Nel Sud della Toscana, scavati completamente nel tufo, sorgono dei piccoli borghi che hanno mantenuto intatte nei secoli gran parte delle caratteristiche principali, come chiese, monumenti e strade. Uno dei borghi più caratteristici è Sovana, un tempo chiamato Suana. Nel VII secolo AC era una florida cittadina etrusca. Mantenne inspiegabilmente intatta la loro cultura, il proprio retaggio artistico e linguistico fino al I secolo AC, nonostante gli abitanti furono costretti a sottomettersi ai romani, noti distruttori durante le loro conquiste. Più piccola se paragonata a Sorano o Pitigliano, è riuscita a preservare quel fascino che si respira in tutta la sua magia: il paesaggio, il cibo, il vino ed il Parco Archeologico Città del Tufo. Particolarmente adatta per coloro che non amano fare avanti e indietro per salire o scendere e visitare il centro storico, la cittadina si distende in una zona pianeggiante.
E’ grazie all’acquisizione del titolo di uno dei “caratteristici borghi d’Italia” che Sovana ha vissuto una ripresa economica che le ha permesso di fare nuovamente sfoggio dei suoi monumenti storici. Aprendo le porte a diversi caffè, ristoranti e botteghe artigiane del legno, del tufo e del cuoio. Capaci di creare dei souvenir veramente particolari.
Il Borgo di Sovana è abbastanza piccolo da poter essere visitato in un’oretta. Basta parcheggiare l’auto nel parcheggio a pagamento situato a soli 30 m dalla piazza principale.
Piazza Pretorio, dalla pavimentazione in mattoni rossi, ospita la Chiesa di Santa Maria Maggiore, il Palazzo dell’Archivio e la Loggia del Capitano. L’antico Palazzo Pretorio di Sovano risale al XIII secolo. E’ possibile vedere sulla facciata 9 stemmi in pietra dei Capitani di Giustizia e dei commissari di Siena che li ospitarono. Oggi, il palazzo ospita il Museo Archeologico dove si possono ammirare i resti rinvenuti presso la vicina Tomba Ildebranda e la Necropoli Etrusca di Sovana.
Di li a pochi metri, è possibile ammirare ciò che resta della Rocca Aldobrandesca, un tempo il punto focale della città. Le sue imponenti mura e la sua torre dominano tutt’ora la collina. Ancora qualche decina di metri di distanza, ed è possibile visitare il Duomo di Sovana. All’interno delle antiche mura della cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, è custodita una reliquia appartenuta probabilmente alla chiesa di San Mamiliano e chiamata “l’urna di San Mamiliano”. La cripta a sei colonne, gli affreschi che adornano le pareti virtualmente spoglie. Gli archi in pietra e le colonne con i loro motivi scultorei rappresentanti i simboli che hanno preceduto la religione cristiana ed un fonte battesimale del 1434. Infine, vi è un sarcofago in travertino del XV secolo. Un tempo ospitava i resti di San Mamiliano, la cui salma, in seguito, è stata sepolta sull’Isola del Giglio.
Una cosa è certa, se decidete di visitare uno dei borghi più caratteristici della Toscana, sono dimenticate di visitare i paesi limitrofi a Sovana. Iprincipali sono di sicuro Sorano e Pitigliano, le città nel tufo.
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