L’alba di una partenza importante, i preparativi per una lunga e meritata vacanza lontani da casa. Se questi avvenimenti rappresentano per uno dei tuoi cari una fonte di profonda ansia, forse appartiene alla schiera degli ipocondriaci da viaggio. Ipocondria e vacanze: quando partire diventa fonte di ansia
L’ipocondria è un disturbo che porta chi ne soffre a interpretare in modo errato le proprie sensazioni fisiche, fino a credere di essere colpito da gravi malattie o di essere esposto al rischio di contrarre mali inguaribili. Questa patologia, soprattutto nelle sue forme più gravi, deve essere affrontata e gestita con l’aiuto di un medico e “se sottovalutata”. Può peggiorare in modo drastico la vita di chi ne è affetto. Nella cornice di un trattamento specialistico, tuttavia, esistono piccole contromisure che possono aiutare a combattere l’ipocondria, specialmente quando causata da specifiche fonti di stress.
Può rappresentare un vero ostacolo per un ipocondriaco, perché costringe ad abbandonare luoghi e comportamenti rassicuranti per spingere al di là della propria zona di comfort. Tuttavia, superare queste paure è possibile. Una ferrea organizzazione e alcuni trucchi possono aiutare l’ipocondriaco ad affrontare le partenze con meno apprensioni.
Quella ”da viaggio” è una specie particolare di ipocondria, perché trova il suo motivo scatenante nelle particolari paure legate alla partenza. I viaggi, specialmente quelli all’estero, costringono infatti ad affrontare una serie di incognite e insicurezze difficili da controllare. Il flusso di emozioni può sfociare in sintomi fisici e pensieri ossessivi che sono tipici del disturbo ansioso.
In questo caso può essere utile, innanzi tutto, affrontare l’organizzazione del viaggio con l’aiuto di una persona di fiducia, che aiuti a riconoscere i rischi reali da quelli immaginari. In questo contesto potrà essere utile anche affidarsi alla consulenza del medico, che informerà in modo corretto il paziente delle necessità sanitarie legate al Paese di destinazione.
Consigliando le eventuali vaccinazioni obbligatorie o l’elenco di farmaci d’emergenza che sarà davvero indispensabile portare con sé. Potrà essere utile, infine, ricorrere all’aiuto della tecnologia.
Esistono numerose applicazioni che informano sui numeri d’emergenza e le strutture sanitarie che potranno essere contattate in caso di bisogno. Le informazioni corrette e i farmaci di più stretta necessità potranno aiutare a tenere sotto controllo gli aspetti pratici del viaggio, contenendo l’ansia dell’ipocondriaco senza minare la sua sicurezza.
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I problemi di un ipocondriaco da viaggio? Iniziano ben prima della partenza, traducendosi spesso in notti insonni e comportamenti ossessivi, come controllare e ricontrollare il contenuto della valigia o che il gas e le porte di casa siano chiusi. Per uscire dalla spirale delle preoccupazioni, potrebbe essere utile la redazione di liste, nelle quali depennare le voci dopo che i singoli punti siano portati a compimento. Questo espediente consente di mantenere il controllo, anche visivo, dei preparativi per la partenza.
Meglio cercare di distrarre l’ipocondriaco, occupando ogni momento morto del viaggio con conversazioni o attività stimolanti, in grado di assorbire totalmente la sua attenzione. In questi casi potrebbe essere difficile sprofondare nella lettura assorta di un libro, specialmente quando gli stimoli circostanti coinvolgono tutti i canali sensoriali.
Potrebbe invece essere più efficace proporre un videogioco, in grado di isolare temporaneamente dai pensieri negativi. Sarà molto importante, inoltre, allenare la mente con gradualità, affrontando insieme e poco alla volta la paura di allontanarsi da casa. Esercizi di respirazione, accompagnati da un periodo dedicato ad informarsi e conoscere meglio la meta del proprio viaggio, possono aiutare l’ipocondriaco a gestire meglio l’ansia che precede la partenza.
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