya

Per il caratteristico frankfurter (hot dog) in perfetto stile newyorkese, i Franks di Gray’s Papaya sono assolutamente da provare.

Aperto nel 1973 da Nicholas Gray, un’imprenditore con un passato nel settore finanziario e amante degli hot dog. Il Gray’s è un’istituzione per i residenti e il rifugio per gli chef in tarda notte, a fine servizio. Gli hot dog si possono condire con senape, crauti e cipolle stufate con un po’ di aceto. In realtà ci sarebbe anche il ketchup, ma pare che i newyorkesi non lo usino mai sugli hot dog. Lo trovate nel Westside, 2090 Broadway, angolo 72nd St.

Era una delle location preferite dallo chef Antony Bourdain che, ogni volta che rientrava a New York da uno dei suoi viaggi, tornava al Gray’s Papaya per soddisfare quel suo intenso desiderio di frankfurter (almeno un paio) conditi con senape e crauti – anche per il celebre chef erano gli unici condimenti accettabili. Il tutto accompagnato dal drink alla frutta tropicale che ha dato il nome al locale: il succo di papaya.

Panino da maneggiare con cura: attenzione agli sbrodolamenti!

Nota bene!

  1. Senza glutine – Nope, niente opzioni gluten free.
  2. Ricordatevi di lasciare la mancia a chi vi serve al banco (hanno solitamente dei contenitori apposta): almeno $1 se ordinate solo per voi, da $2 a $5 per più di una persona.

Dove prendere un buon caffè a New York

Dove prendere un buon caffè a New York? Per quei momenti dove solo un buon caffè espresso può fare la differenza, il più “Italian style” possibile lo trovate da Eataly nelle sue due location: Flatiron (200 5th Avenue, di fronte al Madison Square Park), o Downtown (101 Liberty Street, angolo Church Street).

Ci sarebbe anche il caffè locale, da assaggiare “almeno una volta”. Tante sono le location, spesso legate a piccole torrefazioni, la versione chiamata cafè Americano, che consiste in un espresso lungo poi annacquato con acqua bollente, è quella più gradevole.

Personalmente, quando sono in giro, ho imparato a bere tè (matcha, tè verde o Oolong), il caffè me lo fo a casa con la moka.

Oh, che dolce gusto ha il caffè,/ più amabile di mille baci,/ più soave del moscato!
Caffè, caffè io devo avere;/ e se qualcuno vuol ristorarmi,/ ah, mi versi del caffè!
(“La Cantata del caffè” di Johan Sebastian Bach)

Caffè americano, o un bell’espresso in tazza bollente?

Nota bene! Mi raccomando, ricordatevi di lasciare la mancia a chi vi serve al banco (hanno solitamente dei contenitori apposta): almeno $1 se ordinate solo per voi, da $2 a $5 per più di una persona.

Dove dormire a New York

Ed eccoci a un’altra importante voce del budget da preventivare: dove dormire a New York?

Avrete sicuramente bisogno di un campo base, la location ideale per i vostri spostamenti, quindi albergo, B&B o appartamento? Io suggerisco l’albergo, soprattutto se siete alla vostra prima visita, o è per brevi periodi tipo weekend.

Perché scegliere un hotel? Che si tratti di grandi catene o boutique hotel, c’è un certo livello di certezza nel prenotare, dal servizio fornito in generale, all’igiene e sicurezza.

E poi c’è la conciergerie, fondamentale durante il vostro soggiorno: dai consigli per gli spostamenti alla scelta e prenotazione del ristorante; all’insostituibile assist per avere i posti giusti a eventi sportivi o teatrali… ricordatevi della mancia!

Midtown è la location ideale per chi è alla prima visita – è sicuramente una zona molto rumorosa, ma c’è un mondo di cose da vedere in questa zona di New York che aspetta solo di essere visitato.
Sarete a due passi (o quasi) da Times Square e Broadway, Rockefeller Center, l’Empire State Building, la Cattedrale di Saint Patrick, musei, parchi e giardini, mercati e mercatini.

Non è un segreto che New York sia una città costosa ma poter dormire a Manhattan ne vale proprio la pena.

Quando prenotate ricordatevi che a New York il concetto di economico è relativo, ma si possono sempre trovare delle offerte più o meno convenienti e sicure, ci vuole un po’ di tempo e tanta pazienza.

Promemoria:

  • in generale le stanze base sono piccole (anche 17 m2 circa);
  • le tariffe tendono a essere più care nel fine settimana;
  • i prezzi pubblicati potrebbero non includere tasse (14.75%) ed eventuali costi di soggiorno: $3.50 City tax + $25-$35.00 Resort fee (a notte).
  • Attenzione alle “tariffe economiche” si potrebbero avere delle sorprese… bagno in comune, per esempio!
  • Meglio richiedere una camera con vista, altrimenti c’è il rischio di ammirare il cortile, o l’impianto dell’aria condizionata.
  • Se al momento della prenotazione, non fosse possibile richiedere una stanza particolare, preparate una mancia (almeno $20) da offrire al momento del check-in, saranno molto più ben disposti ad accontentare un cliente generoso.
  • Attenzione ai B&B, potrebbero essere degli ostelli, con letti a castello e bagno da condividere.
  • La ricerca sarà sicuramente più lunga – e da fare con molta più attenzione – per famiglie con disabili, bimbi piccoli, e/o amici a quattro zampe (o altro) al seguito.

Qui qualche suggerimento:

  • Hampton Inn Manhattan, della catena Hilton. Hanno varie location centralissime e sono generalmente segnalati come puliti. Adatti per un budget contenuto: una doppia, in bassa stagione, parte da €160 a notte. Ricordatevi di controllare se le tasse e costi vari sono inclusi o no.
  • CitizenM New York. Un albergo dallo stile minimal con brio, le tariffe partono da €220 a notte per una doppia. Le camere sono compatte, con grandi vetrate e tutti i comfort di base di un albergo che si rispetti. Hanno due location: Times Square e Bowery, con un panorama mozzafiato all’ultimo piano.
  • Per un tuffo nella storia c’è l’Algonquin Hotel Times Square. Aperto nel 1902, è uno degli hotel storici più leggendari di Gotham, ed è sempre stato operativo. Posizione centrale (nome omen), nonostante la location è sorprendentemente silenzioso; le tariffe partono da €180 per una camera doppia a notte.

Come spostarsi a New York

Come spostarsi a New York? Subway naturalmente! Ci sono tante opzioni su strada ma bisogna fare i conti con il traffico.

L’abbonamento MetroCard settimanale è l’ideale. Si tratta di un biglietto a tempo (settimanale) del costo di $33 che vi permetterà di spostarvi in città su qualsiasi mezzo pubblico. Si acquista alle macchinette automatiche che trovate in tutte le stazioni della metropolitana. A Grand Central, la storica stazione ferroviaria della città, potrete ammirarne l’architettura e chiedere tutte le informazioni che volete.

Vale la pena comprarlo anche se la vostra permanenza è di pochi giorni perché, una volta impratichiti del labirinto della NYC Subway, ne apprezzerete la flessibilità.

Ovviamente ci sono anche gli autobus, i tradizionali taxi gialli, Uber o Lyft. Per quanto riguarda biciclette e monopattini, dipende molto da quanto vi sentiate temerari e pronti ad affrontare il caotico e disordinato traffico newyorkese, anche quello pedonale… un delirio.

“Start spreadin’ the news, I’m leaving today
I want to be a part of it: New York, New York
These vagabond shoes, are longing to stray
Right through the very heart of it: New York, New York”
(New York, New York, testo di Fred Ebb)
[Inizia a diffondere la notizia, oggi parto/ ne voglio far parte: New York, New York/ Queste scarpe da vagabondo, non vedono l’ora di girovagare/ Proprio nel suo cuore: New York, New York]

Eccoci ai saluti. Questi miei consigli sono il frutto delle esperienze di viaggio iniziate nel lontano 1991. Da allora tanto è cambiato e cambia continuamente, è quindi essenziale aggiornarsi con regolarità, e noi siamo qui per questo, con un moondo di informazioni e suggerimenti.

A questo punto non mi resta che ringraziarvi per aver letto questo mio articolo. Se siete giunti sin qui voglio pensare vi sia proprio piaciuto, nel qual caso caso condividetelo, magari può tornare utile anche ad altri viaggiatori. E tornate a trovarci, vi aspettiamo!

Best wishes for a Safe & Happy Travel!”

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