In tema natalizio quale meta migliore dell’Isola di Natale per passare le vacanze? Non stiamo parlando della casa di Babbo Natale ma di Christmas Island, un pezzo di terra a largo delle coste australiane, incontaminato e circondato da spiagge tropicali.
Questo nome le è stato dato dal capitano inglese William Mynors che avvistò l’isola proprio il giorno di Natale nel 1643, ma fu solo nel 1688 che i primi navigatori inglesi vi misero piede. Fino a quel momento l’isola era stata disabitata e per questo ha un alto valore scientifico, perché qui la flora e la fauna si sono sviluppate senza alcuna interferenza umana.
Tra l’altro sull’isola sono presenti varie specie endemiche come la Fregata di Andrews e la Sula di Abbott, due uccelli marini che nidificano solamente qui. Altra specie oggetto di studio è quella del granchio rosso, che qui è presente in numerose colonie: la spettacolare migrazione di milioni di questi crostacei che avviene nei mesi tra dicembre e febbraio è anche una delle principali attrazioni turistiche dell’isola.
Fin dalla fine dell’800 l’isola è stata oggetto di sfruttamento minerario dei fosfati e per evitare che l’habitat naturale venisse distrutto, nel 1980 il territorio è stato dichiarato area protetta.
Visitare l’Isola di Natale non è semplice, in quanto i voli che transitano sul Christmas Island International Airport sono del tutto irregolari. Le compagnie che operano collegamenti semi-regolari partono da Perth in Australia, Kuala Lumpur in Malesia e le Isole Coco, un gruppetto di atolli che si trova a sudovest rispetto all’isola. La rete stradale è abbastanza estesa ed è presente un servizio di taxi, ma per accedere alle zone di maggior interesse bisogna ricorrere alle quattro ruote motrici, data la natura accidentata del territorio. I servizi di auto-noleggio presenti sull’isola sono a vostra disposizione, ma è sempre meglio prenotare il veicolo prima dell’arrivo data la quantità limitata.
Flying Fish Cove è la capitale dell’isola, localmente conosciuta come “the Settlement”, ovvero “l’insediamento”, è stata naturalmente il primo centro urbano. Anche se non si può propriamente definire città: su tutta Christmas Island abitano 1.400 abitanti, e qui vi risiede un terzo dell’isola. Il centro abitato è però attrezzato per il turismo e i divertimenti: vi è un porto per l’attracco degli yacht e delle navi da crociera, mentre l’aeroporto internazionale è dista pochi minuti. La maggior parte dei resort e alberghi si trova a Flying Fish Cove.
Poon Saan è il secondo insediamento più grande, ed è noto per la maggioranza dei cinesi che lo abitano. Sull’Isola di Natale vi è il 70% di cinesi, mentre solo il 20% di Europei e il 10% di Malesi.
E infine la parte che più ci interessa: le spiagge. A dispetto del nome, l’Isola di Natale è pur sempre una meta dei tropici, ottima destinazione per le vacanze al mare. E qui raggiungere una spiaggia diventa un’impresa avventurosa che però soddisfa la fatica: molte si trovano immerse nella foresta pluviale, in aree dove solo un fuoristrada può arrivare, per poi essere parcheggiato e proseguire a piedi. E dopo qualche minuto di trekking, ecco i meravigliosi lidi: Dolly Beach, Greta Beach, Winifred Beach sono solo alcune delle spiagge più nascoste e isolate.
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