Il Madagascar è la più grande isola africana che offre 5 mila km di costa meravigliosa: spiagge bianche e barriere di corallo.
Dichiarata dal W.W.F uno dei paesi con il più importante patrimonio ecologico del pianeta per parchi e riserve naturali.
L’isola è abitata da 18 tribù che hanno altrettanti 18 dialetti. La popolazione si divide in 3 ceppi fondamentali: i Sakalava che popolano la parte nord-ovest dell’isola, un mix di cultura araba, indiana ed europea.
Al centro di Antananarivo, la capitale, risiede la tribù dei Merina, un intreccio di culture arabe e indonesiane dal colorito più chiaro.
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La parte sud dell’isola è abitata dagli Antandroy, un popolo più aggressivo, che differentemente dagli altri soffre maggiormente la fame per la forte mancanza di acqua.
Gli abitanti del posto sono costretti a percorrere 24 km prima di arrivare al villaggio più vicino e potersi dissetare nei periodi di estrema siccità.
Questi popoli vivono di agricoltura e pescato. L’allevamento di zebù, la coltivazione della manioca e le lunghe distese di risaie sono la base della loro economia.
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Il vostro viaggio di piacere e scoperta atterra sull’isola di Nosy Be, detta anche “isola grande”, poco al largo della costa nord-occidentale del Madagascar.
Conta 60 mila abitanti soprattutto di etnia Sakalava. La lingua parlata è il malgascio e la moneta locale è in Ariary, ma posso assicurarvi che sull’isola quasi tutti parlano italiano.
Gli abitanti di Nosy Be si esprimono con musica e danza. Il canto tipico è il Vahy soava, con il solo accompagnamento del battito delle mani, mentre la danza tipica suonata nei bar e nei locali è il Salegy, diventata il simbolo di festa e allegria con un ritmo travolgente e a volte malinconico.
Mi raccomando se avete paura di animali, insetti, o pesci troppo colorati armatevi di pazienza, o scegliete un’altra destinazione, la natura qui è la protagonista essenziale.
Lemuri, tartarughe, delfini e squali balena sono fra le ricchezze del posto.
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La vostra sarà un’uscita in barca continua, dall’isola di Tanikely, a Sakatia, approdando su Nosy Komba, fino al completo relax di Nosy Iranja.
Uscendo in escursione potete iniziare la vostra settimana visitando l’isola di Nosy Tanikely (la terra piccola), parco marino dalla splendida barriera corallina, ricco di pesci, ottimo per chi ama fare snorkeling.
Un raggio di 700 m intorno all’isola delimita la riserva naturale.
Il giorno seguente vi consiglio di visitare l’isola più autentica: Nosy Sakatia, ad ovest di Nosy Be, è detta l’isola delle orchidee.
Alberi da caffè, vaniglia, ananas, arachidi, manghi, goyaves, eucalipti, rafia, piante medicinali, tutto questo in una piccola isola, accompagnato dal relax di una piccola spiaggia privata , buon cibo e vita locale.
Attenzione, oltre il mare c’è di più! Piccoli animaletti buffi, che avete ammirato in qualche cartone animato ora sono qui in carne ed ossa, pronti a saltare da un ramo all’altro alla ricerca di cibo e divertimento. Di chi sto parlando? Dei LEMURI!
Preparatevi a scattare un book fotografico dove loro ne saranno i protagonisti.
Non temono l’uomo, affatto, saltano da una spalla all’altra alla ricerca della banana nascosta fra le vostre mani. Molte volte non sono soli, hanno fra le loro braccia un piccolo cucciolo appena nato, e posso assicuravi che sono delle pseudo scimmiette adorabili.
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Nosy Komba, (isola dei lemuri) è un’isola vulcanica , forse la più divertente da visitare. Tartarughe giganti, serpenti, camaleonti, vegetazione di ogni tipo caratterizzano l’isola.
Infine l’isola Iranja , formata da due isole collegate fra loro da un banco di sabbia lungo 2 km, che affiora durante la bassa marea. Una giornata di completo relax. Mare cristallino, snorkeling e una passeggiata verso il faro dell’isola.
Un posto unico dove lo shopping non è da meno!
Passando per la capitale Hell Ville arriverete al mercato. I bastoncini di vaniglia a poco prezzo saranno l’ingrediente fondamentale dei vostri prossimi dolci. Pepe nero, verde e rosa, tutte le spezie che non avete mai osato provare qui sono reperibili a prezzi irrisori.
Le tovaglie bianche e ricamate sono il lavoro principale delle donne malgasce, accompagnato dalla lavorazione delle piante di aloe, da cui si ottiene il cotone per i loro vestiti.
Borse, cappelli, collane, le donne dell’isola sono decisamente ottime artigiane.
Avete mai sentito parlare del Ylang Ylang? Sono piante molto ricercate che i francesi hanno deciso di trasformandole dal 1921 in piccoli tesori.
Dalla loro distillazione proviene l’olio essenziale del famosissimo Chanel n 5, quindi un giro all’interno della distilleria è decisamente un obbligo!
Una terra che conosco da circa 11 anni, che ho visitato all’incirca 20 volte grazie al mio lavoro, che regala tramonti, colori, fragranze e natura che ancora non sono riuscita a trovare altrove.
Io spero di tornare molto presto, e voi cosa ne pensate di un’estate fra i lemuri?
Buon viaggio! www.ioa30milapiedi.it
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