Credo di sognare. Sto passeggiando tra strani alberi cresciuti in fila. Alberi dal tronco liscio e tozzo. Sono alti. Hanno una chioma curiosa. Sembrano essere piantati al contrario, con le radici nel cielo. Sto passeggiando sul Viale dei Baobab in Madagascar.
Il Viale dei Baobab è un luogo dal fascino incredibile. Si trova nella regione del Menabe, nella parte occidentale del Madagascar, non molto lontano dalla città di Morondava e sulla strada per raggiungere il Parco Nazionale degli Tsingy de Bemaraha.
Lo raggiungo percorrendo la Strada Nazionale numero 8, una pista in terra rossa che offre spettacoli indimenticabili. Scene di vita d’altri tempi. Villaggi di capanne dell’etnia Sakalava, carri trainati da zebù, belle ragazze (in malgascio ampelasoa) dai vestiti sgargianti con in testa recipienti per l’approvvigionamento dell’acqua. Già, l’approvvigionamento dell’acqua! La popolazione locale ricorre, ancora oggi, alla raccolta di acqua dai fiumi o dai pozzi comuni che si alimentano con le piogge.
Chi è intenzionato ad esplorare questo suggestivo Paese deve assolutamente includere nel proprio programma la visita di questo fantastico luogo, tra i più fotografati al mondo, da vedere almeno una volta nella vita.
Il momento migliore per visitare il Viale è sicuramente al tramonto, quando il cielo infuocato esalta le strane forme di questi mastodontici alberi.
A sottolineare la stravaganza dei Baobab è la forma che hanno assunto due alberi cresciuti insieme intrecciandosi. Nei dintorni del Viale ne avvisto due esemplari.
La leggenda vuole che questi due alberi rappresentino l’amore di due giovani che, promessi sposi ad altri, non hanno potuto coronare il loro sogno di vivere insieme la propria vita.
Questi alberi sono considerati sacri e il loro taglio un sacrilegio. In Madagascar gli esemplari più vecchi sono venerati ed è possibile trovare ai loro piedi offerte.
Il Baobab è un albero straordinario. Le popolazioni del Madagascar lo usano come riserva di acqua durante i periodi di siccità. Il suo tronco è come una cisterna, può contenere centinaia di litri di acqua.
Dalla corteccia si ottengono delle fibre impiegate per la realizzazione di corde.
La polpa dei frutti e le foglie sono commestibili e vengono assunti anche come rimedi naturali.
La polpa è di colore bianco con all’interno i semi. Ha una consistenza disidrata che mi ricorda la spugna di un frigorifero. Mangiare la polpa del frutto del Baobab è come mangiare la spugna di un frigorifero al sapore di tamarindo. Che associazione curiosa che ho fatto! Più gradevole ho trovato il succo estratto dalla polpa.
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